Ustica sape

Un Ticket anche per i sub…


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COMMENTI:

Da Palermo Marco Daricelli

E’ già incredibile che, adesso che la riserva sta “passando di mano”, il “vecchio gestore” cambi le regole (guarda caso, come ogni anno all’inizio della stagione….). Ma la cosa buffa è che, oltre a non avere servizi di nessun genere, i diving ed i sub privati (che ricordo a tutti essere dei sub con uguali diritti ed uguali doveri dei sub dei diving) non vengono messi a conoscenza del bilancio della riserva! L’ammiraglio in pensione raccoglie soldi dai diving e ora anche dai sub, ma non rende mai pubblico ciò che viene fatto con tali capitali.

Probabilmente l’ammiraglio in pensione non ha notato che Ustica è una riserva atipica…. nelle altre riserve, oltre ai settori A, B o C, ci sono anche litorali di “non riserva”, cosa che evidentemente ad Ustica non capita. Allora il sub è COSTRETTO a pagare il “ticket” se vuol fare immersione, non può scegliere di andare altrove.

Tale ticket, poi, si somma all’altro PIZZO, quello di 2 euro già pagati quando si è messo piede su uno dei mezzi che porta ad Ustica. Ma tutti questi ticket a che servono?? E’ possibile leggere un bilancio dell’AMP? NO!!! ma il sito è ben aggiornato? NO!!! Esiste qualcosa che possa far ipotizzare che questi soldi vengano integralmente investiti in qualcosa???? io non l’ho ancora scoperto!

Forse sarebbe più costruttivo, invece di sparare “tasse” come è stato fatto finora, mostrare i conti dell’azienda (NON A FINI DI LUCRO) che è l’AMP e spiegare per quale motivo occorrono introiti nuovi!

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Da Palermo Maria Teresa Giordano

Leggendo l’articolo ed, in particolare, la risposta e la “giustificazione” fornita dall’Ammiraglio Pace sorge spontanea una domanda:”Quis custodiet custodes?”

(Chi controlla il controllore?)