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Esordio di Giuseppe Oddo come scrittore nel romanzo “Quel che resta è solo polvere”.

E’ uscito oggi nelle principali librerie on line e promette già di suscitare polemiche il romanzo d’esordio di Giuseppe Oddo. <QUEL CHE RESTA È SOLO POLVERE> è un romanzo di fantapolitica ambientato nel futuro che narra le vicende di un’Italia divisa dalla guerra di secessione proclamata dal Nord. L’assenza di personaggi positivi e il clima di violenze raccontate senza mediazioni ne fanno un romanzo dove il limite è spesso spinto fino alle estreme conseguenze dall’una e dall’altra parte in guerra. Sullo sfondo una storia d’amore politicamente scorretta e la consapevolezza che nessuno è innocente. Un romanzo dai ritmi serrati e continui cambi di scena che lo fanno somigliare a un grande film con un finale intenso e imprevisto. Nessuno è innocente. L’intero romanzo ruota intorno a questa breve frase pronunciata dal protagonista. La storia muove da un antefatto: la lettera che Gabriele Sforza, ex magistrato, scrive al suo amico Editore per sottoporgli un manoscritto di autore ignoto, dal titolo <QUEL CHE RESTA E’ SOLO POLVERE>, ritrovato tra gli scaffali arrugginiti della Fondazione Donati-Merlino, istituita a Corleone per onorare la memoria di Don Luigi, potente Onorevole siciliano e zio del giovane Tenente Roberto Corsini, protagonista del romanzo. Lo scritto narra la vicenda personale dell’Ufficiale nello scenario di una guerra civile che frantumò l’Italia e che non ha una collocazione temporale precisa ma che Sforza si limiterà ad allocare “in quell’autunno incancellabile che oggi è passato ma che ieri ci sembrò il futuro”. In questa espressione c’è l’altro motivo del romanzo. Ciò che per Gabriele Sforza rappresenta il passato, per il lettore contemporaneo è ancora qualcosa di futuribile e immaginario: la secessione tra il nord e il sud dell’Italia. Un evento vissuto non come guerra tra buoni e cattivi ma tra il male e il bene dentro ciascuno dei protagonisti sia dell’una che dell’altra parte. L’assenza di personaggi positivi, lo scenario di violenza e l’ambiguità del suo protagonista principale costringeranno l’ex magistrato ad ammettere che nel Romanzo non ci sono eroi, ed egli stesso, tra le righe, senza dirlo esplicitamente, non è esente da colpe. Non è dato comprendere, pertanto, se il manoscritto sia di autore ignoto o piuttosto rappresenti una confessione anonima e oscura dello stesso Gabriele Sforza, a cui il destino ha offerto, con l’incarico presso la Fondazione, un inaspettato incontro con i fantasmi del passato. Dire senza dire, confessare senza ammettere, esserci senza esser visti: tutti modi diversi ma uguali per pulire la coscienza senza correre rischi. <QUEL CHE RESTA E’ SOLO POLVERE> è un romanzo di fantapolitica senza redenzione e politicamente scorretto. La secessione del Paese è infatti lo scenario perfetto per far esplodere la spaccatura interiore che vive ciascuno dei personaggi, ma soprattutto il protagonista, il Tenente Roberto Corsini. Un’opera narrativa fatta di capitoli che somigliano a tanti ciak di una sceneggiatura, che, alla fine, piacerà considerare un romanzo cinematografico.

Il romanzo è disponibile su https://www.amazon.com/dp/B06WP4G7WR

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COMMENTO

Da Palermo Giuseppe Oddo

Devi chiedere al mio Capo Ufficio Stampa. Si chiama Mario Oddo. Di queste cose se ne occupa lui.

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Da Milano Thomas Martucci

Ma per avere una copia autografata dall’autore?

 

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