Ustica sape

Montaggio organo ritornato ad Ustica


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Da Ustica Vincenzo Ambrosanio

Ieri sera finalmente mi sono “scontrato”, recandomi in chiesa, con il tanto discusso Organo. Sicuramente per i molti che a memoria hanno avuto il piacere di ascoltarne il suono e ammirane la bellezza, quando ubicato nella giusta posizione esaltava la sua funzionalità e importanza storica, oggi si ritrovano, come spontaneamente afferma Vincenzo Padovani, un qualcosa che poca assomiglia ad uno strumento musicale di quella tipologia e cioè un Organo e che sempre più si presterebbe ad uso domestico.La cosa ancor più incresciosa,è la sua nuova ubicazione. Come giustamente ci fa notare Vincenzo, la posizione è veramente frutto di una assurda decisione, dettata sicuramente dalla fretta degli installatori avendo loro poco tempo a disposizione; dalla scarsa competenza artistica pensando che un organo potesse essere “posato” come un qualunque oggetto e soprattutto suonato lontano dal Coro e posto lateralmente all’altare; infine ma non meno importante e che chiunque può toccarlo in maniera inappropriata, ostacolando oltremodo,(mi riallaccio a Vincenzo Padovani) il passaggio dei fedeli.Non è possibile farsi trovare impreparati in questo modo, ricordo in sede di consiglio pastorale qualche accenno sull’argomento ma mai una decisione perentoria.Tutto questo deve servire da monito per le future decisioni e auspicarsi di avvalersi di un parere collegiale come ci insegnano le primitive comunità cristiane.
Non abbiate Paura di avere il Coraggio!Papa Giovanni Paolo II (Karol Wojtyla)

Vincenzo Ambrosanio
(chitarrista del CoroMir di Ustica)

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Da Ustica Vincenzo Padovani

Più che di ritorno dell’organo, io parlerei del ritorno di un mobile da cucina in arte povera di stile provenzale con musica incorporata, poichè a mia memoria ma anche di quella di moltissime persone, non si è mai visto un organo di colore verde. Non entro nel merito dei tantissimi soldi spesi e di come suona perchè ancora non è pronto, ma come non notare la posizione innaturale dove è stato piazzato, altro record della nostra parrocchia, l’organo nel mezzo delle arcate della navata, e poi l’organista che lo suonerà si troverà in mezzo al passaggio dei fedeli e attaccato ai banchi, boh!!

Come al solito Ustica ha perso l’ennesima occasione per fare la cosa giusta, come al solito è prevalsa la volontà dei pochi su quella dei molti.

Vincenzo Padovani
(bassista del coro MIR di Ustica)

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Dalla California Marlene Robershaw Manfrè

Bene !! ritorno di Organo !! Grazie il Dio !!! Quando io arriverò a Ustica, spero di avere il permesso di suonare l’organo ?? Mi piacerebbe suonare l’inno di Ustica, “mia Ustica” con l’organo.

Grazie,

Marlene Robershaw (Manfre)

 

Ora, finalmente, è ritornato Campo Santo


Lo scorso anno, di questi tempi, ho avuto modo di segnalare lo stato di degrado in cui era mantenuto il nostro cimitero ed è stato necessario l’intervento di volenterosi cittadini per liberarlo dalle erbacce ed altro materiale improprio per quel posto.

Quest’anno, rientrando ad Ustica dopo alcuni mesi di assenza, nello stesso periodo, con grande piacere ho notato un cimitero pulito e curato (belle alcune qualità di rose) . Ringraziamo il Custode e a chi, contrariamente agli anni passati, ha dati a lui la possibilità, in parte, di poter svolgere le proprie mansioni.

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COMMENTI:

Da Palermo Giovanni Martucci

Caro Pietro, mai intestazione é stata più appropriata “Finalmente Campo Santo”. Decantare le meraviglie e le bellezze di un luogo come un cimitero, a prima vista, può sembrare un paradosso, invece non lo é affatto, poiché un campo santo, essendo un luogo santificato, dovrebbe onorare e rispettare, nel migliore dei modi, i suoi ospiti e cioé coloro che vi riposano in pace per sempre. Non per nulla il grande Foscolo ci ha tramandato la famosa frase che ritroviamo nalla maggior parte dei nostri cimiteri ” La civiltà di un popolo si riconosce dal culto dei morti “, dove culto sta per rispetto, venerazione, amore e quindi comportamento affettuoso dei vivi nei confronti dei propi cari defunti. Un cimitero abbandonato all’incuria e al degrado non é un bel vedere, ci rattrista e ci fa sentire morti ancora prima di esserlo. Non posso non rivolgere un plauso al custode e manutentore pro-tempore, per l’opera meritoria svolta.
G.nni

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Da Ustica Carmela Caserta

E’ sempre stato il nostro “campo santo, il luogo dove riposano i nostri cari; a volte quando al custode gli permettono di svolgere il suo lavoro fortunatamente lo fà bene e i risultati si vedono pure, lui è un pò il jolly della situazione al comune, una sorta di tappabuchi e quindi si deve districare in mille cose, ma il pensiero è sempre lì, al suo “cimitero”… e quando gli domandano: ma tu non hai paura dei morti?..lui risponde: paura dei morti? ma quando mai… ho paura dei vivi casomai…

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……E dire che la 1° immagine che presenta il “nuovo” stato del Cimitero di Ustica sferza come un severo monito: ” LA CIVILTA’ DEI POPOLI SI RICONOSCE DAL CULTO DEI MORTI”.

Che questa frase sia per gli abitanti di Ustica e per chi visiterà questo santo e luminoso luogo motivo di rispetto e dignità…Perchè nessuno, varcando quella soglia, dovrà pensare al popolo usticese come un popolo incivile…..

Grazie Enzo….

Mariangela

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Da Cosenza Salvio Foglia

poche parole fanno un cimitero, quelle soffuse, silenziose e parche di chi lo visita con rispetto, magari anche intimamente.
E’ vero, lo scorso anno ne furono spese tante, per sottolinearne degrado e abbandono, ma erano giuste e mosse dall’amore e dal ricordo.
Ancora di più furono coloro che parteciparono, vera sollevazione pacifica di popolo, per riportarlo a dignità perduta.
Ecco, passeggiare in silenzio tra la storia degli uomini vivi, ci rende mesti e solitari, eppure ci dà la misura di quanto possiamo fare, essere, avere.
Quella finestra aperta sul mare, che d’improvviso si dischiude per traghettare verso l’orizzonte mente e occhi è, forse, traguardo di una speranza antica, di chi ama la vita e vede oltre…

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Carmela questo si che cimitero!!!!! No quello che ho visto io a settembre 2010, era una vergogna .
Ci vole la mano di tuo marito ,Grazie e un caro saluto
Giovanni Picone

 

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Da Palermo Gaetano Nava

Adesso è veramente bello vedere il cimitero,nel senso della pulizia,delle piante ben curate e dei bei fiori.Spero che Enzo,rimanga per sempre alla custodia del “cimitero” affinchè continui questa Sua abnegazione.Come si dice:”l’Uomo giusto al posto giusto” saluti Gaetano

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