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Ustica riproponiamo i ricordi, San Giuseppe 2016 – “a bussata”
Riproponiamo i ricordi… – Ustica San Giuseppe di Carlo Natale
Il 19 Marzo si festeggia S. Giuseppe che, nella tradizione popolare, era il protettore dei poveri, dei falegnami e delle ragazze , e padre della Provvidenza. Questa festa che ha origini siciliane, si estese a tutta l’Italia e divenne festa nazionale. Purtroppo da qualche anno non lo è più, e quindi il giorno di S. Giuseppe è una normale giornata di lavoro.
I festeggiamenti non erano uguali in ogni paese e città, ma variavano a secondo della tradizione.
Ad Ustica la Festa di S. Giuseppe era preceduta dalla novena (intorno alle ore 18.00) con la S. Messa, accompagnata da preghiere e canti.
Il giorno di S. Giuseppe si imbandiva una tavola a forma di “U”, sulla quale venivano adagiati i piatti che contenevano 19 pietanze tipiche usticesi, fra le quali: tartaruga con cipolla, capperi e olive, carciofi, pasta con ceci, e pasta con finocchietto selvatico, ope (boghe) fritte, frittata con asparagi, baccalà lesso e a frittelle, cardi in pastella,ecc…..Sulla tavola non mancavano i dolci tradizionali di Ustica: i gigi, le sfingi di S. Giuseppe ripiene di ricotta, le sfingi non ripiene, cassatelle, la mostarda di Ustica ecc… , il pane fatto in diverse forme, acqua e vino.
La prima persona che si occupò di organizzare la tavola di S. Giuseppe fu, per devozione, la Signora Dorina Maggiore, la quale imbandiva la tavola con un certo stile e a sue spese e successivamente, con il contributo di tutto il paese, la Signora Antonina Maglio.
Alle 11 veniva celebrata la S. Messa e a seguire una breve processione con la tradizionale “bussata” e la richiesta di alloggio.
In testa alla processione vi era la Sacra famiglia composta da zio Onofrio Di Lorenzo (San Giuseppe), il quale per assomigliare di più al Santo, si faceva crescere la barba mesi prima, la Madonna ( una ragazza carina) ed il Bambinello (un bambino con capelli biondi e occhi chiari in modo a somigliare al Bambino Gesù).
La processione procedeva per il centro paese e si fermava davanti a delle case pre… – S. Giuseppe bussava alla porta con il bastone che portava con se e quando i proprietari aprivano chiedeva: “c’è posto per tre poveri pellegrini”? dalla casa rispondevano: “un c’è locu pi Vui” e richiudevano, scocciati, la porta. La processione proseguiva e dopo un po’ si fermava davanti ad un’altra casa, dove si ripeteva esattamente la stessa scena di prima. Dopo 2-3 rifiuti di alloggio, la Sacra Famiglia seguita, da numerosi fedeli e curiosi, si fermava davanti all’ingresso laterale della chiesa. S. Giuseppe bussava per due volte alla porta, ma nessuno apriva. Al terzo tentativo veniva aperta la porta e la persona che si affacciava chiedeva: “chi siete”?.. San Giuseppe rispondeva: “siamo Gesù, Giuseppe e Maria”; a questo punto chi aveva aperto diceva: “Benvenuti, entrate tutti a casa mia”!!!!
La Sacra Famiglia prendeva posto a tavola; Il Bambinello sedeva a centro e lateralmente San Giuseppe e Maria e, dopo la preghiera di ringraziamento, cominciavano a mangiare. Dal momento che era stato preparato cibo in abbondanza, alle persone, che avevano minore disponibilità o per tradizione, veniva data pasta e ceci in scodelle e pane e poi un assaggio di ciò che rimaneva da portare a casa.
La processione con la Sacra Famiglia, in giro per il paese, si faceva di pomeriggio e subito dopo, la Santa Messa, concludeva i festeggiamenti.
Per 10 anni la tavola di S. Giuseppe non fu più fatta. Ma dopo Padre Carmelo, con la collaborazione di Vito Zanca e Giovanni Favaloro , riprese questa tradizione.
Successivamente ad occuparsi della preparazione dei piatti tipici erano la Signora Margherita Di Lorenzo e Maria Cristina Natale.
Da quando il 19 marzo non è più considerato festivo, le cose sono un po’ cambiate; se San Giuseppe cade in un giorno feriale, i festeggiamenti vengono rimandati alla domenica successiva.
Quest’anno la festa sarà il 21/03.
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AUGURI
Da Campoverde Roma Padre Andres Martinez
Buongiorno a tutti e auguroni ai papá e ai Giuseppe e Giuseppina del gruppo! Chiediamo oggi a San Giuseppe che vi protegga, vi guidi ed illumini sempre nella vostra missione di paternità!!!
“San Giuseppe, patrono della Chiesa Universale e della buona morte, prega per noi e intercedi presso tuo Figlio per alleviare le sofferenze di ogni famiglia che soffre!”
Ustica anni ’60 – San Giuseppe e “a bussata” – chi riconosce qualcuno?

Ustica, ricordiamo San Giuseppe degli anni ’60
Ustica San Giuseppe, rientro dopo la processione
Ustica anni ’60 San Giuseppe
Ustica, preparazione pasta e ceci di San Giuseppe
Ustica San Giuseppe – “A bussata”
A beneficio di chi non fosse tanto addentro alle usanze religiose usticesi mi piace replicare un “aiuto” gentilmente datomi due anni or sono da Maria Grazia Natale, indiscussa memoria delle tradizioni isolane alla quale chiesi di illustrarmi le fasi del rito “‘A BUSSATA”. Questo il suo contributo: “La comunità usticese lo rinnova puntualmente in questo particolare periodo dell’anno che si conclude con la celebrazione della Pasqua di Resurrezione. Tanti sono i giovani di Ustica che aspirano ad interpretare i tre personaggi principali prescelti per sorteggio. Il corteo di fedeli con in testa S.Giuseppe, la Madonna ed il Bambino percorre le strade del paese per fermarsi, come da tradizione, alle porte di tre case precedentemente selezionate dove avviene “‘a bussata”. Bussano alla prima ma la risposta di chi apre è negativa ; stessa sorte con la seconda ma alla terza si apre e chi vi abita si inginocchia alla vista dei tre “Visitatori” che benedicono la casa, i presenti e tutto il “ben di Dio” che la tavola apparecchiata presenta. Questa bella e antica tradizione religiosa simboleggia i temi del diniego e dell’accoglienza molto d’attualità e fa onore a quanti nel proprio ruolo, la rinnovano con impegno e fede”. Il tutto oggi sintetizzato dalla bella sequenza fotografica.
Mario Oddo
Ustica San Giuseppe, Santa Messa
Ustica, tavola di San Giuseppe
Ustica San Giuseppe quest’anno per un contrattempo niente pasta con i ceci – si sopperisce con pennette al tonno
Tradizionale preparazione pasta e ceci per condividerla con i presenti
Ustica, tavola di San Giuseppe
Ustica San Giuseppe di Carlo Natale
Il 19 Marzo si festeggia S. Giuseppe che, nella tradizione popolare, era il protettore dei poveri, dei falegnami e delle ragazze , e padre della Provvidenza. Questa festa che ha origini siciliane, si estese a tutta l’Italia e divenne festa nazionale. Purtroppo da qualche anno non lo è più, e quindi il giorno di S. Giuseppe è una normale giornata di lavoro.
I festeggiamenti non erano uguali in ogni paese e città, ma variavano a secondo della tradizione.
Ad Ustica la Festa di S. Giuseppe era preceduta dalla novena (intorno alle ore 18.00) con la S. Messa, accompagnata da preghiere e canti.
Il giorno di S. Giuseppe si imbandiva una tavola a forma di “U”, sulla quale venivano adagiati i piatti che contenevano 19 pietanze tipiche usticesi, fra le quali: tartaruga con cipolla, capperi e olive, carciofi, pasta con ceci, e pasta con finocchietto selvatico, ope (boghe) fritte, frittata con asparagi, baccalà lesso e a frittelle, cardi in pastella,ecc…..Sulla tavola non mancavano i dolci tradizionali di Ustica: i gigi, le sfingi di S. Giuseppe ripiene di ricotta, le sfingi non ripiene, cassatelle, la mostarda di Ustica ecc… , il pane fatto in diverse forme, acqua e vino.
La prima persona che si occupò di organizzare la tavola di S. Giuseppe fu, per devozione, la Signora Dorina Maggiore, la quale imbandiva la tavola con un certo stile e a sue spese e successivamente, con il contributo di tutto il paese, la Signora Antonina Maglio.
Alle 11 veniva celebrata la S. Messa e a seguire una breve processione con la tradizionale “bussata” e la richiesta di alloggio.
In testa alla processione vi era la Sacra famiglia composta da zio Onofrio Di Lorenzo (San Giuseppe), il quale per assomigliare di più al Santo, si faceva crescere la barba mesi prima, la Madonna ( una ragazza carina) ed il Bambinello (un bambino con capelli biondi e occhi chiari in modo a somigliare al Bambino Gesù).
La processione procedeva per il centro paese e si fermava davanti a delle case pre… – S. Giuseppe bussava alla porta con il bastone che portava con se e quando i proprietari aprivano chiedeva: “c’è posto per tre poveri pellegrini”? dalla casa rispondevano: “un c’è locu pi Vui” e richiudevano, scocciati, la porta. La processione proseguiva e dopo un po’ si fermava davanti ad un’altra casa, dove si ripeteva esattamente la stessa scena di prima. Dopo 2-3 rifiuti di alloggio, la Sacra Famiglia seguita, da numerosi fedeli e curiosi, si fermava davanti all’ingresso laterale della chiesa. S. Giuseppe bussava per due volte alla porta, ma nessuno apriva. Al terzo tentativo veniva aperta la porta e la persona che si affacciava chiedeva: “chi siete”?.. San Giuseppe rispondeva: “siamo Gesù, Giuseppe e Maria”; a questo punto chi aveva aperto diceva: “Benvenuti, entrate tutti a casa mia”!!!!
La Sacra Famiglia prendeva posto a tavola; Il Bambinello sedeva a centro e lateralmente San Giuseppe e Maria e, dopo la preghiera di ringraziamento, cominciavano a mangiare. Dal momento che era stato preparato cibo in abbondanza, alle persone, che avevano minore disponibilità o per tradizione, veniva data pasta e ceci in scodelle e pane e poi un assaggio di ciò che rimaneva da portare a casa.
La processione con la Sacra Famiglia, in giro per il paese, si faceva di pomeriggio e subito dopo, la Santa Messa, concludeva i festeggiamenti.
Per 10 anni la tavola di S. Giuseppe non fu più fatta. Ma dopo Padre Carmelo, con la collaborazione di Vito Zanca e Giovanni Favaloro , riprese questa tradizione.
Successivamente ad occuparsi della preparazione dei piatti tipici erano la Signora Margherita Di Lorenzo e Maria Cristina Natale.
Da quando il 19 marzo non è più considerato festivo, le cose sono un po’ cambiate; se San Giuseppe cade in un giorno feriale, i festeggiamenti vengono rimandati alla domenica successiva.
Quest’anno la festa sarà il 21/03.
Ustica, via San Giuseppe
“ ‘A BUSSATA “, significato di un rito.
Pietro Bertucci attraverso una bella sequenza fotografica ce ne ha documentato alcune fasi e per completezza d’informazione, per saperne di più a beneficio di chi, fuori dall’Isola, non fosse tanto addentro alle tradizioni religiose usticesi ho “scomodato” Maria Cristina Natale, custode in memoria anche per titolo anagrafico delle fasi che tramandati dagli “antichi” puntualmente la comunità locale rinnova in questo particolare periodo dell’anno che si conclude con la celebrazione della Pasqua di Resurrezione. “il mio accostamento a questa usanza religiosa risale a trent’anni or sono e lo debbo a Padre Carmelo;“ esordisce Maria Cristina che ancora prosegue “ è preparatoria della imminente Festività di S.Giuseppe; tanti sono i giovani di Ustica che aspirano ad interpretare i tre personaggi principali in primo piano nelle foto tant’è che per non far torto a nessuno vengono prescelti per sorteggio” quindi la nostra “guida” racconta fasi e conclusione del rito
“ il corteo di fedeli con in testa S. Giuseppe, la Madonna ed il Bambino percorre le strade del paese per fermarsi come da tradizione alle porte di tre case precedentemente selezionate;
e qui avviene “’a bussata”: bussano alla prima ma la risposta di chi apre è negativa ,<non c’è luogo per voi>; stessa sorte con la seconda ma la terza alla fine si apre e chi vi abita si inginocchia alla vista dei tre “visitatori” che
benedicono la casa, i presenti e tutto il “ben di Dio” che la tavola apparecchiata presenta”. Questa bella e antica tradizione religiosa simboleggia del resto temi del diniego e dell’accoglienza antichi ma tremendamente d’attualità e fa onore a quanti, ognuno nel proprio ruolo, la rinnova con impegno e fede.
Ringrazio infinitamente Maria Cristina Natale per aver allargato le nostre conoscenze in materia attraverso questo bel contributo. Ha così dimostrato tra l’altro di essere in grado non solo di nutrire il nostro corpo attraverso le sue rinomate specialità ma anche il nostro spirito attraverso tramandati ricordi. Grazie ancora !
Mario Oddo
San Giuseppe a San Pedro in California
COMMENTO
Da Los Angeles CA Tom Robershaw
Thank you for sharing the pictures on your website. My daughters and I enjoyed the procession and mass. We were able to honor Jesus’ earthly father and celebrate our Sicilian heritage. Viva San Giuseppe!
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Dalla California Marlene Robershaw Manfrè
How happy to see all of these celebrations of San Guiseppe Tavola in Usticasape today !!! above you can see the 2 daughters of Tom Robershaw, marching with the band.
grandma Marlene Robershaw, Manfre
Come felice di vedere tutti questi festeggiamenti della tavola di San Giuseppe in Usticasape oggi !!! sopra potete vedere le 2 figlie di Tom Robershaw, che marciano con la band.
nonna Marlene Robershaw, Manfre