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Partenza da Ustica


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Lungo la scia di un’elica – L’emigrazione usticese dal 1801


[ id=13956 w=320 h=240 float=left]Dal 9 agosto 2012, nella sede del Centro Studi e Documentazione Isola di Ustica, al Municipio Vecchio dell’isola, e’ possibile ammirare una nuova mostra dal titolo suggestivo e dal sottotitolo esplicativo: “Lungo la scia di un’elica. L’emigrazione usticese dal 1801, verso gli Stati Uniti, il nord Africa, il nord Italia, il nord Europa, e l’Australia”.

Per la prima volta, attraverso un formidabile apparato fotografico, documentario e di oggetti, che si snoda sui due piani della storica palazzina in piazza Capitano Vito Longo, viene ricostruita l’epopea di due secoli di emigrazione usticese nel mondo, individuandone le motivazioni, le principali destinazioni, la consistenza dei flussi e le vicende relative agli insediamenti nelle nuove terre. E descrivendo tutto il fenomeno non soltanto nei suoi aspetti generali, ma attraverso le innumerevoli storie particolari e individuali che lo hanno caratterizzato, dando voce, attraverso testimonianze, memorie e documenti, agli stessi protagonisti.

Che cosa colpisce maggiormente della diaspora migratoria degli Usticesi nel mondo? Prima di ogni altra cosa, le cifre.

Secondo stime approssimative, ma verosimili, oggi in tutto il mondo ci sono sparsi oltre 80.000 oriundi Usticesi, di cui 40.000 solo nell’area di New Orleans. Altre migliaia vivono nei diversi Stati degli Usa, con maggiore concentrazione in Louisiana, ma con presenze rilevanti anche in California, nel Mississippi, nell’Alabama e nel Texas. Ancora altre migliaia di Usticesi risiedono in Australia, in Francia ed in altri paesi europei e in nord Italia.[ id=13957 w=320 h=240 float=right]

Se si pensa che, oggi, la piccola comunità dei residenti a Ustica conta circa 1.200 abitanti è legittimo chiedersi quando e come si sia potuta produrre la massiccia diffusione degli Usticesi nel mondo. Essa è senza dubbio la conseguenza di quel grande fenomeno migratorio che, a partire dalla metà dell’Ottocento, ha indotto milioni di Italiani a cercare benessere e fortuna all’estero.

Come succede ancora oggi, i flussi migratori sono stati regolati dalla consuetudine delle “cordate”, per cui i primi emigrati in una regione dove sussistono condizioni di (altro…)