Aforisma, Citazione, Proverbio… del giorno
«Che senso ha rispettare chi non rispetta noi? Che senso ha difendere la loro cultura o presunta cultura quando essi disprezzano la nostra?».
Oriana Fallaci
«Che senso ha rispettare chi non rispetta noi? Che senso ha difendere la loro cultura o presunta cultura quando essi disprezzano la nostra?».
Oriana Fallaci
Quante immagini si aprono, quanti ricordi si evocano, legati soprattutto alla politica di ieri, ma anche dei nostri giorni, in verità, pensando a queste due parole semplici, legate tra loro da significati molto più complessi e profondi, rispetto a quelli più scontati e superficiali.
Le considerazioni di Pietro, e la sincera sofferenza che traspare e fa da condimento alle sue parole accorate, fanno appello ad una questione di carattere etico, quindi, cosa che non è di poco conto.
Oltre a scuotere gli animi, creano infatti un profondo sgomento in chi, isolano e non, cittadino di un dove e di un altrove, nasce in un luogo e poi, soprattutto per necessità materiali, ma anche intellettuali, deve partire e andare via, per costruire, mattone su mattone, l’edificio della propria vita, legata ad opportunità che, per tanti motivi, dove si viene al mondo, non ci sono, o esistono in quantità davvero limitata.
La scelta, spesso obbligata, di lasciare il proprio paese impoverisce territori già avari di risorse e frena anche lo sviluppo culturale, ma crea anche fossati incolmabili. L’anagrafe registra le nascite, ma pone un distinguo netto su chi si era (nato a…) e chi si è (residente a…). Questa diversificazione di carattere burocratico, che genera tanta sperequazione, non solo economica, il che potrebbe essere anche poca cosa, ne produce un’altra di carattere morale (appunto): ci rende forestieri nella terra di provenienza, quasi degli irregolari.
Il ponte immateriale che dovrebbe agevolare il ritorno, Pietro lo evoca e invoca a salvaguardia della dignità di nascita. E non raffigura una costruzione difficile. La politica dovrebbe capirlo e fare uno sforzo di considerazione per ciò che rappresenta. Tasse e balzelli ne paghiamo tanti, ma quello sui rientri a casa è veramente incomprensibile.
Salvio Foglia
Saggezza e buon senso si ottengono in tre modi: primo con la riflessione, che è la cosa più nobile; secondo attraverso l’imitazione, che è la cosa più semplice; e terzo con l’esperienza, che è la cosa più amara di tutte.
(Confucio)
Un pessimista è un uomo che guarda entrambi i lati della strada prima di attraversare un senso unico.
(Laurence J. Peter)
Saggezza e buon senso si ottengono in tre modi: primo con la riflessione, che è la cosa più nobile; secondo attraverso l’imitazione, che è la cosa più semplice; e terzo con l’esperienza, che è la cosa più amara di tutte.
(Confucio)
Ci vuole solo coraggio, o forse buon senso, per capire che le lezioni migliori sono di solito le più dure; e che spesso fra queste ultime c’è la sconfitta.
(Anthony Clifford Grayling)
Palermo – “Va chiarito in maniera definitiva che gli orari dei collegamenti via aliscafo per Ustica non sono stabiliti dalla nostra compagnia. La protesta che da ieri sera impedisce ai nostri aliscafi di attraccare al porto è soltanto una incredibile strumentalizzazione messa in atto da parte di pochi. Ho la sensazione siano le stesse persone che hanno ideato questa programmazione. Ora provano a nascondere le proprie colpe. E’ un tentativo goffo, maldestro e non tollerabile di ribaltare le responsabilità di questo stato di cose e farle ricadere, ingiustamente, su chi è mero esecutore di orari decisi da altri”. E’ il commento di Ettore Morace, amministratore delegato di Liberty Lines che prende così una posizione netta e definitiva sulle proteste in corso ad Ustica. Da ieri sera, infatti, agli aliscafi viene impedito di attraccare.
“Per essere ancora più chiari: noi stiamo eseguendo alla lettera gli orari richiesti formalmente dal vertice del Comune di Ustica e dell’assessore comunale competente in materia di trasporti. Queste richieste sono state formulate, e da noi accettate, in occasione della riunione che si è tenuta negli uffici della Regione siciliana il 14 dicembre scorso.”.
Un mese dopo – continua la nota di Liberty Lines – l’amministrazione comunale di Ustica si rese conto dell’errore di programmazione compiuto e sostenne la tesi dell’esistenza di un “refuso” nel documento. In pratica, si sosteneva la tesi che l’orario “8,15” andava inteso come “17,15” (!!??). Ci è stato chiesto di modificare ulteriormente l’orario: non abbiamo mai detto no ma per operare questa rimodulazione è necessario che vengano coperti gli ingenti extra costi generati dalla variazione degli orari. Sono oneri legati al costo del personale: si tratta di 6 ore di straordinario da applicare, per sette persone di equipaggio, per novanta giorni. Su questo punto non abbiamo ricevuto nessuna risposta concreta dagli organi competenti se non una comunicazione vaga con la promessa di analizzare eventuali future economie(!) .
“Confermiamo la nostra totale disponibilità per porre rimedio a quei “refusi” – conclude Morace – rispetto agli orari comunicati dall’amministrazione comunale di Ustica. Ma, lo ribadiamo, questo potrà accadere soltanto nel pieno rispetto delle regole e del dettato della convenzione”.
Ad integrazione si fa presente:
^^^^^^^^^^^^
COMMENTO
Da Ustica Russo Angelo 85
Salve Sign. Morace, sono un libero cittadino usticese, che per fortuna pensa e ragiona con la propria testa. Mi voglio unire al suo discorso e dirle che al porto non c’è Ustica, ma una minima parte. Noi li chiamiamo (i parenti ra zita). Povera Ustica, Dio la benedica.
La scomparsa del senso critico costituisce una seria minaccia per la preservazione della nostra società. Rende facile ai ciarlatani imbrogliare la gente.
Ludwig von Mises
Buongiorno al Sig. D’Angelo, buongiorno a te Mario, vero è che si è discusso e si discute ancora circa le tante questioni che attanagliano l’isola, ringraziando il Patron del sito per tale opportunità, ed aggiungerei “per fortuna!”: tacere non è sempre una scelta efficace e positiva. Bisogna fare “rumore” per risvegliare il senso di appartenenza, di crescita e di miglioramento nella comunità usticese, lo stesso dicasi per quella non residente; non credo che oramai “le recite” siano piu’ accettabili e le esibizioni ancor meno…..
Riguardo la questione ticket vorrei ricordare due significativi interventi del Sig. Bertucci: una lettera aperta al Sindaco, datata 08/04/2009 e una richiesta inserimento punti O.D.G. in Consiglio comunale datata 01/10/2011, di cui al momento (se non erro) non si è avuto riscontro da parte del “Governo” usticese.
Le casse comunali hanno bisogno di soldi? Non credo che far pagare un ticket d’ingresso ai nativi non residenti, sia una buona strategia di mercato finalizzata ad incentivare le casse comunali e un turismo di ritorno: credo che il Sindaco, essendo forestiero, non percepisca fino in fondo l’umiliazione, il disagio che si provano nel dover pagare l’ingresso per entrare in casa propria. Credo invece che per far soldi bisognerebbe attuare altre strategie: le recenti questioni discusse sul Sito Usticasape ne sono un esempio.
Sono sicura che il Sindaco, l’Assessore al Turismo Dr. Mistretta e tutta l’Amministrazione, fra gli innumerevoli impegni troveranno il modo di riferire. L’importante è che anche noi non riponiamo la nostra attenzione nel cassetto del “dimenticatoio”,continuando a rimanere vigili su tutte le problematiche aperte.
Mi auguro di ritrovarvi sull’isola, ma non da “turisti”.
Cordiali saluti
Mariangela Militello
^^^^^^^^^^^
Finalmente, torna la tematica dei tiket sollevata in quella lettera di aprile c.a. che la sig.na Mariangela Militello ha ricordato. Anche io nel merito ebbi ad evidenziare il problema. Lo stesso feci in un mio intervento della scorsa estate. Intervento quasi interpretato come polemico e cattivo. Anche perché avevo sollevato ulteriori criticità. E’ certo che lo scrivente desidera il solo bene dell’isola, essere si fà per dire , invidiato per la possibilità di recarsi in un contesto così eccellente della natura. Spero quanto sopra sia ricordato e discusso dal consiglio comunale, E’ un problema che tantissimi nativi ed oriundi aspettano venga risolto.
La cultura non sostenuta dal buon senso è raddoppiata follia.
Baltasar Gracián