Attraverso il lavoro congiunto e coordinato delle Istituzioni interessate (Comune di Ustica, Assessorato Regionale Territorio e Ambiente e Capitaneria di Porto) e l’appassionata partecipazione di tanti cittadini usticesi che hanno civilmente e democraticamente manifestato e lavorato per la riapertura di Cala Sidoti, siamo arrivati ad un primo importantissimo risultato. Trovando il giusto equilibrio tra le sacrosante esigenze di sicurezza e la necessità e l’urgenza di rendere balneabile la più bella spiaggia di Ustica, Cala Sidoti è stata parzialmente riaperta alla balneazione e alla fruizione di usticesi e turisti. E’ una buona notizia, e voglio ringraziare tutte le persone che si sono impegnate fattivamente per la risoluzione del problema e che si sono davvero adoperate per superare le criticità, assumendosi importanti responsabilità. Non ho la possibilità di nominarli tutti ma tra questi certamente il Dott. Gullo, il Dott. Di Martino e il Dott. Calvi dell’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente; l’Ammiraglio Carpinteri, il Comandante Campodonico e il Tenente Unti della Capitaneria di Porto; il Capo dell’UfficioTecnico del Comune di Ustica Ing. Giuseppe Riccio. Grazie ancora e viva Ustica!
Fabio Ailara
Caro Franco, appena giunta ad Ustica, nel mio consueto annuale periplo di saluto all’Isola, ho appreso con rammarico che Cala Sidoti è stata chiusa alla balneazione per motivi di sicurezza.
Tuttavia la notizia non mi sorprende poiché ho sempre guardato con sospetto certi massi, credo che si tratti di bombe vulcaniche, incombenti soprattutto in alcuni punti della caletta. Non ti nascondo che ho sempre cercato di tenermene a debita distanza, invidiando un po’ chi riuscisse ad avere il coraggio di spingersi fin sotto per godere della loro ombra nelle ore più calde.
Mi pare di ricordare che nella mostra realizzata come prodotto finale del Progetto ”Ustica Prima dell’Uomo” accennasti alla costituzione geologica anche di questo tratto di costa dove sono evidenti gli strati di lapilli e ceneri , nonché la presenza di tufo nero, ma dove è molto più evidente anche per l’occhio meno competente che senza l’erosione del mare la caletta sarebbe forse un anonimo tratto di falesia …
Ma voglio passare a te il testimone perché possa spiegare a tutti quanti la vera natura geologica di questo sito, in attesa che al più presto venga riaperto alla balneazione. Si tratta, infatti, dell’unico tratto di costa dove sia possibile anche per i più piccoli e per chi non sia proprio esperto di mare non solo apprezzare la trasparenza dell’acqua di Ustica, ma anche vivere l’esperienza di “nuotare immersi in un acquario”.
… Auspicandomi che non si prolunghi il divieto, come è già avvenuto per un’altra zona dell’isola, non meno affascinante, quella dei Faraglioni, dove non si è ancora intervenuti per metterla in sicurezza, dopo più di un ventennio!
Antonella Carrubba
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COMMENTO
Da Ustica Francesco di Trapani
Ma è proprio questo il problema……la natura geologica della spiaggia….non sono un geologo ma anche per me sono evidenti le criticità messe in evidenza.. Io un grande masso l’ho visto dal nulla spiaggia a luglio 2012 e poco prima ad aprile durante i campionenti dell’Università il masso non c’era. Adesso dopo aver lavorato con lo snorkeling li a calasidoti per sette anni arrivo con il mio bimbo e non posso usufruire di questa meraviglia……e un gran peccato ma pazienza…..
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Da Carpi Lorena Viperli
quanto mi manca!!!!!!!!!!! <3 <3 <3″
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