In questo disordine sgraziato di vanterie ed esibizioni, l’eleganza del silenzio, la delicatezza del ritrarsi, la forza del prendersi cura delle piccole cose. Rarità.
(Fabrizio Caramagna)
“In questa generazione ci pentiremo non solo per le parole e per le azioni delle persone cattive, ma per lo spaventoso silenzio delle persone buone.” MARTIN LUTHER KING
Il nostro fratello ed amico Massimo Daniotti Longo ha concluso il suo silenzioso cammino su questa terra. Con lo stesso silenzio, appena in punta di piedi e senza dare disturbo, d’un colpo, è entrato nel più grande silenzio della morte, mistero eccedente e silenzioso che tutti ci attende. Tutta qui la sua vita, raccolta e annodata in quarantasei anni di silenzio? Tutta qui una vita, la vita? A noi abituati a pensarla e a pensarci su ben altri registri ci disorienta e ci inquieta non poco. Nel nostro immaginario la vita vale per la sua durata, perché piena di avventure e di rumore e non tanto per la qualità e l’intensità che possono trasfigurare i giorni e tutto. Il suo tempo è stato breve, la sua malattia pesante, il suo silenzio lungo e impenetrabile.
Chi di noi si ricorda che le esperienze, potrebbero avere tutt’altro significato e le valutazioni essere ribaltate? Chi pensa che nell’orizzonte di Dio un giorno è come mille anni e mille anni come un giorno solo? Chi riflette che ciò che viviamo dentro, in profondità, soprattutto con l’anima e con l’amore, può trasformare tutto della vita? Può trasfigurare tutta la vita e la vita di tutti e pure la morte? C’è una sapienza, misteriosa, nascosta, sorprendente e divina che può dare sapore al gusto insipido del dolore e della malattia, della brevità dei giorni e dei sogni negati, dei fallimenti vissuti e della speranza infranta. C’è solo la Pasqua di Cristo capace di Continue reading “INVITO AL SILENZIO IN RICORDO DI MASSIMO DANIOTTI LONGO”→
In questa generazione ci pentiremo non solo per le parole e per le azioni delle persone cattive, ma per lo spaventoso silenzio delle persone buone.” MARTIN LUTHER KING
Si potrebbe fare appello a diversi spot pubblicitari o riferimento ad una bella canzone di Claudio Baglioni degli anni ’70, laddove la Chiesa – luogo di culto e fede – venisse paragonata ad Ustica.
Ma non occorre ricorrere né agli uni, ne all’altro: basta scendere in piazza, passeggiare per il paese per assaporare una tranquillità assoluta. Troppo bello, se ciò non ti portasse a misere conclusioni. Anche su internet è calato il sipario … addirittura non si scruta neanche più nei profili personali o nei gruppi, per poi scrivere commenti od addirittura articoli. Poco meno di 2 anni fa iniziò una campagna mediatica – e non solo – denigratoria, una “macchina da guerra ” a tutti i livelli, contro alcune persone , e contro il sottoscritto in particolare, con argomentazioni ed affermazioni talvolta anche personali molto gravi e non veritiere, che poco o niente avevano a che fare con la politica se non il fatto di gettare fango e denigrare in tal modo l’avversario politico.
Tra quelle che ancora oggi mi fanno sorridere ricordo la vicenda dell’ “apologia del fascismo e del conflitto d’interessi “, tra quelle che mi fanno riflettere, ma i fatti oggi continuano a darmi ragione su tale giovane persona, anche i suoi “ irrispettosi saluti ” e tra quelle che disprezzo sono quelle dei “ lecchini e degli affaristi ”. E guardate bene, non mi lamento di ciò, anzi … Le mie sono solo delle modeste riflessioni personali su taluni personaggi che hanno calpestato la dignità di diverse persone e continuando nel loro calpestio hanno detto e scritto tutto e di più su chi non era – e non è – come loro, infangandoli salvo poi restare infangati loro stessi e dal loro stesso fango. Un’affermazione scritta dal “Tacco” mi è rimasta impressa: “ la rete non dimentica “… ed io aggiungo: nella rete, prima o poi, si rimane impigliati ( “s’ammagghia“). Ma torniamo alla riflessione iniziale: la tranquillità assoluta. “Finalmente si è arrivati ad un po’ di calma“… direbbe l’osservatore distratto o disinformato. Siamo, invece, in presenza di una calma da quando un certo numero molto ristretto di persone, per diverse ragioni , non scrivono e non parlano più! Eppure di problemi ereditati, di quelli irrisolti, tra i quali i danni all’arredo urbano, e di altri più recenti, ce ne sono … eccome! Ciò nonostante, si riesce a sentire il “rumore” del silenzio. Francamente non intendo soffermarmi sui perché – mi dilungherei troppo -, ma sull’evidenza che ci sia il silenzio. E sarebbe piacevole … se solo fosse reale e spontaneo. Ma non è né reale, né spontaneo. Quindi, come si spiega? Senza l’intento di farne alcun parallelismo, ricorro al primo punto della “Spiegazione” in “La Passione di Gesù – Opera d’infinito amore” dei Padri Passionisti – che cito testualmente: “I soldati condussero Gesù flagellato nell’interno del pretorio e radunarono intorno a lui tutta la coorte. La coorte era la decima parte della legione, composta di 6.000 soldati circa. Quindi la coorte era di 600 soldati circa. Di questi seicento soldati una parte montava la guardia alla Torre Antonia; una seconda parte attendeva ai comandi del governatore; una terza parte rimaneva in riposo per turno. Quindi la coorte invitata al disumano divertimento non poteva essere che quest’ultima parte. Perciò i soldati che presero parte allo scherno soldatesco furono duecento circa.” Calandola nella “nostra” realtà, procedendo in base a tale spiegazione, si tratterebbe di 33 soldati! Ed allora, che fare? Meglio sostenere tale silenzio, o piuttosto questi 33 soldati ? O nessuno dei due ? E la coorte? Buona riflessione a tutti.Continue reading “Riflessioni sull’attuale silenzio .”→
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