Mercoledì scorso, il Sindaco Salvatore Militello e l’assessore Beatrice Daidone si sono recati nel plesso della scuola primaria di Ustica, per consegnare il premio speciale del concorso nazionale “Tricolore Vivo” agli alunni della quinta classe; alunni meritevoli, secondo la giuria che si era riunita il mese scorso, di ricevere un premio speciale per il lavoro di studio e riflessione basato sull’articolo 101 della Costituzione Italiana. Gli alunni avevano prodotto un cartellone, partendo dal confronto tra la legge morale e la legge giuridica e per preservarlo dagli effetti del tempo, il cartellone è stato incorniciato e donato alla scuola dove è stato subito appeso, accompagnato dagli applausi festosi e gioiosi degli alunni.
Nello stesso giorno, a Palermo, presso il Palazzo d’Orleans, si è conclusa la XVI edizione del Concorso Nazionale “Tricolore Vivo”, con una cerimonia finale di premiazione alla quale hanno preso parte le autorità civili e militari, gli istituti scolastici coinvolti e varie associazioni.
Come ogni anno, la Pasqua porta speranza, amore e gioia.
A distanza di due anni abbiamo ripreso le celebrazioni anche all’esterno con le processioni, tornando quasi alla normalità.
Per la Chiesa e per noi cristiani, la Santa Pasqua è tra i momenti più grandi della nostra fede.
La Pasqua è il culmine del calendario cristiano, da sempre simbolo di SPERANZA e PACE, fondamento della vita che sconfigge la morte.
La Santa Pasqua, nel suo triduo, rappresenta la morte e la vita, quindi un momento di sofferenza e di SPERANZA della quale abbiamo assolutamente bisogno in questi momenti bui che la vita ci ha riservato: prima con l’epidemia ed adesso con questa assurda, inconcepibile, devastante, inconcludente aggressione assassina ed inutile guerra che lascia solo sofferenza e morte ed appaga solo le velleità di un dittatore comunista criminale e sanguinario che ha invaso un popolo, uccidendo civili tra cui donne e bambini.
Ciò che giornalmente vediamo in televisione ci lascia sgomenti ed increduli che ancora oggi ci possano essere persone che causano quanto il popolo Ucraino sta subendo.
In questi giorni così drammatici per l’Ucraina, ma anche per la Russia, per i Paesi Europei e dell’intero pianeta, si è letteralmente sbigottiti e angosciati per ciò che ha scatenato il tiranno Putin nel cuore della vecchia Europa, in assenza di una ragione apparente, ma soltanto basata su di una ideologia espansionistica.
E purtroppo la guerra nel mondo non è solo in Ucraina.
I nostri valori di libertà, solidarietà e fratellanza, che contraddistinguono la nostra democrazia, ci portano col pensiero a chi è sotto le bombe, a chi vive da anni dei conflitti mai sanati e a chi trascorrerà questi giorni nel dolore per la perdita dei propri affetti e della propria casa, talvolta frutto di generazione di sacrifici.
I nostri cuori, malgrado la gioia cristiana odierna per la resurrezione di Gesù, sono tristi pensando a tutte quelle persone, compresi i nostri cari, che sono morte.
Pensando a quel popolo Ucraino che è in viaggio senza una meta, che ha perso tutto; pensando a quei bambini in viaggio solo con un “peluche” in mano e le lacrime sul viso che non comprendono cosa stia accadendo attorno a loro.
Noi stiamo vivendo un grande, grave ed epocale momento pieno di dolore, di sofferenza e di preoccupazione per il futuro e spero che presto possiamo tornare tutti quì in Chiesa a celebrare la vittoria della PACE sulla guerra.
Ecco, in questo drammatico frangente ci viene incontro la SPERANZA; la speranza che presto si torni alla Pace e dobbiamo essere tutti portatori di PACE, ma non a parole ma con i fatti.
Lo dobbiamo per noi stessi e per le generazioni che verranno.
La vita è un dono e come tale va preservata.
Rivolgo, infine, il mio augurio di una Santa Pasqua a tutte le persone anziane, agli ammalati, a quelle famiglie che stanno combattendo ancora contro il virus ed a quelle che giornalmente combattono contro il caro vita ed il bilancio familiare, alle persone sole che in queste occasioni soffrono ancora di più la loro solitudine, a tutti i nostri Cari che non sono più con noi.
Prendendo in prestito le parole di ieri sera di Padre Nicola: “stiamo uniti, nessuno si salva da solo !” è anche questo il messaggio che rivolgo a tutti noi : stiamo uniti, stiamo coesi…
Siamo una piccola Comunità… dobbiamo diventare una grande Famiglia.
Con questa speranza faccio, a nome mio e dell’amministrazione che rappresento, i più cari e sinceri auguri di Buona Pasqua a tutti Voi, alle Vostre famiglie ed a tutta la Comunità.
Cari concittadini,
Visto che non è possibile incontrarci personalmente causa pandemia, ritengo giusto, e come da consuetudine, informarvi sull’anno amministrativo appena trascorso.
Oggi è solamente un giorno in più rispetto a ieri, ma è anche l’inizio di un nuovo anno, in relazione al quale tutti noi, nel cuore, coltiviamo la speranza di un ritorno alla vita, così come l’abbiamo sempre conosciuta, un ritorno alle cose semplici, ma dobbiamo fare tesoro di tutto quello che è successo.
L’anno appena giunto a conclusione è stato un altro anno difficile, tormentato e doloroso.
Del resto stante all’eredità lasciata dal precedente non poteva che essere un altro anno problematico perché era necessario correre ai ripari, ai disastri, sociali ed economici, causati dalla pandemia.
Ci siamo lasciati nel 2020 pensando e sperando ad un futuro migliore perché proprio in quei giorni cominciavamo ad intravedere uno spiraglio di luce, ad avere qualche arma in più rispetto a prima: il vaccino.
Ed è così, nel mese di marzo 2021 cominciamo con le vaccinazioni alla nostra popolazione, proseguite con una seconda campagna vaccinale ad aprile, una terza a maggio ed una quarta e richiami a giugno: il nostro obiettivo era quello di contrastare il virus e pensare anche all’economia dell’isola che come tutti sappiamo si basa sul turismo principalmente estivo.
Quindi era indispensabile che la popolazione fosse “coperta” dalla Continue reading “AUGURI DI BUON ANNO NUOVO 2022”→
Sindaco facciamo nostre le preoccupate segnalazioni di tanta gente in merito ai trasporti marittimi.
L’idea della Regione Sicilia di tagliare le risorse destinate ai trasporti per le Isole minori, causando conseguentemente una riduzione delle corse, è assurda e fuori da ogni logica. Verrebbero violati i diritti costituzionali penalizzando notevolmente la mobilità degli abitanti delle isole con forte ripercussione negativa sociale ed economica, non trascurando ulteriori disagi per il comparto scuola e la sanità.
Da ricordare che il trasporto marittimo per le Isole rappresenta l’unico mezzo per la continuità territoriale e quindi, oltre al valore sociale ed economico, ha anche un alto valore strategico.
Abbiamo appreso poco fa dal QdS.it la seguente dichiarazione dell’assessore Falcone in merito alla “proroga dei collegamenti navali con le isole minori”.
“Nelle more della nuova gara per i servizi marittimi la Regione Siciliana ha prorogato i collegamenti regionali via navi e aliscafi per le isole minori, mantenendo invariati orari e linee”. Lo afferma l’assessore regionale della Mobilità, Marco Falcone.
“Per quanto riguarda i collegamenti statali – aggiunge – l’assessorato ai Trasporti ha fatto richiesta a Sns-Ngi di mantenere per tutto il 2022 gli servizi attualmente erogati, con il riconoscimento da parte della Regione dei costi aggiuntivi, sempre nelle more della futura gara che prevederà un’integrazione fra servizi a sostegno regionale e servizi a sostegno statale. Su quest’ultima iniziativa la Regione ha anche investito le prefetture competenti”.
Sindaco è ora che ti “appropri” delle preoccupazioni della gente che rappresenti e in difesa dei loro diritti, “ad alta voce”, li porti a conoscenza a chi di competenza – Stato, Regione, Compagnie di Navinazione – minacciando forti e incisive forme di protesta, così come hanno fatto i Sindaci di Santa Marina Salina e Leni.
Non dobbiamo abbassare la guardia affinché non venga mortificata la nostra dignità e danneggiata fortemente la già martoriata economia locale.
Trascrivo solamente una delle tante note non offensiva:
“…non sarebbe il caso di pubblicare qualcosa sul fatto che da questa domenica il viaggio della nave sarà soppresso per due giorni settimanali, ed il tutto in totale silenzio da parte di questa amministrazione che, naturalmente, dopo aver comunicato la proroga fino a settembre degli accordi con le compagnie marittime, ora dichiara che tanto non cambia nulla.
Sindaco invece cambiano tante cose:
Cambia il fatto che anziché domandare qualcosa in più, acconsente a far togliere.
Cambia il fatto che anziché le solite tre ore ora ci vorranno 4 ore e mezza.
Cambia il fatto che ci sarà un semplice traghettino.
Cambia il fatto che si viaggerà con il camion dei rifiuti.
Cambia il fatto che in caso di trasporto di materiali pericolosi (carburante o bombole) il massimo delle persone che potranno viaggiare sarà di 25…”
Dai nuovi orari pubblicati sul sito della compagnia Caronte&tourist, provando a prenotare sul sito della compagnia e contattando il call-center riscontriamo che, a partire dal 1 GENNAIO 2022, È STATO SOPPRESSO il collegamento con la NAVE Palermo/Ustica e viceversa la DOMENICA e il giovedì, il suddetto collegamento verrà affidato al traghettino con partenza da Palermo alle ore 7.15 e ritorno da Ustica ore 13.00.
Ci chiediamo quando il Sindaco, che per mestiere fa anche il bigliettaio, aveva intenzione di comunicare ai cittadini questo SCIPPO? Anche in questo caso, come nel caso dei collegamenti veloci che hanno spostato il problema di qualche settimana senza risolverlo, è inconcepibile che si faccia risparmio economico sulla pelle degli isolani che hanno il diritto alla mobilità e continuità territoriale 7 giorni su 7. Anni di lotte spazzati nel più totale silenzio da parte dell’amministrazione.
Ci chiediamo È SILENZIO O COMPLICITÀ DEL SINDACO MILITELLO?
Negli ultimi anni sta diventando davvero difficile per me riuscire a fare gli auguri di un Buon Natale.
Sono oramai tre “Natale” di fila che questa comunità non riesce a viverlo pienamente come l’occasione meriterebbe e come da nostro profondo desiderio.
Dal 2019 il nostro Natale è sempre stato accompagnato dalle contraddizioni sentimentali del momento: se da un lato si è pieni di gioia per la nascita di Gesù Bambino che porta luce e speranza, dall’altro lato abbiamo vissuto in quegli anni, ma anche oggi, periodi difficili, tristi e pieni di preoccupazioni.
Credo che questi giorni siano i momenti peggiori che la nostra comunità sta attraversando per via del periodo epidemiologico per i casi di positività al Covid-19 che abbiamo in corso anche se, per fortuna, sembrano essere sotto controllo.
Tutto ciò sta incidendo nei nostri rapporti sociali e religiosi che di solito, per tradizione e per fede, in questo periodo sono molto sentiti e vissuti.
Quest’anno – purtroppo – non è così: siamo costretti a vivere un Natale diverso, un Natale con restrizioni anche locali che non immaginate quanto mi siano pesate doverle emettere.
Se prima eravamo semplici spettatori di una situazione surreale, questa volta la nostra comunità la sta vivendo direttamente e se ne vogliamo uscire indenni dobbiamo rispettare le regole. Non abbiamo alternative.
Questa è una guerra contro un nemico invisibile e se cade un soldato tanti altri soldati potrebbero cadere a cascata, come un effetto domino.
L’ansia e la preoccupazione dei giorni scorsi le abbiamo vissute tutti ma per fortuna il problema è limitato a quei casi che tutti sappiamo.
Non dobbiamo mai essere omertosi, ed ancor di più oggi; non dobbiamo essere egoisti pensando alla nostra eventuale momentanea limitazione di libertà: ciò oltre ad essere un comportamento non corretto, potrebbe essere un danno irreversibile per tutti.
Pensiamo, invece, che abbiamo in particolare una categoria della nostra popolazione che dobbiamo assolutamente proteggere – i bambini, non vaccinati – che corrono maggiori rischi rispetto al resto della popolazione già vaccinata.
Quindi massima sincerità e collaborazione.
Quello che più mi manca di questo Natale è il non essere potuto andare a trovare nelle loro case tutte le persone anziane per fare loro gli auguri di presenza: vi assicuro che quello era per me un momento speciale, dove sentivo il calore, l’affetto di tanti ed i bisogni particolari da parte di alcuni.
Non voglio tediarvi con i miei pensieri, le mie sensazioni e le mie preoccupazioni.
Il vero motivo per cui ci ritroviamo qui riuniti, malgrado tutto, è uno ed uno solo:
la nascita di Gesù Bambino che comunque è un momento che porta gioia, serenità e speranza.
Noi siamo stati educati nel culto del Natale; siamo stati educati a quella piccola creatura che nasce per portare Pace e Speranza; quella Speranza che la nascita del Bambino Gesù possa cambiare l’attuale situazione, portando la Pace e la Serenità nel cuore di tutti.
Quella Speranza che la nascita del Bambino Gesù possa mettere fine a questa guerra contro questo nemico invisibile; guerra che spero vinceremo tutti insieme al più presto possibile, anche se la strada è ancora lunga e tortuosa, e spero ancora che presto torneremo ad abbracciarci; che ritorneremo a vivere una vita in maniera normale.
La magia del Natale ci ricorda che tutto ciò può accadere.
Questo è l’augurio che mi sento di fare a tutti noi qui presenti, alla Comunità, alle Autorità, religiose e militari, ed in particolare desidero rivolgere un pensiero ed un augurio di un Sereno Natale a tutte quelle persone che non possono, loro malgrado, partecipare a questo evento così importante per noi Cristiani.
Rivolgo, inoltre, il mio augurio a tutte le persone anziane, a quelle famiglie che stanno combattendo contro il virus, agli ammalati ed a tutti i nostri Cari che non sono più con noi ma che sicuramente godono di luce celeste e che ci stanno guardando e guidando.
Con questa speranza faccio, a nome mio e dell’amministrazione che rappresento, i più cari e sinceri auguri di Buon Natale a tutta la Comunità.
Porgo innanzitutto un deferente saluto alle presenti Autorità militari, civili, religiose e a tutti voi Cittadini.
Oggi 4 Novembre è il giorno della memoria; siamo qui per ricordare doverosamente la ricorrenza della vittoria nel primo conflitto mondiale con la quale l’Italia nel 1918 completò l’unità nazionale iniziata con il Risorgimento.
La ricorrenza del 4 novembre celebra, di fatto, l’unità nazionale rendendo omaggio al valore e alla dedizione, nel nome della Patria, delle Forze Armate che costituiscono indispensabile baluardo della nostra Repubblica, Forze Armate che ogni giorno lavorano e si sacrificano affinché tutti noi possiamo vivere e lavorare nella più ampia sicurezza personale e territoriale.
La data si riferisce ad un capitolo importante della Storia Italiana: la commemorazione della vittoria nella Grande Guerra del ‘15-’18, e che oggi abbraccia il ricordo di tutte le guerre.
E’ doveroso, quindi, ricordare il sacrificio di tanti giovani uomini e il dolore delle famiglie.
E’ occasione per rendere un commosso omaggio alle Forze Armate sempre memori dei tanti uomini in divisa ma anche della popolazione civile coinvolta dall’evento dentro e fuori le zone di guerra che sacrificarono nel corso di quel cruento conflitto la loro vita in nome di un profondo ideale.
Onorare la festa del 4 novembre significa riconoscere il sacrificio di quegli uomini che con coraggio hanno vestito, e che anche adesso indossano fieramente, le divise dell’Esercito, della Marina, dell’Aeronautica e dell’Arma dei Carabinieri.
“Nel mare che circonda Ustica si sono verificati atti vandalici ad alcune parti del campo boa, recentemente e parzialmente posizionato”. Lo dichiara il Sindaco di Ustica e presidente dell’Area marina protetta Salvatore Militello che ha presentato una denuncia contro ignoti per atti vandalici. “La cima della boa risulta parzialmente tagliata – aggiunge Militello – ed esclude che la causa possa essere stato il “jumper”, la boa intermedia che ha la funzione di ammortizzatore tra le due boe”. “A Ustica, per salvaguardare i fondali – sottolinea il direttore dell’Amp Davide Bruno – è vietato l’ancoraggio libero ed è obbligatorio servirsi delle boe di ormeggio, 15 cilindriche predisposte a cura dell’Area marina protetta”. “Il sabotaggio di alcune parti del campo boa – evidenzia Bruno – è un fatto grave. I campi boe sono stati studiati per la salvaguardia di fondali ricchi di vegetazione marina, dove l’uso dell’ancora può rovinare il fondale e infatti sono utilizzati soprattutto nelle Aree marine protette. Inoltre, permettono al diportista di stare in rada ma facilitandogli le operazioni di ormeggio”.
Vorrei ringraziarla per gli sforzi fatti per vaccinare la popolazione Usticese e per aver lottato personalmente per rientrare nel possibile piano Isole Covid Free.
Sicuro del successo della sua iniziativa vorrei ricordarle che una volta attirati i turisti qui ad Ustica dobbiamo anche offrirgli il meglio che abbiamo da offrire..
Guardare i tramonti, andare al museo e fare immersioni é meraviglioso ma non sufficiente per una vacanza indimenticabile.
A questo proposito mi permetto di farle una breve lista non esaustiva di punti a nostro avviso importanti (nell’improbabile caso in cui alcuni di essi le possano essere sfuggiti):
Cala Sidoti sarà ancora vietata?
La discesa al faro sarà riaperta?
I percorsi pedonali del boschetto saranno aperti?
Il molo lato villaggio dei pescatori a cala santa Maria sarà riparato?
La spiaggia cala Santa Maria sarà sgomberata dalle barche e dalle carcasse e ripulita?
La spiaggetta al faro sarà ripulita dai blocchi di cemento e resa accessibile al publico?
Sarà ripristinato il servizio di guide archeologiche con la golf car 8 posti?
Il Castello Saraceno sarà aperto al pubblico con o senza guida?
Le numerose discese a mare saranno ripristinate con cemento nero o/e pietra locale a spalmatore ma anche al gorgo salato?
I campi sportivi saranno ripuliti e resi accessibili al pubblico?
Gli autobus potranno scendere al porto o al molo alternativo agli arrivi/partenze dei mezzi di trasporto?
La strada di accesso al parcheggio dell’ailanto sarà accessibile ai veicoli?
Sarà instaurato un servizio degli autobus dal parcheggio comunale (sgomberato da mezzi comunali, camion e relitti varii) fino in piazza?
Sarà rispettata la zona pedonale al centro della piazza dagli autobus che devono effettuare corse separate fra il porto e la piazza e fra il parcheggio/campagna e la piazza?
Avremo abbastanza autisti per assicurare con orari estesi tutte le corse degli autobus necessarie e potenziate dal distanziamento sociale?
Mi metto personalmente a disposizione suo e della nostra comunità per partecipare nella preparazione di questa stagione 2021.
Cordialmente
Antonio Bruno Tanas
3317120161
Membro del Comitato per lo sviluppo economico e sociale di Ustica
La sua isola Covid free di fatto già lo è. Ma Salvatore Militello, sindaco di Ustica, nel Palermitano, ammette che “la paura c’è sempre”. All’indomani delle polemiche sull’ipotesi di vaccinazione di massa nelle isole minori con i governatori del Nord sul piede di guerra, il primo cittadino guarda al risultato raggiunto. “Non solo fortuna – dice all’Adnkronos -, il comportamento dei miei concittadini è stato fondamentale nel mantenimento di contagi zero”. A dire la verità proprio qualche settimana fa il timore ha fatto capolino sull’isola. “Due residenti si sono dovuti recare all’ospedale di Cefalù per una visita – racconta -. Hanno preso il taxi per raggiungere Palermo e arrivare a Ustica e proprio il tassista è risultato positivo. Fortunatamente stanno bene e si sono negativizzati”. Per un’isola in cui l’intera vita si svolge attorno a una piazza anche un solo caso non diagnosticato può significare il rischio di un focolaio incontrollato. “E’ come se fosse una Rsa, se ci fosse un positivo l’intera popolazione rischierebbe di essere infettata. Un rischio aggravato dall’assenza di un presidio ospedaliero. Per raggiungere il più vicino, a Palermo, serve elisoccorso”. Ecco perché le parole del presidente della Regione Emilia Romagna a lui proprio non sono andate giù. “Ma quale privilegio! Per noi la vaccinazione di massa è una necessità – dice -. Inviterei Bonaccini a vivere su una piccola isola come la nostra, comprenderebbe cosa significa avere problemi di ordine sanitario”. Nell’isola in provincia di Palermo, che d’inverno conta appena 900 abitanti, 250 sono già stati vaccinati. “Abbiamo praticamente completato over 80 e soggetti fragili – assicura Militello -. Per estendere i vaccini al resto della popolazione, escludendo i giovanissimi, basterebbero poche centinaia di dosi, quanto basta per un quartiere di una metropoli, forse, più correttamente, per un grande condominio…”. Ecco perché la guerra tra campanili per lui è “assolutamente ridicola”.
La mancata vaccinazione dei suoi concittadini? “Un danno sanitario, sociale ed economico”, taglia corto. “Inutile nascondersi dietro un dito – dice -. Qui le attività turistiche lavorano tre/quattro mesi all’anno e con quello che incassano in questo breve periodo devono sopravvivere tutto l’anno”. La stagione scorsa tutto sommato è andata bene. “E’ stata concentrata in pochi mesi, tra giugno e settembre, però fortunatamente un calo netto non c’è stato”. Per proteggere la sua isola nel primo anno di pandemia il sindaco non ha esitato a firmare ordinanze restrittive. “Ho messo in campo una serie di azioni quasi all’avanguardia rispetto a quello che faceva il resto dell’Italia – ricorda con orgoglio -. Abbiamo fatto una convenzione con la Croce rossa italiana per avere un controllo su tutti i passeggeri che si imbarcavano per Ustica, ho fatto delle ordinanze un po’ fuori le righe, imponendo la quarantena a chi, a marzo e aprile, veniva qui. Ho fissato dei paletti, che si sono rivelati vincenti: non abbiamo avuto casi di contagio”. E per mantenere il primato, assicura il sindaco, i controlli a campione sono frequenti. Fino al 22 aprile, però, anche a Ustica, come tutta la provincia di Palermo, sarà zona rossa. Una scelta che ha spinto il sindaco a scrivere al governatore Nello Musumeci per chiedere una rettifica dell’ordinanza firmata qualche giorno fa. “Io per primo sono per il rigore e il rispetto delle regole, ma la mia comunità non può essere vittima dei facinorosi e incivili, irrispettosi delle regole, che si vedono giornalmente in giro a Palermo e dintorni”. Nel chiedere “un puntuale e maggiore controllo” nel porto del capoluogo siciliano per gli imbarchi diretti ad Ustica, il primo cittadino guarda già all’estate. Con preoccupazione. “Stiamo ragionando su un passaporto vaccinale, un riflessione in fase embrionale, ma su cui già si è aperto il dibattito”, conclude.
A distanza di due anni ci ritroviamo qui in Chiesa. Parte degli auguri che l’anno scorso ho inviato per lettera a Don Lorenzo e diretti alla Comunità, ve li ripropongo quest’anno poiché poco è cambiato rispetto all’anno scorso !
Per la Chiesa e per noi cristiani la Santa Pasqua è tra i momenti più grandi della nostra fede; ritengo più del Santo Natale rappresentato dalla nascita, mentre la Santa Pasqua, nel suo triduo, rappresenta la morte e la vita (la resurrezione), quindi un momento di sofferenza, di felicità e di SPERANZA, della quale abbiamo assolutamente bisogno in questi momenti bui che la vita ci ha riservato e come ha detto il Papa ieri nella sua omelia: mai perdere la SPERANZA!!
I nostri cuori, almeno il mio – ma credo quello di tanti -, in questi giorni è triste pensando a tutte quelle persone, compresi i nostri cari, che sono morte ed a quelle che ancora adesso lottano per la vita a causa di questo virus che ha stravolto il nostro modo di vivere, di confrontarci, di rapportarci; questo virus è riuscito a cambiare tutto.
Noi stiamo vivendo un grande, grave ed epocale momento pieno di dolore, di sofferenza, di preoccupazione e spero che presto possiamo tornare ad essere tutti in Chiesa, in un giorno qualsiasi, a celebrare la vittoria dell’umanità sul virus.
Intanto continuiamo nella nostra battaglia e vi esorto a vaccinarvi visto che oggi è e rimane l’unico mezzo per contrastare il diffondersi del virus.
Molto dipende, però, anche dal nostro BUON SENSO: qui siamo tutti nella stessa barca e nelle medesime condizioni; dobbiamo stare uniti e dobbiamo capire che nessuno da solo può vincere questo virus ed in questa fase dobbiamo restare con un unico obiettivo: restare esenti dal contagio.
Ci sarà tempo e modo di pensare e mettere in atto provvedimenti necessari alla ripresa economica, in questo momento è difficile riuscire compiutamente a programmare: tutti vorremmo tornare alla normalità, nessuno al momento ha certezze su niente e convengo sul fatto che la ripresa economica sarà dura e difficile per tutti, nessuno escluso; ma dobbiamo riporre la nostra speranza nei vaccini.
Oggi siamo ancora in guerra, non è finita e per vincerla dobbiamo vaccinarci: non abbiamo altre armi.
Ma ce la faremo ! E tutti insieme.
Ogni periodo buio è seguito sempre da un Rinascimento ed anche il più scettico alla fine vedrà la Resurrezione!!! Cristo ha vinto la morte, noi – tutti insieme – vinceremo il virus !
Con questo forte sentimento di speranza non mi rimane che porgervi i miei più sinceri auguri di Buona Pasqua a tutti voi ed alle vostre famiglie.
Qualche incivile e ladro si è rubato il faretto a led con pannello solare che avevamo messo per illuminare la scala che porta al porto… Faremo denuncia ai carabinieri… Non ci sono parole per definire simili persone e gesti!
questo è il momento dell’anno in cui si fanno i bilanci di ciò che di buono abbiamo fatto e di ciò che avremmo potuto fare meglio; questo è il momento dell’anno in cui dovremmo fermarci e provare a chiedere scusa per ciò che non siamo riusciti a fare; questo è il momento dell’anno per i buoni propositi per il futuro; questo è il momento dell’anno per infondere ottimismo a tutti i tuoi concittadini.
Ed invece hai utilizzato, per l’ennesima volta, il TUO ruolo di sindaco per elencare ciò che “presumi”, tu, di BUONO hai fatto.
Molte delle cose elencate, ahimè, sono frutto di DECRETI, nazionali e regionali, nati a seguito dell’emergenza sanitaria che stiamo vivendo (buoni spesa, suoli pubblici, ecc) dove il TUO contributo è pari a: ZERO.
Molte delle cose da te elencate sono il frutto di CONTRIBUTI, nazionali e regionali, dati a TUTTI i comuni d’Italia e alle isole minori ed anche in questo caso il TUO contributo è pari a: ZERO.
Cari concittadini, l’anno appena giunto a conclusione è stato un anno difficile, tormentato, doloroso, che non dimenticheremo mai.
Un anno che, purtroppo, passerà tristemente alla storia, che ha interessato ognuno di noi; il peggiore dal dopoguerra ad oggi.
E’ stato un anno che ha colto tutto il mondo impreparato dinnanzi ad una emergenza sanitaria di natura pandemica; che ci ha fatto perdere tutti quelli che ritenevamo essere i punti di riferimento della nostra quotidianità, della nostra vita, dei nostri affetti, della nostra socialità, generando paura, disperazione, incredulità; un anno che ci ha fatto perdere la libertà nonché subire, in maniera surreale, il distacco degli affetti più cari.
Un anno che, però, ha anche fatto riemergere quei valori, forse assopiti, di solidarietà, di comunità, di impegno sociale, di unione tra i popoli, per cercare di sconfiggere questo nemico comune invisibile, e ci ha fatto comprendere cosa realmente conta nella vita: la generosità, i sentimenti, la tenacia, il coraggio, il senso delle piccole cose.
C’è stata l’astensione dal lavoro di tre ore da parte di alcuni (non tutti) dipendenti del Comune per la mancata sottoscrizione dell’accordo decentrato. Dopo diversi incontri tra le parti – uno di questi anche in Prefettura -, ovviamente su posizioni diverse, nel 2019 c’è stato un ulteriore incontro su sollecitazione del nostro legale ed in accordo con i sindacati (Cisl, Sig. Badami e Cgil, sig. Cammuca) a Palermo nella sede della Cisl pronti a firmare l’accordo decentrato.
Sembrava che l’intesa fosse stata raggiunta. Ma così non è stato: da parte del rappresentante della Cgil, Sig.Cammuca, appena si raggiungeva una intesa, mentre stava al telefono – in un’altra stanza – con alcuni dipendenti comunali, tornando chiedeva sempre qualcosa in più, al punto tale da infastidire il suo collega della Cisl, Sig.Badami, col quale ha avuto anche uno screzio. Siccome da parte dell’Amministrazione, in un periodo che si stanno chiedendo forti sacrifici alla popolazione per risanare le casse comunali (alcune tasse sono state aumentate per legge quasi del 400% per via del riequilibrio finanziario), non erano accettabili alcune richieste (tra queste abbiamo chiesto l’abolizione dei “buoni pasto” ai dipendenti per dei rientri pomeridiani pressoché inutili se non per evitare di lavorare il sabato, quando invece chiedevamo a turno la presenza per settore di almeno un dipendente per dare risposte o per accogliere richieste da parte della cittadinanza anche il sabato mattina – ricordiamoci che molti residenti vivono a Palermo e se devono sbrigare qualcosa al Comune di Ustica sono costretti perdere un giorno infrasettimanale per il viaggio, quando nel fine settimana, che spesso trascorrono sull’isola, potrebbero sbrigare le loro faccende – ) e la discussione tra le parti (che dico, ero partito per firmare l’accordo ….) si è fatta piuttosto accesa ed ad un certo punto il signorCammucase ne uscì che la Delegazione trattante non era legalmente costituita in quanto in quella sede ed in quel momento mancava il Segretario comunale.
Ed aveva ragione nel dire che non era legalmente costituita !Ma questo lo sapeva anche prima che il segretario non ci sarebbe stato.
Quindi da un incontro “amichevole” si trasformò in “ognuno sulle proprie posizioni”. Da gennaio e sino a giugno del 2020 (al di là del covid) abbiamo avuto assegnato a scavalco (quindi con pochi ingressi mensili in Comune e poi in videoconferenza) due segretari per 3 mesi ciascuno e da giugno 2020 siamo di fatto senza un segretario comunale assegnato.
Non potendo fermare la macchina amministrativa procediamo con un Vice segretario che funge fondamentalmente da “verbalizzante” e giammai da vero legale del Comune, qual è un segretario.
Per questa ragione ho dovuto nominare un legale che ci assiste, oltre che nella contrattazione sindacale, anche per pareri su atti amministrativi. Ho chiesto molte volte tramite pec alla Prefettura (12/7, 24/7, 29/10/2020) di destinare un segretario ad Ustica: non ne hanno e quello in disponibilità è in malattia. Ho telefonato decine di volte ai vari funzionari dell’Ufficio preposto della Prefettura senza mai avere una risposta sulla nomina.
Quindi, l’Amministrazione fin quando non avrà un segretario comunale nominato dalla Prefettura non può, per stessa ammissione del signorCammuca, legalmente richiedere e costituire la Delegazione trattante per definire l’accordo decentrato.
E’ una disfunzione degli Organi della Pubblica Amministrazione, ma le leggi – che vanno rispettate – non le faccio io. Mi spiace per i dipendenti, per quelli che si aspettano in tale accordo un miglioramento della loro carriera ed un aumento della busta paga: l’Amministrazione, però, deve guardare il problema a 360°, quindi tutelando i diritti dei lavoratori ma anche quelli dei loro datori di lavoro e cioè dei Cittadini che si aspettano servizi efficienti e funzionali alle loro esigenze e non viceversa.
Per il resto i sindacati facciano ciò che meglio ritengono e nei modi e termini che possono.
Io non faccio il sindacalista, sono il Sindaco di una Comunità che devo tutelare ed agevolare nei servizi che la Pubblica Amministrazione, quindi i dipendenti, deve erogare ma non come un favore bensì come un dovere.
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