Ustica sape

Ustica ha tanta storia da raccontare…


Carissimi amici usticesi, quando giunsi per la prima volta ad Ustica pensavo di fare solamente una piacevole vacanza balneare in una località con un mare stupendo ma niente piu’. Percorrendo poi le sue strade e i suoi sentieri che si diramano per tutta l’isola mi sentivo avvolgere sempre piu’  dal vento leggero della storia che spira tra le sue antiche rovine e  negli anfratti rocciosi e mi resi conto che  questo piccolo lembo di terra ha tanta storia da raccontare.

Sapete che la cosa che piu’ invidiano a noi italiani  non è tanto il nostro cibo o il nostro mare ma  il fatto che siamo ricchi di storia soprattutto antica.

Tornando a casa mi interessai e mi documentai su quel che è stato il passato remoto e piu’ recente dell’isola. Ustica è tanto di piu’ oltre al mare stupendo, Ustica ha tanto da  raccontare e da tramandare alle nuove generazioni. Ustica è un forziere di importanti tesori archeologici che meriterebbero una maggiore cura e attenzione da parte dell’amministrazione locale e regionale.

Certamente l’area di maggiore interesse archeologico è  il villaggio preistorico  con relativa zona terrestre e marina. Sarebbe bello vederla valorizzata come merita, finendo innanzitutto di sistemare la strada che porta alla spianata, permettendo cosi ai turisti di raggiungerla piu’ agevolmente di giorno e di notte ( ….. e quindi uscimmo a riveder le stelle…) , mettendo in sicurezza tutta la zona compresa la scalinata che permette di raggiungere il mare consentendo una piu’ agevole e sicura balneazione , dotando la zona magari  anche di punti di osservazione e di riposo.

Rendere tutta quella zona piu’ allettante, stuzzicante, desiderabile da parte di tutti quei turisti che si recano ad Ustica richiamati dal vento leggero della storia  e chissà che  anche i dirigenti del parco archeologico di Himera, Solunto e monte Iato, da cui dipende il villaggio archeologico preistorico, colpiti dalla buona volontà dell’amministrazione si impegnino per riaprire e far usufruire ai turisti questo inestimabile patrimonio culturale  dandone il giusto risalto e pubblicità su tutto il territorio regionale e nazionale come già è avvenuto per altri siti archeologici.

Cari Usticesi questa meravigliosa isola è tanto di piu’ che un panino e un bagno rinfrescante.

Una grande amica di Ustica.

Ornella Picetti.

Aforisma, Citazione, Proverbio… del giorno


E’ una esperienza che sempre si ripete nella storia il fatto che qualsiasi uomo abbia del potere è portato ad abusarne.
(Montesquieu)

Ricordi di “pezzi” della storia di Ustica


ricordi di pezzi della storia di Ustica

STORIA DI CATIELLO E GERARDO, UN BINOMIO INDISSOLUBILE 


Desidero ricordare l’anziano agricoltore Giuseppe Giardino, alias Catiello, da poco scomparso, riproponendo qui su Usticasape un articolo-intervista che gli ho dedicato quasi dieci anni fa, pubblicandolo su ‘Lettera’ del Centro Studi  (n. 44-45, 2013). Già allora mi colpirono la sua profonda umanità, il suo grande amore per gli animali e per la terra, che ha coltivato con dedizione fino al suo ultimo giorno. Affacciandomi dalla terrazza di casa, ancora mi sembra di vedere la sua figura china sul terreno di Piano dei Cardoni e il suo inseparabile asinello Gerardo.

Franco Foresta Martin

————–

Se Konrad Lorenz, l’illustre etologo austriaco, premio Nobel 1973 per le sue scoperte sul comportamento degli animali, fosse venuto a Ustica vi assicuro che piuttosto delle oche selvatiche (le sue bestie preferite), avrebbe studiato gli asini.

Sì, perché gli asini di Ustica, i mitici ‘sciccareddi’, offrono una ricchezza espressiva e una varietà di linguaggi da superare qualunque immaginazione. A Ustica gli asini parlano e interpretano correttamente i comandi degli umani: entrare in confidenza con loro è un’avventura intellettuale straordinaria.

Ne sa qualcosa Catiello, anziano agricoltore di Piano dei Cardoni che sembra potere esistere solo in groppa al suo asinello; e se per caso, qualche volta, lo s’incontra ritto sulle sue gambe, appiedato, quasi non lo si riconosce.

Catiello è depositario di un (altro…)

Ustica, Tony Lauricella al Centro Studi per ascoltare da Vito Ailara la storia dell’emigrazione Usticese nel mondo e in particolare in America


Ustica Tony Lauricella al Centro Studi per ascoltare da Vito Ailara la storia dell’emigrazione Usticese nel mondo e in particolare in America

Ustica, vacanze slow in mezzo al Tirreno

Archeologia, storia, fondali spettacolari e cucina particolare: ideale per chi ama il turismo lento.

Un piccolo mondo in mezzo al largo della Sicilia: Ustica, piccola isola di fronte a Palermo, collegata giornalmente da traghetti e aliscafi, è stata generata dalla forza esplosiva del vulcano che la disegna e le dona quella splendida apparenza incontaminata, frastagliata di grotte che si aprono lungo coste scoscese, segnate da scogli e secche che si succedono e cingono la terra.

L’impronta dei popoli – Vari sono i popoli mediterranei che l’hanno abitata fin dal Paleolitico e ciascuno ha lasciato un’impronta, tant’è che diversi sono oggi i siti archeologici visitabili. Nel 1759 Federico II di Borbone, colonizzò l’isola e fece costruire delle Torri di guardia (Torre di Santa Maria e Torre Spalmatore), cisterne per la raccolta di acqua e case. Da quel periodo Ustica fu anche luogo di confino di prigionieri politici e lo fu anche durante il fascismo per intellettuali, come ad esempio Gramsci. Visitando l’isola, si possono trovare targhe a memoria dei confinati e molta gente ricorda ancor oggi che Gramsci diede vita ad una scuola, per dare un senso al tempo trascorso lì.

Turismo lento – Ustica è turismo lento, lontano dai flussi del turismo mordi e fuggi. Un turismo sostenibile, un turismo adatto a chi predilige fare passeggiate, camminiate in collina o lungo la costa, un turismo vero a contatto con la gente del luogo, con la natura, non solo mare e in maniera particolare non solo sub.
La natura è padrona e signora, attira turisti da ogni luogo, incantati dalle meraviglie da scoprire, visitare e vivere in prima persona. Le aree marine godibili sono estese e di grande fascino, la balneazione e attività come lo snorkeling consentono di fare esperienza di tutte le straordinarie caratteristiche naturali presenti, senza deturpare o interferire con l’ambiente. Da questa estate tutto ciò sarà raccontato ai turisti con UsticaInArt, una piacevole e inusuale guida illustrata con dipinti in acrilico su cartoncino.

Fondali spettacolari – Nell’isola sbarcano subacquei da tutto il mondo, che vi trovano alcuni dei fondali più spettacolari del Mediterraneo. Tutelati dal 1986, rappresentano una vera risorsa per l’economia locale. Moltissime le specie marine (tra cui la cernia Bruna, i tonni e la famosa alalunga, conosciuto anche come tonno bianco), che vi hanno trovato habitat ideale. Nuotando o navigando, ci si imbatte nel mitico Scoglio “del Medico e o-merico” in dialetto. Ed è a questo punto che viene da chiedersi se è questa, forse, la famosa isola Eea della leggenda, dove aveva dimora la maga Circe, che accoglieva i naviganti per tramutarli in animali. Ustica è ritenuta infatti dal mito l’isola di Circe, la maga dell’Odissea, che Ulisse incontrò durante il suo viaggio, dopo aver visitato il paese dei Lestrigoni.

Capperi e nasse – Tra i prodotti tipici dell’isola, inimitabili per genuinità e gusto, si trovano i capperi, le lenticchie da coltivazione biologica (le più piccole d’Italia e purtroppo a rischio estinzione), i biscotti fatti con le lenticchie e i gigi a base di mandorle e vin cotto. Importante è anche la tradizione delle nasse, reti da pesca intrecciate a mano, ancora molto utilizzate ai pescatori locali.

Passeggiate – Arrampicandosi in paese, si possono scegliere molte escursioni lungo i sentieri, oppure si può optare per un giro dell’isola. Ci si imbatte in gente accogliente, capace di una gentilezza familiare. Tra di loro, non è raro ascoltare vecchie storie, miti e leggende, che condividono volentieri con i turisti. Camminando, si incontrano anche antiche architetture, fra cui la bella a Chiesa di San Ferdinando Re, in centro, costruita nel 1772 e affidata ai Cappuccini.

Per maggiori informazioni: www.usticatour.it – www.ampustica.it

fonte:tgcom24

Natura, storia, archeologia e (ovviamente) cibo: mille e una ragione per andare a Ustica


Nell’isola della maga Circe non ci si annoia mai. In questo bel promemoria, fatto con l’aiuto di chi conosce davvero l’Isola, vi “ricordiamo” le ragioni per andarci e per tornarci

Fonte: Balarm.it

Jessica Di Bona – Appassionata di arte e cultura
8 giugno 2021

A quasi 70 km da Palermo, nel Tirreno, sorge l’isola di Ustica, una delle più affascinanti, di origine vulcanica. Le coste sono caratterizzate da numerose grotte naturali e alcuni storici ritengono che corrisponda all’isola ”Eea”, citata nell’Odissea, ovvero la dimora della maga Circe, quindi è bene fare attenzione e non risvegliare antichi incantesimi.

Ustica continua a mantenere la ”magia”, anche a livello naturalistico, è infatti la prima Area Protetta Marina d’Italia, dal 1986. L’isola è il Metropolitan Museum di chi pratica attività subacquea ma anche di chi vuole dare un’occhiata alle ”opere sottomarine”, senza fare particolari immersioni, attraverso il cosiddetto ”battesimo del mare”. È inoltre caratterizzata – ça va sans dire – dal mare cristallino.

Natura, storia, archeologia, enogastronomia e le tinte blu del mare, rendono Ustica un posto unico in cui non ci si annoia mai. L’isola è inoltre Covid free: «Da più di venti giorni siamo Covid free. Siamo riusciti a vaccinare tutti, quindi ora con orgoglio possiamo guardare alla stagione turistica», ci racconta Francesco D’Arca, il Presidente del Consiglio Comunale di Ustica.

Allora cosa aspettiamo? Scopriamo le meraviglie di Ustica e (altro…)

Aforisma, Citazione, proverbio… del giorno


La storia del sultano, della ricchezza ed del contabile

Il un’epoca non troppo lontana, in uno stato del medio oriente, viveva un sultano. Ogni giorno aveva a che fare con un fedele contabile. In tanti anni non lo aveva mai tradito. Un brutto giorno, purtroppo, morì.

Il sultano soffrì molto. Era legatissimo al suo contabile. Passata la tristezza, consigliato dai suoi ministri, inviò nelle città vicine dei banditori per reclutare un nuovo contabile per amministrare la sua ricchezza.

Entusiasti dall’incarico di prestigio, in molti si presentarono dal sultano. Ognuno di loro fu condotto nelle stanze del tesoro e lasciati li in attesa del verdetto. Nella stanza c’era tanto oro.

Successivamente furono chiamati tutti insieme al cospetto del sultano.

Improvvisamente il sultano battette le mani ed invitò i musici a suonare. “ballate su! oggi è un giorno di festa!”. I candidati contabili, non compresero le ragioni di quel gesto. Ingessati e con le mani al petto, iniziarono a ballare. Tutti erano impacciati, tranne uno che ballava con le braccia aperte e con vigore. Sembrava gli piacesse la situazione.

Poco dopo, il sultano, interruppe le danze. Chiamò il giovane ballerino e disse: “tu sarai il mio contabile”. Chiamò poi le guardie e ordinò di far decapitare tutti gli altri.

La decisione fece clamore e fu chiesto al sultano la motivazione. L’umo rispose: “Vedete. Questi uomini hanno rubato l’oro dalla camera dove li ho lasciati, e così quando ballavano avevano paura che le monete nascoste cadessero”. Indicando il nuovo contabile disse: “quest’uomo è onesto. Non aveva monete con sè e ballava sciolto”.

L’onestà ripagò il candidato che diventando contabile del Sultano fu ammirato, onorato e benvoluto.

Riceviamo una meravigliosa storia dedicata ad un Amico di Ustica: Enzo Maiorca


Paolo Rebesani
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“Enzo Maiorca immerso nel caldo mare di Siracusa parlava a poca distanza con la figlia Rossana che era sulla barca pronta anch’essa ad immergersi, all’improvviso si sentì colpire leggermente alle spalle, si girò e vide un delfino. Capì subito che l’animale non voleva giocare, ma esprimere qualcos’altro. Il delfino infatti si allontanò e Maiorca lo seguì a nuoto. Poi l’animale si immerse e lo stesso fece Enzo, a circa 12 metri di profondità impigliato in una rete di una spadara abbandonata c’era un altro delfino. Maiorca emerse rapidamente e chiamò a gran voce la figlia perché lo raggiungesse con i due coltelli da sub che erano nella barca.

In pochissimi minuti i due esperti sub riuscirono a liberare il delfino impigliato nella rete, il quale allo stremo delle sue forze riuscì ad emergere e, emettendo un quasi “grido umano”, così lo descrisse Maiorca, riuscì a respirare. (Un delfino può resistere sott’acqua non oltre 10 minuti, dopodiché affoga).

Il delfino liberato restò un po’ stordito in acqua, controllato da Enzo, Rossana e l’altro delfino. Poi si riprese e, sorpresa! Si scoprì che era una delfina perché da li a poco partorì un piccolo.

Mamma e cucciolo si allontanarono mentre, il delfino maschio fece un giro intorno ai due umani e si fermò un attimo davanti ad Enzo Maiorca, gli diede un colpetto, come fosse un bacio, sulla sua guancia a mò di gratitudine e poi si allontanò.

Questa meravigliosa storia commosse tutti i presenti che si alzarono in piedi per un lungo e caloroso applauso. Enzo Maiorca terminò il suo intervento dicendo che: “ fin quando l’uomo non avrà imparato a rispettare e a dialogare con il mondo animale, non potrà mai conoscere il suo vero ruolo su questa Terra.”

Aforisma, Citazione, Proverbio… del gio


Un popolo senza la conoscenza della propria storia, origine e cultura, è come un albero senza radici.
(Marcus Garvey)

I Tonni approdano a Parigi e Domenico Drago, cittadino onorario di Ustica, viene selezionato al prestigioso “Trophée de Paris 2019”.


La Multivisione titolata “La Storia di Caterina”, “The Story of Caterina”, “L’Histoire de Caterina”, dopo essere stata premiata nel mese di marzo in Inghilterra al Concorso AV, IAC Peter Coles, approda al prestigioso  “Trophée de Paris”, dove al momento risulta essere stata selezionata fra 90 opere presentate alla rinomata competizione francese, organizzata da Jean-Paul Petit!

Sabato 1 Giugno 2019 al Teatro-Studio Raspail, al n.216 di Baulevard Raspail, a Parigi, le 45 Opere in Multivisione selezionate da una Giuria Internazionale (Montages Retenus), saranno tutte proiettate al pubblico, con ingresso libero, su uno schermo gigante!

27 Opere provengono dalla Francia, 9 dall’Italia, 3 dall’Inghilterra, 2 dall’Olanda, e 1 rispettivamente dall’Austria, Belgio, Polonia e Spagna. La Giuria Internazionale stilerà in quell’occasione la classifica dei vincitori. Intanto noi italiani ci gustiamo questa prima selezione!

Sono quasi sempre i Francesi ad essere i (altro…)

Aforismi, Citazioni, Proverbi… del giorno


Mi ero illuso che la vita fosse una storia a lieto fine, mentre era soltanto un palloncino gonfiato dai miei sogni e destinato a esplodermi sempre fra le mani.
(Massimo Gramellini)

Ustica Centro Accoglienza – “una storia di mare”


Aforismi, Citazioni, Proverbi… del giorno


Gli indifferenti non hanno mai fatto la storia, non hanno mai neanche capito la storia.

 Ezra Pound

Centro Studi Isola di Ustica, inaugurazione mostra per raccontare la storia di Ustica


 

Il Centro Studi e Documentazione Isola di Ustica racconta una storia Usticese


 

Aforismi, Citazioni, Proverbi… del giorno


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La storia si accorge troppo tardi dei grandi maestri, perché la storia è fatta di uomini, gli uomini sono troppo spesso inadeguati al compito assegnatosi

Paolo Salvati

(inviato da Salvio Foglia)

Aforismi, Citazioni, Proverbi… del giorno


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La storia dell’umanità è quasi totalmente una narrazione di progetti falliti e speranze deluse.
(Samuel Johnson)

Aforismi, Citazioni, Proverbi… del giorno


???????

Come mi giudicherà la storia? Se avrò successo, ecco che tutti quanti vorranno aver parte della gloria… Ma se fallisco tutti vorranno il mio sangue.
(Erwin Rommel)

Una interprete per raccontare a degli Americani la storia dell’emigrazione da Ustica


 Una interprete per raccontare storia emigrazione
raccontare la storia dell’emigrazione da Ustica
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