Si informa che giovedì 11 p.v. l’unica strada di accesso al porto di Cala Santa Maria sarà interessata da lavori di ripristino stradale pertanto non sarà possibile il normale deflusso degli automezzi dopo l’arrivo della nave Vesta.
Il trasporto dell’asfalto avverrà con la nave Vesta con arrivo ad Ustica alle ore 10,30 circa per cui da tale ora in poi e per tutto il giorno si avranno le predette limitazioni.
Pertanto, finite le operazioni commerciali in cala Santa Maria il M/T Vesta, nel caso in cui avesse traffico commerciale, potrà trasferirsi nell’approdo di Cala Cimitero ed anticipare la partenza per Palermo alle ore 11,45 in modo da lasciare l’approdo alla nave A. Da Messina che magari in tale giornata potrebbe partire da Palermo alle ore 09,00 per giungere nell’isola alle ore 12,00
L’Antonello da Messina, quindi, in data 11/6 approderà direttamente in cala cimitero, da dove ripartirà alle ore 16,00 come da itinerario orario.
Incontro con Gaetano Basile e Adriana Chirco
Venerdì 9 febbraio, ore 17,30 – Punto Flaccovio
Palermo, 3 febbraio – “Palermo la ghiotta“, non è una definizione casuale per quella che viene giustamente definita la capitale italiana dello street food, nonché uno dei posti migliori al mondo in cui immergersi in un’esperienza gastronomica davvero fuori dagli schemi. Palermo è Palermo, nient’altro da aggiungere per una città che non si distingue solo per le sue bellezze architettoniche che l’hanno comunque resa famosa in tutto il mondo.
Ed è di questo che si parlerà venerdì 9 febbraio, a partire dalle 17,30, al Punto Flaccovio di via Garcia Lorca n. 5, con lo storico Gaetano Basile, l’architetto Adriana Chirco e con la partecipazione del gastroenterologo Giovanni Gatto.
L’incontro dal titolo “Palermo la ghiotta, cibo da strada, mercati storici e salute” sarà l’occasione per scoprire e raccontare la città da più punti di vista.
Simbolo perfetto di incontro culturale, la cucina è, infatti, sintesi di molteplici apporti: ebraici, islamici, europei. Tutta l’autenticità palermitana sembra raccogliersi nella sua cultura, dal cibo da strada ai mercati storici, in quella cucina popolare che porta i segni delle tante influenze e colonizzazioni, facilmente rintracciabili anche nell’architettura degli edifici e delle chiese storiche.
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