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Ustica: Messaggio Augurale del Sindaco


Pur essendo frutto di una data esclusivamente convenzionale, la festività del capodanno è particolarmente sentita nella nostra cultura.

Si deve a Papa Innocenzo XII, alla fine del 1600, l’adozione del primo gennaio quale data dell’inizio dell’anno.

La ricorrenza non coincide nelle diverse culture e non è neanche espressione di una ricerca astronomica in quanto non corrisponde al “perielio”, giorno in cui la terra è più vicina al sole per poi riprendere il suo “ giro”, che si calcola con il tredicesimo giorno dopo il solstizio d’inverno del 21 dicembre.

Stessa sorte ha avuto la data del Natale che solo dal IV secolo coincide con il 25 dicembre, giorno scelto dalla cultura cristiana per “soppiantare” , senza creare malumore, la festa pagana del “Natalis Solis Invicti” che è poi il solstizio d’inverno( ovviamente la “data” nulla toglie all’importanza della figura di Cristo).

Nell’ottica delle “ festività soppiantate o carpite da altre culture” è interessante ricordare che il regime fascista aveva provato, senza successo, ad imporre il 28 ottobre, data della Marcia su Roma (curiosamente anche dell’inizio della deportazione libica ad Ustica), quale data d’inizio dell’anno. Ma è tale l’attaccamento del genere umano alle proprie radici storiche( meno ipocritamente alle festività) che il regime, che pur impose di tutto, non riuscì nell’intento. L’importanza di “ non toccare le feste” era chiara invece ai borboni che affermavano doversi governare applicando la regola delle tre “f”: feste, forca e farina.

La vera tradizione del Capodanno, credo in tutte le culture, non è rappresentata dalla data della ricorrenza ma dall’abitudine di dire e fare le stesse cose.

Nel VII secolo i pagani delle Fiandre avevano il costume di festeggiare il passaggio al nuovo anno esattamente come è nostra abitudine farlo oggi. Tale tradizione nordica venne deplorata da Sant’Eligio, vissuto nel 600, che redarguì il popolo delle Fiandre dicendo loro quello che ancor oggi si cerca di predicare ai contemporanei: “A Capodanno nessuno faccia empie ridicolaggini quali l’andare mascherati da giovenche o da cervi, o fare scherzi e giochi, e non stia a tavola tutta la notte né segua l’usanza di doni augurali o di libagioni eccessive. Nessun cristiano creda in quelle donne che fanno i sortilegi con il fuoco, né sieda in un canto, perché è opera diabolica”.

La ricorrenza dell’inizio dell’anno è propizia per indossare vestiti nuovi ( magari affermando che “ l’abito non fa il monaco”) anche se la crisi economica ha fatto scemare tale tradizione essendo invece certo che “l’abito non fa il modico”!

Allora più economicamente, stante che sognare al momento non comporta alcuna spesa o tassazione, si fanno progetti per il futuro e, di nascosto, si leggono gli oroscopi per concludere, dopo averli letti, che scrivono sciocchezze.

Siccome nel nostro futuro un po’ di soldi non guasterebbero, è usanza mangiare nella cena del 31 dicembre, quale auspicio di ricchezza, lenticchie, meglio se prodotte ad Ustica.

Subito dopo ci si interroga sull’amletico ( ma anche Socrate non era da meno) dubbio: è più importante il denaro o la salute? E da millenni tutti finiscono per affermare la priorità della salute, salvo pensarla ed agire diversamente. Tanto è vero che mentre lo si dice si mangia, beve, fuma e si gioca a carte… nella speranza di avere più denaro.

Però se nel cenone si gustano lenticchie usticesi il dubbio viene risolto: si dice che questi legumi “portino soldi” ed è dimostrato che contengono ferro e sostanze che abbassano il livello del colesterolo.

A ben pensarci tra tante credenze e contraddizioni un solo elemento è certo utile a farci stare meglio( in salute ed in economia) e ha fatto superare al genere umano incredibili difficoltà: l’unione e l’amore.

Un augurio per il 2011? Non brindare dicendo “ ti auguro …” ma piuttosto “auguriamo a tutto il genere umano…” perché quella pallina, che si chiama Terra, che ogni anno ricomincia da miliardi di anni, faticosamente, il proprio giro attorno al sole, è spinta da una sola forma di energia, scaturita dal Big Bang ma nata dall’amore.

Auguri a tutti noi.

IL SINDACO
Dr Aldo Messina
Cellulare 3286242712

COMMENTO:

Dalla California Michelle Caserta

Mia moglie Michelle ha tradotto l’articolo usando il traduttore del blog e le e’ piaciuto il messaggio personalizzato del Sindaco. E’ vero, le lenticchie ( specie se sono di Ustica ) hanno poteri miracolosi ma, l’unione e l’amore, da sempre, sono alla base dell’armonia e della fratellanza di tutti gli esseri umani ai quali estendiamo auguri di Buon Anno da Ustica .

Michelle e Nuccio Caserta

Messaggio Augurale del Sindaco Aldo Messina


Essendo Il Sindaco impossibilitato a raggiungere Ustica per le avverse condizioni meteo marine si affida ad usticasape per inviare un messaggio di Auguri rivolgendo un pensiero particolare a quanti in questi giorni non godono di buona salute o che sono stati impossibilitati a raggiungere i loro cari.

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Ascoltando il Vangelo nella notte del Santo Natale un infantile dubbio ci attanaglia: è nato prima il Genere Umano o Gesù Cristo?

Sembrerebbe potersi affermare con sicurezza che sia nato prima l’uomo, essendo Gesù figlio di Maria e Giuseppe. Ma a ben pensare, essendo Gesù stesso elemento della Santissima Trinità è, ovviamente, nato prima del genere umano.

Credo che sia più logico uscire da questa spirale di pensiero che non ha una conclusione, ragionando in termini di “ progetto”.

Tra l’uovo e la gallina è certo che prima di tutto sia nato “ il progetto della Vita” e tra Gesù Cristo e l’umanità è sicuro che prima sia nato il “ progetto della Salvezza”.

D’altronde se non riuscissimo a ragionare in termini di progetto, svincolandoci dai fatti, dalle cose materiali e se, di conseguenza, sbagliando, dovessimo negare che esiste un divino ” progetto Salvezza del genere umano”, non avrebbe neanche senso parlare di Natale, in quanto oggi non sarebbe nato il nostro Salvatore Gesù Cristo ma un bambino come tanti altri. E non sarebbe Natale ma un giorno qualsiasi.

Allora un buon messaggio per festeggiare il Santo Natale, valido anche nel quotidiano, nelle cose di ogni giorno, è quello di non ragionare in termini di “cose” ma di “ progetti”. Ed ogni azione, ogni momento della nostra vita acquisirà valore solo se inserita in una progettualità.

E’ Natale il capire di far parte di una comunità che è la famiglia, una più grande che è, nel nostro caso, Ustica e così via sino alla comunità degli elementi del Creato. E’ Natale il vivere ogni nostra azione come elemento di un progetto comunitario.

Allora sì che potremo dirci fraternamente, tutti insieme, senza dover fare l’elenco delle persone cui l’augurio è rivolto: “Buon Natale”.

IL SINDACO
Dr Aldo Messina
Cellulare 3286242712

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