Ragusa (FI): “Opportunità imprenditoriale per il produttore e maggiore tracciabilità per il consumatore”
Palermo, 04/10/2018: Nella seduta d’aula di ieri è stato approvato il disegno di legge sulla vendita diretta dei prodotti agricoli. Soddisfazione da parte del Presidente della Commissione Attività produttive, on. Orazio Ragusa, il quale ha partecipato a tutte le fasi di gestazione normativa: “Partire dal basso, per una politica ricca di umiltà e che punta alla solidarietà. Con tale spirito Forza Italia accoglie favorevolmente la nuova norma sulla vendita diretta dei prodotti agricoli. Intraprendere tale attività è senza dubbio una notevole opportunità imprenditoriale, specie in un contesto di crisi occupazionale in cui versa il nostro territorio. Rappresenta un vantaggio sia per il produttore che per il consumatore, il quale accede direttamente alle fonti di produzione, senza perdersi nella lunga filiera di intermediari”.
Di fatto, con la norma entrata in vigore, il luogo adibito alla di vendita diretta è istituito dai Comuni o autorizzato dai medesimi sulla base di un disciplinare di mercato che regoli le modalità di vendita, finalizzato alla valorizzazione della tipicità e della provenienza dei prodotti venduti. A tal fine, per favorire l’acquisto dei prodotti agricoli che abbiano un legame diretto con il territorio di produzione e di assicurare un’adeguata informazione ai consumatori sull’origine e sulle specificità degli stessi prodotti, sarà cura dei Comuni – nell’ambito del proprio territorio – incentivare la riduzione della filiera.
Nel ringraziare tutta la III Commissione per il lavoro svolto, il Presidente Ragusa conclude: “Per agevolare sia il produttore che il consumatore sarà consentito agli imprenditori agricoli di effettuare contestualmente alla vendita diretta dei prodotti, la loro somministrazione, nonché di vendere i medesimi anche manipolati o trasformati, già pronti per il consumo, mediante l’utilizzo di strutture mobili in possesso dell’impresa agricola”.
Una idea geniale quella degli intelligenti e accorti amministratori di Castellammare del Golfo per la vendita del pesce a zero impatto ambientale, cofinanziato dal fondo Europeo della pesca. I banchetti si trovano nel porto peschereccio di Castellammare accanto alle barche dei pescatori per l’esposizione e la vendita diretta del pesce, a miglia zero. I nostri amministratori (sic!) hanno invece trovato il modo di distruggere una Piazzetta, che era un caratteristico polmone verde a centro paese, per ricavare un sarcofago, o meglio una “friggitoria” per la vendita del pesce… Una VERGOGNA!
Banchetto per la vendita del pesce
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Sotto, solo per ricordare, la VERGOGNA di Ustica
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CXOMMENTO
Dalla California Agostino Caserta
Penso che presto si ritornera’ alle VILLETTE CON VERDE – Sara’ necessaria una amm.ne intelligente, Smantellamento e Ripristino costera’ 75.000 Euro circa o meno.
SIRACUSA. L’Agenzia del Demanio organizza, con la collaborazione del WWF e del Touring Club Italiano, le giornate Open Lighthouse nel corso di tutto il mese di settembre, in cui sarà possibile visitare 7 degli 11 fari inseriti nel Progetto Valore Paese – Fari.
Si è appena conclusa la fase di consultazione pubblica on line, propedeutica alla pubblicazione in autunno dei bandi di gara grazie ai quali i fari potranno essere dati in concessione fino a 50 anni. A partire dal 7 settembre i fari saranno aperti alle visite in Sicilia, Campania e Puglia per tutti coloro che si pre-accreditano attraverso sul sito dell’agenzia. Nel dettaglio il 7 e l’8 settembre sarà possibile visitare il Faro di Capo Grosso a Levanzo (Tp), il 10 e l’11 settembre il Faro di Punta Cavazzi ad Ustica (Pa), l’11 e il 25 settembre il Faro di San Domino alle Isole Tremiti (Fg), il 15 e il 16 settembre il Faro di Murro di Porco a Siracusa e il Faro di Brucoli ad Augusta (Sr), il 29 settembre il Faro di Capo d’Orso a Maiori (Sa) e il 30 settembre il Faro di Punta Imperatore a Forio d’Ischia (Na).
Come è noto il distributore di carburante è stato alienato senza avere rispetto delle più elementari regole e prassi da seguire (vedi anche relazione del Segretario Comunale Avv.. Giudo Ingrassia). Il bene è stato (s)venduto per volere del Sindaco e dell’ Assessore della passata Amministrazione.
Esaminiamo ora i danni arrecati alle casse comunali e quindi ai cittadini di Ustica con tale (s)vendita.
Giorni fa a Palermo, ho fatto il pieno alla mia autovettura nella colonnina “fai da te” pagando per 40 litri di benzina 64 euro (1,60 litro.); ad Ustica per lo stesso quantitativo avrei pagato 84 euro (2,11 litro.). Ecco il danno per gli Usticesi! Veniamo invece al danno per le casse comunali: il Comune praticava un incremento intorno al 5% a litro sul prezzo consentito dal fornitore, mentre gli attuali proprietari praticano un incremento intorno al 50% e quindi su una vendita annua presumibile di 600.000 litri di carburante ottengono un margine lordo di guadagno di 300.000 euro, contro i 30.000 che avrebbe avuto il Comune. Uno studio della precedente Giunta sulla questione mostrava l’accumulo di debiti spaventosi, in particolar modo negli anni 2005 e 2007, e non utili, ma non siamo mai riusciti a conoscere le motivazioni di tali perdite, in considerazione che nell’ultimo esercizio e con prezzi cosi detti “consentiti” si sono avuti utili per 34.000 euro. Con questi prezzi, fuori da ogni logica, quanto avrebbe guadagnato ora il comune?
Una politica amministrativa più oculata, più attenta, nell’interesse di Ustica e dei suoi abitanti che fanno largo uso di carburante per il loro lavoro (es: pescatori, imprenditori edili ecc.), una volta individuate le cause delle perdite/ammanchi avrebbe trovato altre soluzioni di gestione in ambito comunale o, in alternativa, avrebbe potuto concedere la gestione del distributore in “comodato d’uso”, facendo restare l’utile in qualche nostra famiglia ed al Comune.
Pensate quante cose si sarebbero potute fare nel periodo estivo con il denaro proveniente dal distributore! Ustica, turisticamente parlando, langue e nulla può essere fatto per il risveglio in quanto mancano le risorse e noi le risorse le abbiamo regalate ad altri.
Ora perviene una richiesta di acquisizione del suolo dove opera il distributore in modo che quando ci sarà restituito l’impianto, perché così andrà a finire, visto che la vicenda è ancora in fase di istruttoria presso la Procura di Palermo, saremo nell’impossibilità di operare per via della concessione del suolo marittimo in possesso di altri; e poi chi non pensa che questa non sia un’astuzia per poterci creare difficoltà e mantenere l’impianto?
Allora che fare? Opporsi in tutti i modi possibili al rilascio della concessione con la motivazione del procedimento in corso per l’annullamento della vendita, fatta in modo del tutto arbitrario ed autoritario e poi sollecitarne la restituzione, a chi di competenza, perché Ustica ha bisogno di mettere nelle proprie casse almeno 100.000 euro degli utili derivanti dall’attività del distributore, che un signore venuto da fuori ha ritenuto, invece, di fare affluire nelle tasche di altri, sempre forestieri.
Gaetano CASERTA, ex Consigliere
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COMMENTO
Da Ustica Salvo Tranchina
Nulla di peggiore di quando un ragioniere per far quadrare i conti immette numeri senza criterio. Non mi soffermo piu’ ne sulle motivazione che hanno portato alla vendita, ne sugli introiti comunali che ne scaturivano. Basta e’ offensivo intellettualmente!!! Inoltre, la situazione che l’ex consigliere continua a sostenere rischia di incorrere in qualcosa di penalmente perseguibile, anche se mi ero ripromesso di farlo cuocere nel suo brodo. La tolleranza per un pensiero espresso da una persona anziana ha anche un limite. Invito lo stesso, pertanto a ponderare i suoi pareri nei confronti della passata amministrazione la quale ha valutato oculatamente ed economicamente la vendita dell’unico impianto di carburanti gestito da un Comune (in tutto il territorio nazionale). I conti che dovevano quadrare erano quelli delle casse comunali, non quelli suoi e del suo pieno.
È ancora lì che pensa o…. sinnio a casa? Tante cose abbiamo da rimproverarci, la riserva terrestre, la pompa di benzina e altre piccole cosucce… Chi è veramente responsabile di queste cose? Dovremmo sapere la verità e cosa fa davvero MALE a tutti gli usticesi.
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