Ustica sape

Tutta Palermo aperta per il decennale del Festival “Le Vie dei Tesori

 marchio_nero-e1436807176957

Al via sabato i percorsi nei 92 luoghi e le passeggiate urbane

Chiese sconosciute, cripte e oratori, musei ed ex conventi, rifugi e palazzi nobiliari
Un’app in inglese e in francese descriverà i siti ai turisti; in sei luoghi accoglienza per bambinPer chi non vuole acquisire i coupon sul web, allestiti otto luoghi dove si vendono i coupon cartacei

PALERMO. Novantadue luoghi della città, aperti a curiosi e appassionati, cittadini e turisti. Per il suo decennale Le Vie dei Tesori apre di fatto l’intera città. E il pubblico attende trepidante: lo dimostrano le migliaia di condivisioni del promo video, diventato subito virale sui social con oltre 120 mila visualizzazioni in una settimana; le prenotazioni e l’acquisto dei coupon, le richieste di informazioni, di materiali e guide, i 400 ragazzi che lavorano per mostrare la città. Palermo si riappropria della sua anima culturale, racconta la sua storia che passa attraverso stili, abitudini, elementi architettonici diversi, il barocco convive con il liberty, lo stucco con le volute: una marea di gente si riverserà su 90 tra palazzi aristocratici, ville, chiese, oratori, cripte, teatri; e nelle due chiese, Santa Caterina e la Pinta, chiuse da anni e aggiunte in corsa: cinque weekend di ottobre per visitare i siti, con un contributo che va da 1 a 2 euro. Ma anche 120 passeggiate urbane e naturalistiche condotte da storici, botanici, giornalisti; 65 attività per bambini che questa domenica avranno 6 luoghi “a loro misura”, eventi e, nell’ultimo fine settimana, la Notte bianca nei luoghi dell’Unesco. Coinvolti cinquanta partner tra istituzioni e associazioni tra cui la Curia, l’Unesco, la Regione Siciliana, il Comune e l’Università, e una rete di imprese, tra cui Il Gioco del Lotto, Amg Energia, Unicredit, Gesap, Volotea, Sicily by car.

I luoghi inediti sono trenta. Il viaggio potrebbe dunque partire proprio dall’itinerario liberty: aprono infatti le porte i tre “villini” disegnati dai Basile: Villino Florio all’Olivuzza, quintessenza di volute e intagli floreali, distrutto da un incendio doloso nel 1962 e oggi restaurato, sale e arredi; Villino Favaloro, con la sua torretta e legante e il giardino d’inverno, che un domani ospiterà il Museo della fotografia intitolato a Enzo Sellerio. E infine il più sconosciuto, Villino Ida che Ernesto Basile fece costruire per l’adorata moglie: elegante, poco appariscente, nasconde soffitti delicatamente affrescati, lo studio privato dell’architetto, la sua biblioteca. Tutti i villini apriranno ogni weekend: venerdì e sabato dalle 10 alle 17,30, la domenica fino alle 13,30.

Il viaggio può continuare alla scoperta dei palazzi nobiliari: si aprono le porte dell’ottocentesco Palazzo De Gregorio, che ospitò Lord Nelson e Lady Hamilton, il maestro di cappella Benedetto Baldi e Richard Wagner (venerdì, sabato e domenica dalle 10 alle 17,30); e quelle di Palazzo Zingone Trabia, addossato alla vecchia cinta muraria ormai scomparsa, ristrutturato più volte, affrescato e stuccato, con un’alcova segreta, straordinariamente simile a quella di Palazzo Bonocore (sabato e domenica dalle 10 alle 17,30); il pubblico potrà entrare a Villa Pottino, angolo verde inaspettato in città, sfuggito miracolosamente al “sacco di Palermo”. Si potrà scendere nel rifugio antiaereo della Seconda guerra mondiale sotto piazza Pretoria (tutti i weekend, dalle 10 alle 17,30), oppure scoprire che la rivoltella di Dumas padre è conservata al Museo del Risorgimento appena riaperto (tutti i weekend, dalle 9 alle 12,30); si potrà visitare finalmente il Museo Salinas restaurato da poche settimane (nei weekend, dalle 10 alle 17,30) o scoprire la collezione di gessi della Gipsoteca di Palazzo Ziino (nei weekend, dalle 9 alle 14) o ancora passeggiare tra piante rare, succulente e plumelie nei nobili giardini di Palazzo Reale (ogni venerdì e sabato dalle 9 alle 16, domenica dalle 9 alle 12).

E che dire dei simboli misteriosi della Sala del Calendario liturgico nel convento di San Domenico? Sarà aperta sabato dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 17.30, domenica dalle 10 alle 12).  Il viaggio per chiese, oratori e cappelle è infinito. Oltre a quelle più conosciute, peraltro colme di stucchi e gioielli d’arte, aprono le porte la chiesa inferiore della Cappella Palatina, semplice e sconosciuta sotto l’opulenza della consorella al piano superiore (ogni venerdì e sabato dalle 9 alle 16, domenica dalle 9 alle 12); la chiesa del Carmine Maggiore di cui tutti riconoscono la cupola maiolicata ma non gli interni stuccati dal Serpotta e affrescati dal Novelli (venerdì, sabato e domenica dalle 11 alle 17.30). La Confraternita degli staffieri si riuniva nella chiesa dell’Angelo Custode, e la confraternita di San Sebastiano nella cappella omonima, spogliata e distrutta (sabato e domenica dalle 10 alle 17,30); mentre Santa Maria di Portosalvo nacque per volere del Generale delle Galere scampato a un naufragio (sabato dalle 10 alle 17.30, domenica dalle 14 alle 17.30). Sant’Orsola dei Negri e la sottostante cripta dell’Oratorio della morte in Sant’Orsola sono un trionfo serpottiano ma di genere inedito: qui non volano putti e amorini, ma si srotola il repertorio della morte visto che la Compagnia di Sant’Orsola si occupava delle messe di suffragio e della sepoltura dei defunti del quartiere dell’Albergheria (sabato e domenica dalle 10 alle 17,30). Poco lontano, la Chiesa dell’Assunta nacque come cappella dei duchi di Montalto che la vollero affrescata dal Borremans (sabato dalle 10 alle 17.30 e domenica dalle 14 alle 17.30); al fiammingo si devono anche le decorazioni della Chiesa dei SS. 40 Martiri alla Guilla, tra le bancarelle del Capo (sabato e domenica dalle 10 alle 17,30). La Gancia è un gioiello cinquecentesco, protagonista poi delle rivolte del 1860 (sabato dalle 10 alle 13, domenica dalle 15 alle 17,30), mentre la chiesa e la cripta di San Matteo sono uno splendido esempio dell’opulento barocco seicentesco (sabato e domenica dalle 10 alle 17.30).

Infine, tra i luoghi inediti di quest’anno, non sono da dimenticare gli istituti e le biblioteche: la casa degli orfani di Padre Messina, affacciata sul mare di Sant’Erasmo (sabato e domenica dalle 10,30 alle 17,30) l’Istituto Regina Margherita ospitato nell’ex convento basiliano del Santissimo Salvatore (solo la domenica dalle 10 alle 17.30) e la biblioteca di Casa Professa con il suo preziosismo corpus di codici membranacei e cartacei, tutti manoscritti da eruditi palermitani tra il ‘500 e il ‘700 (soltanto questo week end, dalle 10 alle 17.30).

Tutti i 90 luoghi

https://www.dropbox.com/s/7imozwv3otlhxs0/BROCHURE%2090%20%20LUOGHI%202016.docx?dl=0

I COUPON E LA APP PER LE VISITE

Sul sito www.leviedeitesori.it si acquistano facilmente i coupon per le visite guidate (un coupon da 10 euro è valido per 10 visite guidate, un coupon da 5 euro per 4 visite guidate, un coupon da 2 euro per 1 visita guidata). Per gli “allergici alla tecnologia” sono stati istituiti otto centri dove è possibile trovare i coupon cartacei: Cappella dei Falegnami, Cortile dell’ex facoltà di Giurisprudenza, via Maqueda; Oratorio del SS Salvatore, corso Vittorio Emanuele; Teatro Politeama; Chiesa del Piliere (di fronte a Palazzo Branciforte); Oratorio di San Lorenzo, via Immacolatella (vicino piazza San Francesco d’Assisi); Oratorio di San Mercurio, cortile San Giovanni degli Eremiti 2; Villa Airoldi, piazza Leoni; Centro informazioni del Festival, via Emerico Amari, 38 (aperto ogni giorno dalle 10 alle 18). Nei luoghi sarà possibile trovare soltanto i biglietti cartacei validi per una visita singola. È attivo ogni giorno dalle 10 alle 18 il centro informazioni al 091.8420062. Un’app scaricabile gratuitamente, in inglese e francese. All’ingresso di ciascuno dei 90 luoghi si potrà, grazie a un QR code, ricevere le descrizioni dei siti.

BAMBINI OSPITI PRIVILEGIATI

I bambini saranno ospiti d’onore, grazie al progetto “Le Vie dei Tesori Kids” sostenuto dalla presidenza del Consiglio comunale. Questa domenica tra i 90 tesori aperti alla città, ci saranno sei luoghi a loro dedicati: Spasimo, Palazzo di Città, Oratorio di San Lorenzo, Museo Salinas, Villa Whitaker, Ecomuseo del mare, dove la domenica alle 11 visite guidate animate a misura di bambino e tanti laboratori sulla lettura, l’archeologia, il teatro, le mummie. I piccoli partecipanti riceveranno un kit all’insegna della creatività. In questi posti, grazie alla collaborazione di Palermo baby Planner, sarà possibile noleggiare passeggini gratuitamente.

L’elenco dei laboratori

https://www.dropbox.com/s/avdj47ofe2q3fhs/Laboratori%20per%20bambini.docx?dl=0

I TOUR D’AUTORE

La città sarà attraversata da oltre 120 tour d’autore: questo week end si potranno scoprire le specie di uccelli alla foce del fiume Eleuterio, salire a Montepellegrino o scendere nella Grotta Conza; perdersi tra le strade della Palermo antica sulle tracce di roghi, conflitti, amori e tradimenti. O partecipare al primo appuntamento del ciclo curato da Mario Bellone dedicato a “Le Vie del cinema – Ciak a Palermo”: stavolta si partirà sulle tracce delle pellicole tratte dai romanzi di Sciascia. Tutti i tour si prenotano on line su www.leviedeitesori.it, il contributo è di 4 euro comprensivo di radioguida.

L’elenco delle passeggiate

https://www.dropbox.com/s/xti5xyv5odavfao/68%20passeggiate.docx?dl=0

I CONCERTI

Previsti cinque concerti in cui parte del cui ricavato verrà utilizzata per sostenere progetti di reinserimento lavorativo e sociale di ex detenuti del Malaspina. Direzione artistica di Roberto Bellavia e collaborazione con Promoart Palermo di Aura Lopes (contributo: 10 euro). Il primo in programma è fissato per domenica alle 11 all’Oratorio del Santissimo Salvatore: un’immersione nei ritmi e nei suoni della lontana India con il Surma Dohar Trio. Specialista del repertorio popolare bengalese, il trio è composto dal fondatore e vocalist Joysankar Choudhury (voce), sei album alle spalle, compositore di colonne sonore, esperto di musica; da  Bablu Das (voce e dubki), folksinger del Bengala, interprete di diversi tipi di brani popolari che ha meticolosamente raccolto viaggiando in villaggi remoti; e da Amit Guha (vocedotarabanjo), artista folk della “All India Radio”. Le sue magiche dita suonano con uguale facilità il dotara, l’ektara, il banjo, il mandolino e lachitarra classica.

Ufficio stampa: Simonetta Trovato 333.5289457
www.leviedeitesori.com
Centro informazioni: 091. 8420062

MATERIALI STAMPA E FOTO DI IGOR PETYX – Libere da crediti
https://www.dropbox.com/sh/ag09ejdwhxyao69/AACzoqirI4UTAtroSc32cWA1a?dl=0

chiesa-della-pintacripta-delloratorio-della-morte-in-santorsolapalezzo-zingone-trabiasanta-caterinavillino-favalorovillino-idavilla-pottinovillino-florio

 

 

Rispondi con il tuo Commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.