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Ustica, acqua non idonea per usi alimentari, igienici e domestici: gli interventi del PNRR sul sistema idrico


Da quanto è stato fatto presente al Sindaco nella lettera pubblicata ieri mattina su www.usticasape.it  si evince che l’acqua erogata dal comune di Ustica in una particolare zona di Ustica, visibilmente, non risulta essere idonea per usi alimentari, igienici e domestici ecc…  E’ necessario, quindi, intervenire immediatamente per eliminare dette criticità.

Le normative in vigore e misure legislative hanno quale obiettivo quello di garantire ad ogni famiglia la disponibilità necessaria di acqua sicura per uso domestico, in quanto, utilizzare acqua non potabile, espone a molteplici rischi la salute dei cittadini.

A prescindere dalle sconcertanti prove con foto portate a conoscenza ieri mattina dai cittadini coinvolti noi, che abbiamo più volte sollevato il problema della potabilità delle acque che provengono dai vari “cisternoni”, ancora una volta, sentiamo il dovere di consigliare l’Amministrazione a fare buon uso delle risorse a noi assegnate, provenienti dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) che hanno l’obiettivo di rendere più efficienti e resilienti le infrastrutture idriche primarie per usi civili, agricoli, industriali e ambientali, in modo da garantire la sicurezza dell’approvvigionamento idrico in tutti i settori e superare la “politica di emergenza”, che pubblicheremo in calce.

A tal proposito, a parte le perdite di acqua causate dalle condotte idriche fatiscenti, sono assolutamente necessarie la pulizia e la sanificazione dei “cisternoni”. Sono operazioni necessarie che vanno effettuate, con una certa regolarità, per contrastare l’ideale habitat di batteri, virus e parassiti dannosi per la salute e la sicurezza dei cittadini.

Da ricordare che i nostri “cisternoni” (grandi contenitori d’acqua) sono stati puliti l’ultima volta sotto la sindacatura Cali’, circa 30 anni fa.

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Ecco in dettaglio gli interventi previsti nel PNRR.

Investimento 4.1: infrastrutture idriche primarie per la sicurezza dell’approvvigionamento idrico.

Obiettivo: rendere più efficienti e resilienti le infrastrutture idriche primarie per usi civili, agricoli, industriali e ambientali, in modo da garantire la sicurezza dell’approvvigionamento idrico in tutti i settori e superare la “politica di emergenza”.

Risorse: 2,00 miliardi di euro, destinati al Sud per il 45-50%.

Interventi: 75 progetti di manutenzione straordinaria; potenziamento e completamento delle infrastrutture di derivazione, stoccaggio e fornitura primaria. Gli interventi saranno in continuità con gli obiettivi e i contenuti del Piano nazionale di interventi nel settore idrico, in particolare per quanto riguarda gli invasi e gli acquedotti. Al Sud, ci si concentrerà in particolare sul completamento di grandi impianti rimasti incompiuti.

Investimento 4.2: riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione dell’acqua.

Obiettivo: ridurre del 15% le perdite di acqua potabile anche attraverso la digitalizzazione delle reti, per favorire una gestione ottimale delle risorse idriche, ridurre gli sprechi e limitare le inefficienze.

Risorse: 900 milioni di euro, di cui 430 destinati al Sud. Ulteriori 313 milioni di investimenti destinati allo stesso scopo sono inclusi nel React-EU, portando così la somma destinata al Mezzogiorno a 743 milioni di euro.

>> Leggi il bando (scadenza 19/05/2022)

Interventi: modernizzazione e incremento dell’efficienza delle reti di distribuzione, favorendo progetti innovativi che prevedono l’utilizzo di nuove tecnologie. In particolare, sarà importante prevedere sistemi di controllo che consentano il monitoraggio non solo dei principali snodi, ma anche dei punti più sensibili delle reti, attraverso la misurazione e l’acquisizione di parametri quali la portata, la pressione e la qualità dell’acqua.

Investimento 4.3: resilienza dell’agrosistema irriguo per una migliore gestione delle risorse idriche.

Obiettivi: maggiore capacità di affrontare le situazioni di emergenza nell’uso dell’acqua in agricoltura, dovute alla scarsità e alla diversa distribuzione delle risorse; per fare questo, è essenziale quantificare il volume di acqua utilizzato a scopo irriguo, incrementare l’efficienza nell’irrigazione e incoraggiare l’uso di acqua non convenzionale per differenziare le fonti di approvvigionamento.

Risorse: 880 milioni di euro (circa il 30% al Sud).

Interventi: miglioramento dell’efficienza dei sistemi di irrigazione; manutenzione delle reti di distribuzione per ridurre le perdite; installazione di tecnologie digitali per un uso più efficiente della risorsa idrica; implementazione di sistemi di monitoraggio delle acque reflue potenzialmente riutilizzabili a scopo irriguo; monitoraggio e registrazione dei volumi di acqua utilizzati in auto-approvvigionamento per prevenire illeciti.

OMISSIS…

Una risposta

  1. Salve,
    Vorrei far solo far presente che al Comune di Ustica manca fisicamente la figura che dovrebbe occuparsi dei progetti di “Democrazia partecipata”.
    Credo che l’ultima volta che si e’ riuscito a fare qualcosa risalga al 2019;
    da comprendere il perche’ nessuno/a si interessa, si adopera a rendere cio’ possibile.

    Sembra che altre figure continuano a mancare, vedi Vigili urbani e non solo.
    Anche in questo caso, nessuno/a si interessa, prende provvedimenti.

    Quindi, allo stato attuale chi ha le competenze, capacita’, tempo per presentare, seguire i progetti sopra esposti?

    Di “Fondi destinati al Sud” se ne stanziano a miliardi…. quello che invece non si riesce a fare e’ SPENDERLI, investirli sul Territorio.

    In data 21 Aprile 2021, era stato annunciato un finanziamento da 4 Mln di euro destinato per Ustica.

    Riporto testualmente dall’articolo :

    “Progetto ideato e realizzato dall’Agenzia di “sviluppo” del Mezzogiorno, presieduta dal Sig. Giuseppe Sciarabba per il Comune amministrato dal Sindaco Salvatore Militello, e’ stato inserito nella graduatoria delle opere ammissibili e finanziabili dall’assessorato regionale Territorio e Ambiente nell’ambito dell’azione 6.6.1. del Po Fesr Sicilia 2014-2020.
    Il progetto – spiega Sciarabba- prevede la riqualizicazione dell’Acquario Riserva Naturale Marina, dell’Antiquarium nel villaggio preistorico, dell’edificio comunale a Cala Santoro, e della Torre Spalmatore, compreso il restauro del parametro esterno, ma anche del Sentiero di Mezzogiorno con un percorso pedo-ciclabile non esclusivo sul tracciato viario, e del percorso Torre Santa Maria.
    E ancora, sara’ realizzato un tratto di pista ciclabile nel Villaggio preistorico Gorgo Salato, a Punta di Megna, e alla Torre Spalmatore, oltre ad interventi di rinaturalizzazione a Cala Giacone e Cala della Madonna.
    Le opere saranno eseguite prevedendo dotazioni per garantire la fruizione dei luoghi a persone con disabilita’.
    Sul sentiero che congiunge Torre Santa Maria con il Faro, per esempio, saranno installati cannocchiali panoramici dotati di un ulteriore telescopio posto ad un altezza tale da consentire ad una persona in carrozzina di ammirare il paesaggio.
    Per facilitare gli spostamenti sull’Isola -conclude Sciarabba- si prevede di dotare il Comune di scooter elettrici riattivando, al contempo, le tre stazioni di ricarica gia’ pesenti”.

    NON un centesimo per la rete idrica, per i plessi scolastici, per i lavori al lungomare (sotto agli archi), per il Solairum allo Spalmatore (altro?) !!!

    concludo,
    forse prima di attendere l’ennesima “Manna dall’Europa”,, preoccupiamoci di sapere se quanto sopra annunciato, elencato sia stato realizzato;
    preoccupiamoci di fornire il Comune di figure Capaci, Competenti, utili a realizzare quanto ancora rimane (assai) da fare.
    Una comunita’ piu’ consapevole, piu’ laboriosa, piu’ attenta alle vicende politico-sociale, sicuramente potrebbe contribuire a Controllare l’operato delle amministrazioni, degli stessi dipendenti comunali, che a volte fanno piu’ opposizione dei Consiglieri della minoranza.

    Con Spirito collaborativo,
    Jose’ Zagame usticese non residente

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