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Ustica: conferimento cittadinanza onoraria a Giuseppe Tornatore – Ringraziamenti e suggerimenti ai giovani

Conferimento cittadinanza onoraria a Giuseppe Tornatore

Spesso colleghi ed altri mi vengono a chiedere cosa bisogna fare per fare bene questo mestiere. Io cerco di dare delle risposte, ma credetemi spesso non è facile dare risposte convincenti … ma da oggi in poi dirò una cosa della quale sono molto  felice…  – uno dei modi per riuscire ad avere una carica, una energia  determinante per fare questo mestiere è farsi dare la cittadinanza onoraria ad Ustica…

La carica, non solo affettiva, energica, che mi avete dato questa mattina sono straordinarie. Sono cose che non si possono comparare ai premi. Ho assistito più volte a cerimonie di questo tipo ma voi oggi avete avuto qualcosa in più che mi ha dato una emozione, una carica delle quali non vi sarò mai grato abbastanza.
Non ho mai avuto un rapporto fisico con Ustica molto importante. Ci sono stato una sola volta più di 40 anni fa, ero ragazzo, però già facevo i documentari super 8 e facevo il fotografo.
Oggi  i ragazzi di Ustica che mi hanno fatto quelle domande, mi hanno fatto pensare molto a quell’epoca … Fu una giornata convulsa  quando sono arrivato  ad Ustica con mio padre e un suo amico che si chiamava Licciardi e veniva da Genova…
Ho fatto delle fotografie che possiedo ancora. Ricordo solo la casa dove ha vissuto Gramsci durante i giorni del confino.
E’ naturale, adesso, essendo un vostro concittadino, spero di ritornare più spesso e non tra 42 anni…
Mi ha molto colpito assistere allavostra seduta del consiglio comunale.
Oggi ho  assistito ad un rituale che io conosco, perché da ragazzo ho fatto il consigliere comunale… era  la fine degli anni ’70. Nel rivedere questo rito qui, un consiglio comunale così piccolo, così amichevole, così familiare mi ha aiutato ad immaginare in filigrana come devono essere le vostre riunioni quando dovrete decidere i problemi urbani, le rogne … la possibilità di discutere e prendere  decisioni importanti.  Mi è sembrata una cosa bellissima, un privilegio… mi è sembrata una lezione di democrazia.  E’ una fortuna per chi si trova a sedere, per la prima volta, in consiglio comunale… godetevela.  Litigate quanto vi pare, è questa la democrazia, ma è una esperienza straordinaria.
La mia esperienza di consigliere comunale mi ha anche aiutato, un po’, nel mio mestiere. Una volta lo dissi anche in modo spiritoso, ma c’era un significato vero…  quando  nel 90 mi invitarono a Bagheria, in occasione dei festeggiamenti  per il “cinema paradiso”, e qualcuno mi chiese in che cosa la mia esperienza di consigliere comunale mi avesse aiutato. All’epoca c’era il Sindaco democristiano Antonio Gargano (era stato sindaco già altre volte)  mentre io ero all’opposizione. Dissi che  quando mi sono trasferito a Roma, deciso di fare il mestiere che avevo sognato sempre di fare, avendo subito capito che sarebbe stata dura, cito questa vicenda ad uso e consumo dei giovani  cineasti, feci un patto con me stesso, quei patti segreti che solo i siciliani sanno fare. Mi sono detto – tutte le volte che ti diranno NO tu comportati come se ti avessero detto  SI.  Quando io andavo da un produttore e mi negava un appuntamento io la mattina alle dieci mi presentavo lì e dicevo alla segretaria che avevo un appuntamento col produttore…  Spesso mi prendevano per pazzo e mi cacciavano via, ma qualche volta, forse perché si era dimenticato, qualcuno mi riceveva…
Quella volta dissi al sindaco di Bagheria che tutte le volte che vado da un produttore e non accetta le mie proposte io lo immagino sempre con la faccia dei sindaci democristiani  di Bagheria che dicono sempre No a tutto quello che proponiamo noi comunisti, così  riesco a vivere e andare avanti…
Battute di spirito a parte l’esperienza del consiglio comunale è una esperienza importantissima. Chi porta idee nuove deve lottare, faticare per  convincere gli altri della bontà della propria idea. Talvolta si è soggetti  a delusioni su un’idea che ti sembra giusta, ma poi tu stesso devi ammettere che in pratica, forse, quell’idea,  così giusta non è.
Nel  mio mestiere la cosa curiosa è che quando tu decidi di raccontare una storia, della quale sei convinto, spesso questo non basta e non ti dà il diritto di realizzarla. Devi convincere una infinita serie di altre persone e questo ha a che fare con il rapporto con  gli altri, con il confronto con chi la pensa diversamente da te, che è un esercizio del vivere civile, del vivere in democrazia. Se riesci a convincere queste persone che quello che tu vuoi realizzare è giusto ti daranno i mezzi per farlo, ma se non ci riesci il tuo progetto te lo tieni nel cassetto e non lo puoi realizzare. Puoi vincere 20 oscar… non è una faccenda di premi.
La vostra  è una  piccola comunità fortunata, circondata da un mare bellissimo che vedete costantemente , mentre in un’isola grande il mare bisogna andarselo a cercare, in qualche maniera vi da un privilegio di cui forse non siete totalmente consapevoli…
Detto tutto questo sono felicissimo e vi ringrazio veramente molto per questa dimostrazione di affetto e di simpatia che naturalmente ricambio. Vi ringrazio per aver rivisto una parte dei miei film. Sono contento di essere da oggi vostro concittadino e spero di ritornate… magari ci inventeremo qualche cosa… qualche cosa succederà!
Vorrei concluder ritornando ai ragazzi che cercano di inventarsi qualunque cosa … è questa la strada giusta.
Nelle domande che voi mi avete fatto ho sentito, ho riconosciuto una pasta, una energia che conosco…  Non ci sono ricette in questo mestiere. Voi le domande fatele e avete fatto bene a farle a me e farete bene a farle ad altricineasti.Non ci sono ricetteperché se ci fossero le avrebbero messo in pratica tutti. Però io ho avuto la sensazione che la vostra attitudine sia quella giusta… l’attitudine a inseguire quello a cui si crede.
Ieri sono stato a Gibellina, dove anche lì sono diventato cittadino onorario (meno male che quando diventi cittadino onorario non devi pagare anche le tasse)…  A Gibellina non si può fare a meno di ricordare Ludovico Corrao, che io ho avuto il privilegio di conoscere (avevo 18 anni). Una volta mi disse che la difficoltà di realizzare un progetto non è nell’avere il finanziamento  ma è nell’avere il progetto… se hai in testa una cosa  che ti convince…  è fatta… il resto non conta.
Voi, e l’ho visto nel modo in cui mi avete posto le domande,  avete le vostre idee, le vostre passioni e nessuno vi impedirà mai di realizzarle e il tempo è galantuomo e trova la quadratura del cerchio …  Se quello che voi avete realizzato merita l’interesse, il plauso degli altri, ve lo riconosceranno. Quello che è importante è non arrendervi mai.  Io da ragazzo ho fatto moltissimi documentari e lo facevo solo con i soldi che guadagnavo facendo  le fotografie e i filmini dei matrimoni e altre piccole cose. Facevo dei documentari senza dover dare conto e ragione a nessuno. Se devi attingere dai finanziamenti da qualche assessore qualcosa devi dare in cambio… Niente è più bello della libertà. Oggi grazie alle tecnologie il mondo è più vicino… rispetto a quello che è stato 40 – 50 anni fa.
Ragazzi, che volete fare questo mestiere, insistete, resistete e non vi scoraggiate anche quando vi diranno di NO. Grazie

Pietro Bertucci

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