Si tratta di un’iniziativa che unisce ricerca scientifica e partecipazione attiva dei cittadini. Il progetto, intitolato “Tecnologie sostenibili per il monitoraggio in Aree Marine Protette del Basso Tirreno (TECSOS)” – PNRR_MUR_M4C2_ECS, è un bando a cascata dell’ecosistema RAISE, sviluppato negli ambiti di interesse dello stesso ecosistema, e vede l’Università di Palermo come
capofila del partenariato insieme all’Università di Messina e all’AMP Isola di Ustica. Il progetto mira a sperimentare sul campo sistemi integrati di raccolta dati, pensati per supportare le attività di gestione e conservazione della biodiversità.
La scelta di coinvolgere Altamarea non è casuale: tra i diving storici dell’isola, rappresenta da sempre un punto di riferimento per professionalità, serietà e rispetto del mare.
Nel cuore dell’Area Marina Protetta di Ustica, il progetto Citizen Science – letteralmente “scienza dei cittadini” – rappresenta un modo nuovo di fare ricerca: coinvolge volontari, subacquei e
appassionati in prima persona nella raccolta di dati scientifici, trasformandoli da semplici osservatori a protagonisti della tutela ambientale.
All’interno del progetto i partecipanti potranno segnalare la presenza di specie marine in difficoltà, avvistamenti di particolari specie, anomalie ambientali come le reti fantasma o morie improvvise, dispersione di plastica o variazioni di temperatura in mare. Tutte informazioni preziose che, una volta validate ed elaborate dagli esperti dell’Ateneo, andranno a costruire un
database scientifico utile a monitorare lo stato di salute dei fondali.
Non solo numeri e dati: la Citizen Science porta con sé anche un forte valore culturale ed educativo. I risultati, infatti, saranno condivisi in attività divulgative, convegni e momenti formativi dedicati a studenti e cittadini, con l’obiettivo di accrescere la consapevolezza sull’importanza della tutela del mare.
Per l’Università di Palermo la collaborazione con Altamarea è un segno di fiducia verso chi il mare lo vive ogni giorno e ne conosce i segreti. Per i partecipanti, invece, è l’occasione di contribuire concretamente alla ricerca, scoprendo al tempo stesso
la bellezza e la fragilità di un ecosistema unico come quello di Ustica.
In questo incontro tra scienza, passione e comunità, Ustica si conferma non solo Il paradiso dei subacquei e degli amanti del mare, ma anche un laboratorio naturale dove si sperimentano nuove forme di conoscenza e tutela del patrimonio blu.
Maurilio Caricato















