Il 27 agosto dello scorso anno UsticaSAPE consentì la pubblicazione di un mio intervento sullo stato di degrado estetico e materiale in cui versavano la piazzetta della farmacia e Piazza Armeria. Pochissimi giorni dopo, incontrato casualmente il Sig. Sindaco Militello, ebbi la possibilità di parlarne e di sapere che a quanto avevo scritto veniva riconosciuto il significato di sprone alla eliminazione di uno stato del centro storico assolutamente indecoroso per la quale l’Amministrazione – mi veniva assicurato – aveva già stanziato i fondi per il finanziamento ed avviato l’iter per l’avvio dei lavori di ripristino dei luoghi.
Era la fine del mese di agosto ed in quell’articolo avevo auspicato tempi brevi per una azione rapida dell’Amministrazione che consentisse di pervenire alla successiva stagione estiva con le due piazzette tornate alla primitiva leggiadria, ad essere gradevole punto di incontro delle persone, visti gli importanti servizi pubblici che attraverso esse si raggiungono: la farmacia, la rivendita dei giornali, le Poste.
Nel mio intervento, oltre a descrivere nei dettagli lo scempio naturalistico compiuto dalle Amministrazioni del, passato ed i rischi per l’incolumità pubblica derivanti dall’alto livello di degrado raggiunto, dicevo che non avrei voluto essere nei panni di chi avesse dovuto dare una risposta convincente al turista, tornato dopo un anno sull’isola, sulle ragioni per le quali non fosse stato ancora eliminato quello sconcio che deturpava ignobilmente due luoghi tanto in vista al centro del paese. Ricordavo, poi, quante volte, con il conforto e l’adesione di una numerosa e solidale compagnia, avessi affrontato l’argomento nell’indifferenza degli addetti ai lavori – non quelli edili che non attendevano altro – ma quelli amministrativi evidentemente impegnati in bel altre vicende e concludevo mestamente con la previsione, anzi con la quasi certezza che se ne sarebbe parlato ancora.
Era nei fatti una previsione facile e scontata. Siamo quasi nel mese di maggio dell’anno successivo, la stagione estiva è alle porte, Ustica dovrebbe fremere di ansia creativa in vista della imminente ondata turistica stagionale ma la piazzetta “del babbalucio” e la Piazza “friggitoria” offrono ancora la propria degradata immagine e un esempio palese di sconfortante, se non ingiustificabile, incuria. Se qualcosa è cambiata è stata in peggio visto l’ulteriore deterioramento delle recinzioni in acciaio divelte in più punti e con elementi terminali aperti che mettono a repentaglio l’incolumità dei numerosi bambini che in quegli spazi giocano e si rincorrono.
Non siamo alla periferia del paese, sempre che le “periferie” possano essere abbandonate all’incuria; siamo nel cuore del paese, nelle zone più frequentate e in vista, zone che dovrebbero esaltare l’estetica ridente di un arredo urbano meritevole di essere tale, splendente di colorati ibiscus, di lussureggianti bouganvillee e di verdeggiati spalliere arboree.
Niente di tutto ciò. Ferraglie contorte e ossidate, lamiere divelte e taglienti di inutili superfici inox davanti alle Poste, depositi di cartacce e mozziconi di sigarette depositate dentro un osceno grumo bluastro sbreccato, sedicente fontana, davanti alla Farmacia: evidentemente alle cortesi informazioni fornitemi dal Sig. Sindaco si saranno opposte difficoltà tali da vanificare le sue assicurazioni e da lasciare che tutto restasse nello squallido “statu quo ante”.
Valutare tutto ciò o soffermarsi soltanto su questo episodio potrebbe portare a giudizi affrettati ed a considerazioni lontane dalla realtà dei fatti amministrativi ma certamente lascia stupiti ed apre la porta al dubbio sulla capacità di Ustica di poter invertire il trend in discesa sul quale sembra essersi indirizzata e di cui ogni esempio portato o circostanza concreta diventano i testimoni inconfutabili.
Aldilà dell’offesa al decoro – se vogliamo un semplice danno morale – qualcuno dovrebbe pensare alle responsabilità che l’Amministrazione assume a causa di questo pericoloso – non unico – e più volte denunciato caso di degrado e per il ritardo ingiustificabile, in base agli stanziamenti già approvati, nella attuazione del programma di ripristino urbanistico della zona di cui ci stiamo occupando.
Qualcuno sta valutando a cosa andrebbe incontro il Sindaco qualora un fortuito, ma purtroppo possibile, incidente determinasse offesa alla incolumità di qualcuno per la mancanza di interventi di messa in sicurezza di quei luoghi?
Si aspetta che si ripetano episodi tragici già vissuti da Ustica nel recente passato? Nessun attore responsabile di tutto ciò di passaggio da quelle parti – e non può non vedere – si rende conto dell’urgenza di interventi che non possono essere rinviati ulteriormente? Estetica e ancor più sicurezza. Lascio alla valutazione responsabile di chi legge quale dei due corni del problema meriti di essere ignorato da chi di dovere.
Concludo con la consapevolezza che, forse, anche questo mio ulteriore intervento – che vorrei tanto velleitariamente potesse essere l’ultimo – potrà essere considerato da qualcuno una critica incongrua e ingiusta che nulla può togliere alle numerose attività poste in essere dall’Amministrazione ma giungono in mio soccorso l’evidenza dei fatti, il piacere la certezza di fornire un contributo sia pure modesto e disinteressato all’impegno che questa Amministrazione sicuramente dedica alla attenta gestione quotidiana della cosa pubblica. Un contributo ed un suggerimento che, spero, non cada nel vuoto dell’indifferenza e che possa tradursi nel più breve tempo possibile non in ulteriori parole che lasciano il tempo che trovano quanto in azioni concrete e visibili da tutti nell’interesse dell’isola.
La circostanza mi fornisce, poi, la felice opportunità di rivolgere ai lettori di UsticaSAPE, ai cittadini di Ustica ed a quanti originari di Ustica sono sparsi nel mondo, alla Amministrazione Comunale tutta e, per essa, al Sig. Sindaco Salvatore Militello l’augurio sentito di una serena Pasqua che possa essere foriera, in questo momento di gravi tensioni e di profondo disordine nel mondo, di pace sociale e di fraterna unità tra tutti.
Sergio Fisco
2 risposte
Buongiorno a tutti, certamente vedendo le immagini è indubbia la necessità di un intervento urgente da parte di chi di dovere per riparare i danni e porre in sicurezza le strutture, al fine di evitare che qualcuno si possa ferire. Mi sorge però una considerazione: non penso che quanto si vede dalla fotografia e dal video sia frutto del trascorrere del tempo o delle intemperie … qualcuno deve aver agito danneggiando con fare vandalico e gettando a terra rifiuti.
Piazza (un tempo) Armeria è stata l’opera più violenta e brutta mai realizzata ad Ustica.
È stato distrutto, per dare lavoro a 5 o sei persone (così ci è stato detto), un piccolo polmone verde con una bellissima palma e fiori nel centro dell’Isola per far sorgere, gettando tonnellate di cemento, un “mercato” di pesci, che in pieno agosto e non solo, sarebbe diventato una friggitoria. Si sarebbe acquistato pesce già cotto…
Questa piazza, così come piazza “babalucio” sono il fulgido esempio di cosa non si dovrebbe fare in materia urbanistica, per non sperperare malamente il denaro pubblico.
Si dovrebbero VERGOGNARE l’ideatore ed il progettista ma più di tutti l’amministrazione che ha permesso di realizzare simili incomprensive bruttezze.
DA SMANTELLARE ASAP…