È proprio sulla tua superficie vulcanica, rocciosa e distante che ospiti quei migratori sguardi stagionali, e trasmetti loro in forma privata il tuo premio naturale, quale magnifico svago significativo della loro lieta vacanza.
Mentre è solo grazie alla tua “Quinta Essenza”, che in perfetta sintonia viaggi libera fino a raggiungere i tuoi amanti, e lo fai in silenzio e senza fare rumore alcuno.
Ogni tanto distendi su di loro con sommessa afflizione quella tua leggera struggente mestizia, e così occulti con una fredda coperta invisibile la malinconica solitudine.
La tua ubertosa terra sa di sale, di fuoco e di saviezza prudente, ma a volte distratta inciampi in mute invidie o in sordi rancori.
In compenso generi messi copiose solitamente da un Maggio piovoso, come una singolare “Sicula Femmina” dai capelli neri corvini, che è capace di offrire al proprio amato quell’ampio benessere di vita donato con tanta intensità e che si chiama: “Amore”.
È in quel tuo mancare che nel mio petto generi astinenza e come una lama tagliente mi trafiggi il torace, lasciandomi senza volerlo sofferente in un esagitato confino tremendo ma motivato.
Quanto vorrei appartenerti, per poi al mattino svegliarmi in quelle tue albe profetiche e poetiche, o trascorrere su di te torride giornate assolate e cariche di intensi profumi e colori, oppure fruire di impagabili cenette all’aperto e consumarle in quelle tue calme serate estive, in compagnia di una seducente luna rossa o da infinite stelle ammaliatrici.
È la mia mente che ordina al mio corpo quell’equilibrio essenziale per vivere, utile a non sbattere su quella fallace ingannatrice che è la realtà dei sogni.
Alla fine è capace di crearmi quella tassativa legge, necessaria a gestire e a custodire la mia tribolata anima sedentaria.
Ustica, rifiutare il tuo amore nel tempo e nello spazio, è come ripudiare la tua naturale esistenza quale “Opera Divina”, nonché testimonianza di una pregevole verità essenziale.
Ascolto la tua flebile voce nel frastuono della mia vita emotiva, ed è per questa ragione che a volte navigo a vista senza una destinazione certa.
Solo Tu sei capace di darmi quella “Serenità e Pace” per i miei sentimenti, e così colmo di emozioni rimango rapito da quel tuo fecondo e creativo “Scoglio”.
Gli incontri avvengono al momento giusto, anche se ci vuole una vita per verificarsi, quindi non abbandonare mai la tua speranza in un mare di grigia tristezza.
Solo chi si concederà alla Tua lusinghiera Terra e alle Tue seducenti Onde, potrà in TE rinnovarsi e rigenerarsi con tanto vigore e benessere.
Ed è per questa ragione che vieni scelta quale meta vacanziera per quegli occhi desiderosi di serenità e quiete, che solo la Tua Terra, il Tuo cielo e il Tuo mare sono capaci di dare.
Quindi sei necessaria come riflessione spensierata di una piacevole parentesi di vita, essenziale per anima e corpo come lo è un salutare profondo respiro dopo una lunga corsa affannosa.
Pietro Fiorito















2 risposte
Versi straordinari carissimo Pietro, che toccano la mente e penetrano nell’Anima! Un affettuoso abbraccio, Mimmo.
Grazie cara Mimmo del tuo pensiero gentile e gradevole, un grande abbraccio, Pietro