Il problema non è la spesa (quella è una scelta discrezionale e può del tutto legittimamente piacere o non piacere) ma se è stata preventivamente impegnata, ove prevedibile e non necessitata. Operare in difformità comporta danni per il comune e per i responsabili. Peraltro, la precedente amministrazione aveva predisposto una delibera consiliare di ripianamento dell’esposizione debitoria nel giugno del 2017. Questa delibera, che doveva essere approvata dalla corte dei conti entro 60 gg., dopo essere passata da corridoi ministeriali, non è stata ancora esitata. Nel frattempo, entro sei mesi dall’insediamento, la nuova amministrazione, che annovera come assessore al bilancio il revisore dei conti della precedente, avrebbe dovuto aggiornare la situazione debitoria. Non mi risulta che ciò sia avvenuto. Conseguentemente non ritengo si possa affermare che la prassi seguita dalla attuale amministrazione-prescindendo dalle scelte di spesa, che le competono-possa definirsi corretta.
Confondere le – eventuali-necessità della comunità usticese con la necessaria prassi amministrativa e contabile, sino ad affermare che se non si procede in modo irrispettoso delle norme contabili non si può far nulla, credo che costituisca un errore di prospettiva grave e fuorviante. Amministrare un ente pubblico non è facile e se è vero che qualunque cittadino dotato del diritto di elettorato passivo può diventare pubblico amministratore senza avere alcuna competenza specifica, è del pari vero che un comune non può andare avanti in assenza di un segretario comunale che soprintenda all’applicazione delle norme che, a prescindere dal numero degli amministrati, sono di una struttura complessa.
Spero che l’amministrazione in carica provveda quanto prima a curare i necessari adempimenti contabili e si astenga, per il futuro, da impegnare il comune senza preventiva copertura.
Ricordo, da ultimo, che in base alla normativa contabile il funzionario o l’amministratore pubblico che acquista un bene od un servizio per conto del comune senza preventiva copertura, é direttamente obbligato nei confronti del fornitore.
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Una risposta
Il problema non è la spesa (quella è una scelta discrezionale e può del tutto legittimamente piacere o non piacere) ma se è stata preventivamente impegnata, ove prevedibile e non necessitata. Operare in difformità comporta danni per il comune e per i responsabili. Peraltro, la precedente amministrazione aveva predisposto una delibera consiliare di ripianamento dell’esposizione debitoria nel giugno del 2017. Questa delibera, che doveva essere approvata dalla corte dei conti entro 60 gg., dopo essere passata da corridoi ministeriali, non è stata ancora esitata. Nel frattempo, entro sei mesi dall’insediamento, la nuova amministrazione, che annovera come assessore al bilancio il revisore dei conti della precedente, avrebbe dovuto aggiornare la situazione debitoria. Non mi risulta che ciò sia avvenuto. Conseguentemente non ritengo si possa affermare che la prassi seguita dalla attuale amministrazione-prescindendo dalle scelte di spesa, che le competono-possa definirsi corretta.
Confondere le – eventuali-necessità della comunità usticese con la necessaria prassi amministrativa e contabile, sino ad affermare che se non si procede in modo irrispettoso delle norme contabili non si può far nulla, credo che costituisca un errore di prospettiva grave e fuorviante. Amministrare un ente pubblico non è facile e se è vero che qualunque cittadino dotato del diritto di elettorato passivo può diventare pubblico amministratore senza avere alcuna competenza specifica, è del pari vero che un comune non può andare avanti in assenza di un segretario comunale che soprintenda all’applicazione delle norme che, a prescindere dal numero degli amministrati, sono di una struttura complessa.
Spero che l’amministrazione in carica provveda quanto prima a curare i necessari adempimenti contabili e si astenga, per il futuro, da impegnare il comune senza preventiva copertura.
Ricordo, da ultimo, che in base alla normativa contabile il funzionario o l’amministratore pubblico che acquista un bene od un servizio per conto del comune senza preventiva copertura, é direttamente obbligato nei confronti del fornitore.