Ustica sape

Ustica: TARSU


comune-ustica-5COMUNE di USTICA

Al Responsabile Ufficio Ragioneria

E p.c. Ai Sig Assessori
Al sig Presidente Consiglio
Al Sig Segretario comunale

OGGETTO: TARSU

Continuano a giungere allo scrivente numerose (e devo dire in buona parte condivisibili) lamentele, prevalentemente, ma non esclusivamente, da parte degli operatori del settore alberghiero e relative all’applicazione delle tariffe TARSU.

Prima che la problematica assuma la connotazione di emergenza sociale occorre ad avviso dello scrivente, affrontare i seguenti punti:

– Sono state recapitate contemporaneamente a molti utenti gli avvisi di pagamento di tre (2008,2009, 2010) annualità TARSU la cui scadenza impone per i cittadini un impegno economico non indifferente. Si ha motivo di ritenere che qualora la suddetta scadenza ravvicinata, che prevede in soli quattro mesi il pagamento di tre annualità, fosse conseguenza di una carenza d’organico degli uffici alla quale solo recentemente si è posto rimedio, appare ovvio che gli effetti non possano ricadere sui cittadini. E’ pertanto opportuno valutare la possibilità di dilazionare il pagamento in modo che si abbia la possibilità del pagamento della tassa relativa al 2010 con la scadenza di quella del 2011.

– Si ribadisce la necessità (peraltro deliberata in consiglio comunale) di valutare l’ incidenza sul bilancio comunale determinata dall’ eventuale equiparazione della TARSU esclusivamente delle stanze alberghiere ( non dei ristoranti o bar annessi agli alberghi) con quella delle civili abitazioni.

– Occorre chiarire in modo esplicito ed allegare all’eventuale proposta di variazione del regolamento, quali siano i “ locali o le aree che non possono produrre rifiuti o per la loro natura o per il loro particolare uso cui sono stabilmente destinati” (art 4, 3° comma del nostro regolamento RSU di cui alla delibera consiliare n. 109 del 28.12.1994) e che, in quanto tali, sono totalmente esclusi dal pagamento della TARSU. Appare ovvio che tale indicazione, sia per la legge sulla trasparenza che per logicità di diritto, non possa essere lasciata alla libera interpretazione, seppur in certa buona fede, del funzionario. Vero è che la dizione utilizzata nel nostro regolamento è quella prevista dalla normativa generale e ribadita dalla circolare 22.06.94 n. 95/E della direzione generale fiscalità locale, ma è anche vero che un regolamento comunale ha ragion d’essere proprio in quanto modella una normativa generale ad una realtà locale. Se no che senso avrebbe fare un regolamento comunale, basterebbe la norma generale.

Le suddette indicazioni potrebbero essere assunte separatamente o, ancor meglio, nel contesto di una nuova proposta di regolamento che gli uffici competenti potrebbero proporre , anche tenendo conto del Decreto Legislativo 03.04.2006 n. 152 “Norme in materia ambientale” di cui alla Gazzetta Ufficiale n. 88 del 14.04.06 , supplemento ordinario n. 96.

Inoltre sarebbe opportuno formulare l’eventuale proposta prima dell’approvazione del bilancio di previsione.

Il Sindaco

Aldo Messina

 

 

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