Ieri pomeriggio sono ritornata alla Falconiera per ascoltare Franco Foresta Martin sulla storia vulcanologia di Ustica.
Prima di tutto desidero ringraziare FFM ché ogni volta si resta meravigliati nell’ascoltarlo mentre offre la sua immensa conoscenza con generosità, precisione e chiarezza. Ho la percezione che quello che dice è solo una piccola punta del suo sapere e ne resto affascinata.
Questa volta ho portato con me e voglio condividerla, la storia di una nassa .
Questa nassa che è appesa dentro il museo, è stata regalata a FFM dal pescatore Niní D’Angelo che la usava nella sua barca “Silvana”.
La nassa è stata utilizzata per una rappresentazione del Big Bang, l’atto di nascita dell’universo e la sua successiva evoluzione con la formazione di stelle, galassie, pianeti.
L’allestimento è stato curato nel 2022 da due bambini della scuola elementare di Ustica con la guida di FFM.
Questo inverno la finestrella del museo è rimasta aperta per creare ventilazione e diminuire i danni dell’umidità ma questo ha permesso a un volatile di entrare, mangiucchiare e spezzettare la nassa con la finalità di costruire un nido – nido che ha fatto proprio dentro la nassa.
La nassa oggi è molto rovinata ma si spera di ripararla.
La considerazione che abbiamo fatto dopo aver ascoltato questa storia è che nell’universo tutto è in movimento e trasformazione e anche la nassa aveva subito la legge di trasformazione.
P.S
Abbiamo notato che dentro al museo manca la luce, ci sono stati momenti che abbiamo dovuto ricorrere alla luce di alcuni cellulari.
Spero che si possa trovare una soluzione a questo problema per un luogo che richiama spesso persone che vengono da fuori e desiderano conoscete la storia di Ustica.
Un grazie ancora a Franco Foresta Martin
Savitri
^^^^^^^^^^
COMMENTO
Da Ustica Simona Biolcati
Ringrazio anch’io il Dr. Franco Foresta Martin per averci fatto viaggiare nella storia dell’evoluzione geologica dell’isola di Ustica, con una capacità divulgativa che ha coinvolto e appassionato tutti. Persone come lui sono un patrimonio per la diffusione della conoscenza. Per questo segnalo, così come indicato anche da Savitri, che la stanza interna del museo è priva dell’illuminazione da oltre 2 anni, per un guasto, mi chiedo se non si possa risolvere questa situazione, magari anche facendo uso di un pannello fotovoltaico e quanto ancora ci sarà da attendere per la risoluzione dello stesso?
Queste iniziative vanno supportate per permettere che al calare del sole si vedano i pannelli esplicativi e le teche contenenti rocce e fossili.
Mi auguro che si riporti Luce su questo luogo a supporto di chi lo ama e divulga.
Una turista affezionata
Una risposta
Ringrazio la Signora Savitri. È vero, tutto si evolve. Ricordo il giorno della presentazione di due anni fa. Ad illustrare furono i due fratelli Mattia ed Andrea, nipoti adorati di mio padre !