Ustica sape

Ustica, mare molto mosso allo Spalmatore


 Mare molto mosso allo spalmatore
Mare molto mosso allo spalmatore

Ustica mareggiata, dal solarium di Punta Spalmatore


Mareggiata, dal solarium di Punta Spalmatore
Ustica mareggiata, dal solarium di Punta Spalmatore

New Orleans, gli scherzi di Costantino


New Orleans scherzi di Costantino
New Orleans scherzi di Costantino

Ustica, tramonto con scoglio del medico


Tramonto con scoglio del medico
Ustica, tramonto con scoglio del medico

Ustica, Processione di San Giuseppe


Ustica, Processione di San Giuseppe
Ustica, Processione di San Giuseppe

Ustica, anche oggi rimarrà isolata a causa di condizioni meteo marine avverse


Ustica Isolata
Cattivo tempo

Aforismi, Citazioni, Proverbi… del giorno


 

Sindaco  medioTipo di narcisismo patologico – accusare sempre gli altri e non vedere mai le proprie responsabilità…

Ustica banchina, posizionamento barriere frangiflutti


 

Ustica posizionamento barriere frangiflutti
Ustica posizionamento barriere frangiflutti

Campionato di calcio di 3^ ctg., gir “B” – risultati della 6^ giornata di ritorno


Risultati calcio Ustica

Rosina e Pietro Petrossi a lavoro in America


Rosina e Pietro Petrossi
Rosina e Pietro Petrossi

Ustica, giornata invernale


giornata invernale
Ustica, giornata invernale

Riflessioni vicenda Cimitero – Purtroppo ancora tante volte saremo costretti a dire “l’avevamo detto…”


 

Loculi riutilizzati Mi è già capitato di dovere ammettere che non c’è condizione peggiore di quella che ti obbliga a dire ” …. l’avevamo detto“. Peggiore perché, pur sapendo di essere dalla parte della ragione, ti trovi di fronte un muro di irragionevolezza e di saccente arroganza che con disprezzo rigetta tutto ciò che in buona fede proponi nell’esclusivo interesse della comunità.

L’ennesima riprova di quanto detto viene inesorabilmente alla luce riguardo alla vicenda del cimitero, gestita in modo irresponsabile da parte della attuale amministrazione, che non smette di sommare sofferenza a sofferenza.

Ricordo bene, e non sono il solo, la seduta di Consiglio Comunale di due anni fa dove lo scontro, tra i consiglieri della minoranza e la giunta con in testa il Sindaco, raggiunse toni tanto alti da arrivare quasi ad assumere i caratteri di una vera e propria aggressione.

Tutto questo perché?. Perché richiamandoci alle norme di legge ed ai regolamenti di polizia cimiteriale chiedevamo di procedere all’estumolo dei defunti da più di trenta anni, alla loro ricomposizione in cellette ed alla successiva collocazione in loculi più piccoli tale da rendere disponibili un numero sufficiente di sepolture.

Ma nulla di tutto questo fu considerato normale, tralascio di ricordare le invettive che furono lanciate all’indirizzo dei consiglieri di minoranza mentre, invece, mi piace richiamare il solenne impegno che l’amministrazione prese con i cittadini usticesi i quali a fronte di un temporaneo sacrificio, quale quello di ospitare nelle tombe gentilizie i defunti in attesa di definitiva collocazione, in 18 (leggasi diciotto) mesi si sarebbe realizzato l’ampliamento del cimitero e nuovi e più numerosi loculi sarebbero stati consegnati alla pubblica fruizione.

Quello che invece è successo nei successivi diciotto mesi lo sanno tutti: lavori fermi, parte dell’area di cantiere sottosequestro, il ridicolo rimpallarsi le responsabilità con generali che tentavano di defilarsi lasciando la guida dell’esercito ai soldati semplici, le sofferenze imposte ai congiunti dei defunti che ancora oggi  ricordano quei momenti con profonda tristezza ma anche con rabbia.

Oggi di fronte all’ennesima emergenza, che si è determinata a seguito della scomparsa di una cittadina usticese, apprendiamo che abbandonata la strada dell’esproprio di sepoltura si rinuncerà da parte dell’amministrazione a portare avanti il progetto di ampliamento e si procederà ad utilizzare i loculi liberati attraverso l’estumolo delle salme ospitate da più anni.

Bene, non bisogna mai perdere la speranza, personalmente ripeto sempre ai miei compagni di avventura di avere pazienza tanto alla fine, sindaco e giunta, dopo avere sbagliato tutto, saranno costretti a fare la cosa giusta.

Certo, ancora tante volte ci troveremo a dire “l’avevamo detto” ma voglio rivolgere un messaggio di fiducia a tutti gli usticesi che vedo rassegnati, silenziosi, increduli che possa succedere qualcosa in grado di risvegliare l’orgoglio e l’entusiasmo necessari al rilancio dell’economia e della produttività della nostra bellissima isola e voglio farlo con le parole di un grande poeta e filosofo libanese Khalil Gibran. “Nulla impedirà al sole di sorgere ancora, nemmeno la notte più buia. Perchè oltre la nera cortina della notte c’è un’altra alba che ci aspetta”.            

Francesco D'Arca  (2)     Francesco D’Arca

Ustica, tramonto con scoglio del medico


Tramonto con scoglio del medico
Ustica, tramonto con scoglio del medico

Collegamenti interrotti oggi con Ustica a causa di condizioni meteo marine avverse


Mare molto mosso
Ustica, Mare molto mosso

Aforismi, Citazioni, Proverbi… del giorno


Sindaco medio«Chi semina vento raccoglie tempesta»

Qui ventum seminabunt et turbinem metent)

Buon Compleanno


AuguriA Gaetano Russo
a  Pierina Nardi
a   Francesco Giordano
a   Raffaella Gisonna  i Migliori
Auguri di Buon Compleanno

————–

Oggi si festeggia S. Romano.
Auguri a tutti coloro che festeggiano
il loro Onomastico sotto questo Nome

 

Il Faro incatenato (4^ puntata)

faro di Punta CavazziPunta Cavazzi guarda lontano. Non ha terraferma di fronte a sé. Il suo corpo è la nera scogliera che si tuffa nel profondo di un’anima blu: essa contiene segreti inaspettati, ormai alla mercé di chiunque voglia immergersi alla ricerca di un’avventura nuova.

Nera. Nera come il sole che abbronza e scurisce, nera come l’anima di chi ha predato le sue rive portando via il corpo, la vita, la speranza di molti. Nera come tutta l’isola, nata da immense fontane rubescenti e caldissime, proiettate verso un cielo altrettanto scuro, che hanno trovato riposo in una sembianza senza colori, in cui il tempo si è addormentato sovrapponendosi ad altre età adagiate una sull’altra…

Nigrizia, negritudine, neritudine. Impetuoso è l’intimo di questo luogo, che ora riposa e tace per sempre, portando su di sé una eredità senza arcobaleni. Sei nera, Ustica, punto.

E ti distingui per questo.

La tua bellezza ha il colore della pece, e ti rende unica, immensa nella tua piccolezza, dolce nella tua pronunciata asperità.

Qualcuno ha scritto queste cose, ma ha lasciato che il suo nome scivolasse tra gli scogli, andasse giù, si perdesse tra i recessi più profondi per rimanere sconosciuto.

Punta Cavazzi è un luogo di svolta, un crocevia. E’ un punto di arrivo o di partenza, o, spesso, un luogo in cui sostare incrociando orizzonti profondamente diversi, a seconda di come si colloca lo sguardo. Terra e mare realizzano contemporaneamente sfondi diversi, laddove la prima contorna strade e sentieri e fa da confine all’altro, che si bea degli umori del tempo, infischiandosene delle stagioni che regalano luce e colori nello scorrere del mondo.

Rimane al vertice di una linea immaginaria che divide in due Ustica, il cui prolungamento è solo acqua dalla fisionomia cangiante: ora tremolante, ora piatta, ora furente; è estremità di una terra già di per sé estrema, un dito puntato a indicare altre lontanissime sponde, prosecuzione ideale di un mondo galleggiante che non ha modo di sfuggire alla sua intima fisicità.

Proprio quest’ultima la tiene ancorata saldamente a un destino fatale. La terra è assediata perennemente dal mare e non vi è modo di sottrarsi da questa realtà che ogni giorno cementa negli individui la consapevolezza di un amaro destino, certo, ma anche la fierezza di essere isolani, artefici ogni giorno delle proprie eventualità, da gestire senza poter chiedere niente a chicchessia.

La vita scorre bagnando i giorni di sudore e di acqua marina, ancorati a una terra austera e generosa che garantisce quel poco che basta per non essere orfani del mondo.

Il faro abita punta Cavazzi, ma ormai, da oltre un secolo, è parte integrante di essa; né è allo stesso tempo occhio e nume tutelare, procace figura muta che assorbe e schiarisce la ventura ai naviganti nell’oblio della notte.

I dardi fiammeggianti della sua lanterna colpiscono regolarmente i recessi delle tenebre e ne scandiscono intensamente tempo e movimento. Una luce curiosa e breve taglia l’aria profumata che si muove sopra una coperta così scura che non riflette le stelle che si posano sopra la coltre gemella del cielo. Nella notte è notte anche per il mare che non è se non per i continui bisbiglii che gli suggerisce la brezza o per il ruggito che la tempesta gli impone.

Vive la notte, per essa è nato; dall’interno del suo manto ne svela il corpo come un amante soddisfatto e si offre al suo abbraccio fin quando l’alba non spegnerà il suo fuoco. Mentre si schiudono le porte per l’ingresso del giorno, il mistero dell’oscurità si rifugia nell’oblio, pronto a rivelarsi ancora quando la luce morirà ancora: solo allora si accenderà di nuovo una piccola stella adagiata sugli scogli, pronta a dispensare barlumi di vita. Si oscura, nel frattempo, il grande occhio luminoso, termina il girotondo splendente che prende l’orizzonte teneramente per le mani.

Il buio si sfalda, portato via da linee infuocate e il faro si riveste dei caratteri imponenti della sua mole e impavido, sulla lava nera, rimane muto a contemplare tutti i colori che danno forma alle cose.

Ha una giacca di metallo. Una larga rete di acciaio lo avvolge e lo veste di grandi rettangoli saldati; sembra un gran signore e ha pure un cappello luccicante in testa, un gran signore tutto d’un pezzo.

Le lacrime del tempo che passa gli hanno lasciato qualche ruga, la giacca non è più linda come una volta, i segni della ruggine prolungano le linee nette dei riquadri e lasciano tracce scure.

I gabbiani lo scrutano con deferenza, non si avvicinano, hanno rispetto dell’età e non si avvicinano più di tanto, anche se qualcuno, ogni tanto, gli lancia un timido saluto, sfiorando con le ali l’ampia balaustra di ferro che circonda la sommità appena sotto la grande lampada spenta.

Salvio Foglia da Cosenza

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COMMENTO

Da New Orleans Maria Compagno Bertucci

Non sapevo che Salvio era così Bravo e che era innamorato di Ustica

Bravissimo.

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Da Palermo Mimmo Drago

Bellissimo!

Ustica, veliero Florida adibito al trasporto materiale di ogni genere


Veliero Florida
Ustica, Veliero Florida

Ustica, panorama dal Belvedere Scalarini

 

 

Panorama dal Belvedere Scalarini
Ustica, panorama dal Belvedere Scalarini

Dalla Delegazione di Spiaggia di Ustica riceviamo e pubblichiamo – Avviso di condizioni meteorologiche avverse

Avviso di meteo avverse

Dal pomeriggio di oggi, Sabato 27 febbraio 2016, e per le successive 24 – 36 ore, si prevedono venti da forti a burrasca sud –orientali  su Emilia Romagna,  Lazio, Sicilia e Liguria di Levante, settentrionali su Liguria di Ponente, dai quadranti orientali su Veneto, mareggiate lungo le coste esposte.

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