Sarà un’edizione sorprendente quella del prossimo Salone del Gusto, per la prima volta all’aperto, investirà i luoghi più noti e affascinanti di Torino.
E anche per Ustica sarà un’edizione speciale. L’isola sarà presente con molti appuntamenti che metteranno in evidenza la sua vocazione di isola slow , con due presidi e una comunità del cibo, a cui fanno da contorno una ricca tradizione di agricoltura e pesca e quindi gastronomica.
In via Roma allo stand R76 saranno presenti ,per tutta la durata del Salone, i produttori dei presidi della famosissima lenticchia e della fava di Ustica, new entry 2016 nel prestigioso elenco dei presidi.
Venerdi 23 Settembre alle ore 18,00, sempre in Via Roma allo stand Slow Beans, la rete del legumi slow, saranno presentati i due presidi dell’isola, la fava e la lenticchia, con degustazioni, informazioni e incontro con i produttori.
Sabato 24 Settembre alle ore 12,00 presso il circolo dei lettori in via Bogino, 9 si svolgerà il laboratorio del (altro…)
Grande accoglienza ha registrato la Mostra del nostro Centro Studi sul confino politico presentata all’ I.I.S.”G. Peano” di Torino; la incessante visita a rotazione di intere scolaresche ha costituito, tra le altre, una evidente prova e testimonianza del notevole interesse suscitato dai numerosissimi visitatori; non sono mancate le manifestazioni collaterali dedicate al periodo delle lotte partigiane con la presenza di testimoni,uomini e donne, oggi in età molto avanzata ma all’epoca giovanissimi/e attivisti che contribuirono con il loro sacrificio alla liberazione dal nazi-fascismo; la concomitanza in particolare della data dell’ 8 Marzo ha costituito commovente occasione di racconti e riflessioni sui molteplici ruoli che la donna svolse in quei travagliati momenti, sempre e fortemente presente nella Resistenza, nella Costituente, in numero ben di 21, e nella ricostruzione post-bellica. Particolarmente toccante l’intervento della Prof.ssa Maria Chiara Acciarini, ex senatrice, in ricordo di suo zio Filippo Acciarini, all’epoca figura importante di Direttore della “Gazzetta del Popolo”, foglio non allineato quindi inviso alle autorità del regime dell’epoca le quali, forti di una assurda delazione, impietosamente ne decretarono l’imprigionamento prima e la fucilazione in seguito.
La Mostra continua sempre nel capoluogo piemontese in una prevista seconda fase presso la sede del Museo del Carcere “Le Nuove” situata presso l’ex carcere di Torino,in via Borsellino, 3. In questo istituto di pena, inaugurato nel 1870 e rimasto in funzione fino al 1986, durante il ventennio fascista, vi rimasero reclusi oppositori del regime, partigiani ed ebrei. Famigerato fu il braccio tedesco, gestito dalle SS, dove venivano torturati i detenuti. Sarà inaugurata e aperta al pubblico sabato 19 Marzo p.v. alle ore 17,00.
a cura di Mario Oddo
Sig Pietro Bertucci, osservando le diverse note che da luoghi nazionali ed esteri le pervengono, sembra che la tematica dell’oggetto in essere ha in tantissimi la richiesta di formali e sostanziali risposte. Non mi dilungo molto nell’argomento, in quanto successivamente,lei sa che sono un ing. per l’ambiente ed il territorio, quindi mi riservo di darle specifiche più esaurienti in una relata che le fornirò.
[ id=10736 w=320 h=240 float=left]Certamente delle due soluzioni a disegno, prospettate dal sig Militello, ritengo senza ombra di dubbio, che la n. 1 debba essere assolutamente non presa in considerazione. Vero è che la stessa effettivamente dividerebbe l’approdo in due con il conseguente risultato di negata manovrabilità a mezzi di media e anche piccola stazza. Inoltre si configurerebbe a causa delle correnti marine la negata circolazione delle acque, nei due lati. Quindi, la stagnazione del mare, l’accumulo di olii, detriti ed altro con relativa atrofizzazione delle acque. La seconda soluzione è la sola da prendere in considerazione. Però è da studiare, migliorare e vagliare nelle distanze con l’allineamento all’estrema punta del molo esterno con eventuali sagomature. Ritengo vera, opportuna e necessaria la messa in sicurezza della Cala . Però risolverebbe solo per un 70% il problema del trasporto dell’isola. Questo per la sfavorevole localizzazione dell’approdo in relazione agli eventi atmosferici e marini. A mio giudizio credo senza dubbi, per le motivazioni edotte, porre l’alternativa, della località di Punta Spalmatore . Qui, considerando le opere esistenti, le minime varianti da fare , la modica spesa per la realizzazione ed un mascherato ed intelligente anzi nullo impatto ambientale, si avrebbe la quasi certezza dei trasporti quotidiani.Naturalmente, un piano regolatore portuale se esistente è fondamentale.
E’ mia, personale e scherzosa considerazione, ma credo che come a livello governativo centrale, la soluzione delle problematiche di Ustica ,visto la negata volontà politica, possano essere risolte solo da tecnici, essendo questi super partes. Questo con la stessa modalità e strada suggerita da Nostro amato Presidente Napolitano.
Un salutissimo a tutti gli Usticesi