Infinitamente piccolo rappresenta la sintesi di un percorso innovativo condotto lo scorso aprile sull’isola di Ustica dove, attraverso laboratori residenziali, gli studenti di un prestigioso convitto nazionale palermitano hanno potuto sperimentare la valenza dell’educazione all’immagine e alla narrazione cinematografica per formare una nuova coscienza critica della forza dell’immagine come atto di conoscenza, di rappresentazione e di riappropriazione del territorio in cui si vive e di coesione all’interno di una comunità. Un film sulla solitudine, sul limite, che nel caso di Ustica è anche il “Confine” naturale per i giovani usticesi nei lunghi mesi invernali. E questo progetto, unico nel suo genere, nato proprio in Sicilia viene presentato al grande pubblico in una sala cinematografica palermitana, il Rouge et Noir.
Il linguaggio cinematografico e audiovisivo come oggetto e strumento di educazione e formazione
Infinitamente piccolo, lavoro conclusivo del progetto “Oltre il confine. Ustica, visioni fra terra e mare” che ha visto protagonisti gli studenti del Convitto Nazionale “Giovanni Falcone” di Palermo, diretto con una ineguagliabile competenza dalla dirigente scolastico professoressa Cettina Giannino e dell’Istituto Comprensivo Statale di II grado “Saveria Profeta” di Ustica diretto, con competenza, dal dirigente scolastico Prof. Giusto Catania e Arbash Scarl società di produzione e distribuzione cinematografica indipendente a valere sul bando promosso dal MIC e dal MIM “Il linguaggio cinematografico e audiovisivo come oggetto e strumento di educazione e formazione” – azione c) “Visioni Fuori-Luogo”. Alla prima assoluta, parteciperà il dott.re Giuseppe Pierro, Direttore generale dell’USR Sicilia, che incontrerà gli studenti e il corpo docenti delle due Istituzioni scolastiche.
La scuola e la sperimentazione come riflessione sugli sbocchi lavorativi di un settore che alla loro età solitamente viene vissuto da fruitori e non da operatori
Il Convitto nazionale, eccellenza nel territorio siciliano, da sempre cerca di coniugare la formazione umana e culturale dei propri studenti e studentesse attraverso un’azione didattica di taglio tradizionale ma con un’attenzione particolare alla sperimentazione innovativa di linguaggi che possano offrire ai liceali la possibilità di una formazione concreta volta ad un consapevole orientamento in uscita. Il progetto ha consentito agli studenti sia l’acquisizione di competenze trasversali spendibili in tutti gli ambiti disciplinari ma soprattutto un approccio professionale con il mondo del linguaggio cinematografico. La visione a tutto tondo delle maestranze che gravitano all’interno della produzione di un’opera filmica, ha permesso di sperimentare una significativa riflessione sugli sbocchi lavorativi di un settore che alla loro età solitamente viene vissuto da fruitori e non da operatori. La realizzazione del lungometraggio – afferma la prof.ssa Maria Natoli, responsabile scientifico del progetto – ha rappresentato per il Convitto Nazionale “Giovanni Falcone” una grande sfida.
Dare ai partecipanti la possibilità di vivere da protagonisti tutte le fasi del processo filmico
L’idea di partenza del progetto è stata quella di dare ai partecipanti la possibilità di vivere da protagonisti tutte le fasi del processo filmico. Dall’idea alla sua realizzazione. Gli studenti sono stati affiancati e guidati in questo processo di crescita da professionisti del Cinema e nello specifico da Arbash film scarl, partner di progetto. Hanno conosciuto e sperimentato tutti i reparti e le maestranze utili alla realizzazione dell’opera filmica sotto la regia di Pasquale Scimeca.
Coltivare i talenti è un dovere delle istituzioni scolastiche
Coltivare i talenti è un dovere delle istituzioni scolastiche e in quest’ottica un grazie particolare va al prof.re Giuseppe Mazzamuto, eccellenza della scuola siciliana, che ha curato la realizzazione inedita della colonna sonora coinvolgendo una giovane studentessa della scuola nella registrazione di due canzoni che donano al film la potente forza comunicativa che avviene soltanto quando due linguaggi espressivi trovano la perfetta sintesi nell’atto creativo.
La scuola innovativa e i percorsi di orientamento in uscita
La scuola innovativa che desideriamo proporre agli alunni del nostro Istituto – asserisce il Rettore DS prof.ssa Concetta Giannino – deve essere rispondente ai bisogni formativi che, partendo dalla sperimentazione, possano tracciare percorsi di orientamento in uscita densi di esperienze significative e motivanti. Forti di questa convinzione il Convitto ha avviato da quest’anno la curvatura in teoria e tecniche della produzione audiovisiva e cinematografica per il Liceo classico. La curvatura è una proposta lanciata dal dott. Giuseppe Pierro, Direttore Generale dell’USR, che ho accolto con entusiasmo perché coniuga l’esigenza di formare nuove figure professionali ricercate dal mercato con la solidità della formazione offerta da un liceo classico. Il Convitto è un luogo di grande interesse storico-artistico che si presta ad essere in sé una sorta di set cinematografico”. “Ringrazio a nome di tutta la comunità educante la Fondazione Tommaso Dragotto e Caronte & Tourist, Sponsor del progetto – ha sottolineato il DS professoressa Cettina Giannino – che con il loro contributo, hanno permesso di far fronte alle spese di soggiorno a Ustica dei nostri 10 alunni e al montaggio finale dell’opera filmica”.
Fonte: Orizzontescuola.it
“Sono sempre quattro o cinque che mantengono il tiranno; quattro o cinque che gli tengono in schiavitù tutto il paese.”
ÉTIENNE DE LA BOÉTIE
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