-Il mare è tutto…non è che movimento e amore…è l’infinito vivente-, così diceva il capitano Nemo, innamorato del mare, alla guida del suo Nautilus… e tutti gli alunni della scuola primaria di Ustica, in uscita didattica, hanno potuto comprendere perché e come bisogna amare il mare.
In occasione della Giornata Mondiale degli Oceani, giovedì 8 Giugno, i bambini hanno potuto osservare la flora e la fauna marina dell’isola di Ustica, sperimentando le emozioni che solo il mare sa regalare.
-E’ stato bellissimo!- la frase più gettonata dai nostri piccoli esploratori, entusiasti e talmente contenti che durante il tragitto, hanno salutato ogni imbarcazione vicina.
A condurre l’esperienza è stato il direttore dell’Area Marina Protetta, Davide Bruno, che ha magistralmente risposto a domande di ogni tipo: dalla figura di Poseidone all’importanza dell’impatto dei cambiamenti climatici sul mare, dalle sostanze nutritive presenti nei pesci alle rocce vulcaniche. Per gli studenti maggior consapevolezza dunque della bellezza dell’isola di Ustica e del patrimonio ambientale marino, del quale si definiscono ora “i paladini”. Complice per eccellenza la ditta Zanca che ha messo gratuitamente a disposizione la propria barca a visione subacquea, la “Stella Marina”; ad inaugurarla è stato proprio il sindaco di Ustica in persona, Salvatore Militello, da poco riconfermato primo cittadino dell’isola, che ha guidato l’imbarcazione, accompagnando gli alunni in questa favolosa avventura.
Dove termina il blu del mare e inizia l’azzurro cielo, è lì che la mia anima naviga e s’incontra con te “Ustica”, in maniera unica e sentita;
mentre è con calma che poi calcolo in parallelo il mio doveroso azimut, oh mia terra emersa da sempre esistita.
Per chi naviga da sud e giunge a poche miglia da te, facilmente ti potrà immaginare come una tartaruga gigante;
altro non sei che un’isola imperiosa, con tanto di fascino seducente e sempre intrigante.
Quando sono lì con te, mi sento come su una barca a vela, che senza intelletti confini il pelago solca;
così son sicuro che non avrò mai una vita mesta e bifolca.
Grazie a te affronto i miei impetuosi mari, equipaggiato soltanto di una resistente vela e di un robusto timone;
altri non sono che cuore e testa della mia anima vagante, che agli eventi funesti della vita mia Ella austera si oppone.
Così tutte e sette le mie coscienze, beate e comunque sempre sincere, tornano a nutrirsi all’unisono di salmastre bianche onde, oneste e tutte sempre vere.
Alberga in me troppo poco questa illusione, vorrei che fosse persistente, come soavi brezze, che evitano altresì le mie miserie;
la vita fatta di sogni aiuta a rifugiare tra le nuvole la ragione, in maniera piacevole e senza cattiverie.
Poi, per riottenere quella capacità di reale discernimento,
basta che plani su di me la verità, in modo assai prudente e senza più la paura del dubbio o di un vero fallimento.
Così, in maniera pacata e appena distratta, la mia mente si ritroverà sotto una nuova luce struggente, alimentata soltanto da un potente sogno ardente, che servirà solo a valutare all’istante quel mio personale e meraviglioso presente.
Pietro Fiorito
Articolo di Federica Virga su Palermo Today
Il veliero, dopo una serie di colpi alla banchina, ha spaccato parte della chiglia di poppa iniziando a imbarcare acqua. Soccorsi e portati in salvo l’uomo e la donna che si trovavano a bordo dell’imbarcazione
Paura a Ustica dove un’imbarcazione a vela è affondata al porto. Immediati i soccorsi da parte degli usticesi che, grazie all’aiuto di alcune tavole di legno, hanno portato in salvo gli occupanti della barca fino all’arrivo della Guardia costiera dell’isola. Si tratta di due persone, un uomo e una donna.
Il mare in tempesta si è abbattuto sul veliero ormeggiato che, dopo una serie di colpi alla banchina, ha spaccato parte della chiglia di poppa iniziando a imbarcare acqua.
Da lì immediati i soccorsi sotto gli occhi increduli di turisti e usticesi che, impotenti, hanno visto affondare l’imbarcazione battente bandiera svizzera mentre al largo altre barche a vela attendevano in balia delle onde che il mare si calmasse per poter far rientro in banchina.
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