Sono sicuro di essere un grande ignorante, poiché me ne accorgo quando leggo e imparo, ma il guaio è che siamo in pochi ad ammetterlo.
Comunque devo dare atto a me stesso che, all’inizio della settimana appena trascorsa, il mio cuore è rimasto ferito per via di un distratto e incontrollato “Apostrofo”.
Poi pian piano è subentrata alla mia anima la ragione, e volutamente il mio silenzio si è comportato simile al serpente “Biacco”, che finge di essere morto per fare uscire allo scoperto le sue prede, per poi colpirle.
Dopo, per fortuna, il mio cuore è tornato ad amare, ma a proprie spese ha imparato una cosa, ad avere più paura della povertà d’animo di alcune persone, piuttosto che della loro ignoranza.
Gli uomini piccolissimi si esprimono tramite parole espresse da grandi uomini, rifugiandosi in tal modo sotto l’ombra di esse.
E pensare che per me l’apostrofo non è altro che una virgola che prende l’ascensore, oppure, non è che una piccola falce conficcata volutamente sul tetto del rigo superiore, avendo solo uno scopo, quello di uccidere una vocale.
Adesso chi ha da ridire qualunque cosa, sia sui miei apostrofi che sulla mia ignoranza, si faccia avanti, così la sua mente la userò come un semplice attrezzo ginnico, sennò che rimanga nel buio del proprio cuore dove ha sempre vissuto.
Quindi mio caro “Penombra”, sinceramente le sembro così stupido e incolto come una erbaccia? Oppure fu una semplice distrazione la mia?
Non mi aspetto di certo una sua degna risposta, poiché questa non partirà mai da lei.
Comunque la prego provi, pure se la sua anima possiede per adesso un solo “attributo”.
Ora può tornare con tutta calma a indossare quel suo abbigliamento mimetico e mischiarsi tra la gente perbene.
E rimanga pure in attesa col suo smartphone in mano, pronto ad impallinare tranquillamente il suo prossimo “merlo stonato”.
Grazie per essersi manifestato a me con tutto il suo dolore, e con tanta compassione la saluto e le auguro di AMARE TANTO.
Pietro Fiorito
Indignato dal comportamento e dal menefreghismo di questo presidente del consiglio comunale che, avendo dichiarato aperta la seduta, perché in presenza del numero legale, non ha dato lettura ad una nota indirizzata al consiglio comunale dalla famiglia Badagliacco. Purtroppo essendo venuti, erroneamente, i consiglieri comunali, e alcuni cittadini come passaparola, a conoscenza del contenuto della lettera molto tempo prima, sento il dovere di rendere pubblica la lettera. Per chiarimenti e/o spiegazioni: felice.badagliacco@virgilio.it .
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Al Consiglio Comunale di Ustica
Lo scrivente Badagliacco Felice unitamente alla sua famiglia vuole manifestare tutto il loro rammarico per la vicenda vissuta nelle giornate successive alla scomparsa del nostro amato padre .
Giorno 03/02/2015 mi recavo al comune di Ustica per sbrigare le pratiche di decesso del mio amato padre e per chiedere di poter utilizzare la bara comunale, da sempre messa a disposizione dal comune nel caso che per un qualsiasi motivo la stessa non potesse arrivare sul’isola.
Ho incontrato l’assessore Vittoria Salerno e manifestando la mia volontà di utilizzare la bara del comune mi viene risposto che la bara non c’è ma “per sicurezza fammi fare un paio di telefonate, lasciami il tuo numero di cellulare che ti faccio sapere”.
Mentre attendevo risposta mi ero attivato per una soluzione alternativa poichè ad Ustica c’era una bara che forse poteva essere utilizzata .
Nel pomeriggio arriva la tanto attesa telefonata da parte dell’assessore che da conferma del fatto che il comune é sprovvisto di bara e mi prospetta un probabile viaggio dell’aliscafo. L’assessore mi consiglia inoltre di attivarmi per fare imbarcare la bara qualora l’aliscafo riesca ad affrontare il viaggio.
Poco dopo ricevo una telefonata dalla famiglia alla quale avevo chiesto la cortesia del “prestito” della bara che si trova già sul luogo e mi informano che per motivi personali e comprensibili non è possibile utilizzare tale bara.
Mi prodigo quindi ad informare il sindaco della delicata situazione e mi viene risposto “fammi fare una telefonata e ti faccio sapere”. La chiamata arriva poco dopo: il sindaco afferma che ha ricevuto la stessa risposta che hanno dato a me, quindi si sarebbe recato in prefettura per tentare di risolvere il problema.
La soluzione: “Felice la prefettura ha attivato la capitaneria, c’è una vedetta pronta a partire domani mattina alle ore 8.00, condizioni meteo marine permettendo, pertanto ti devi attivare per la consegna della bara “.
Telefono quindi alle onoranze funebri e mi viene garantito che tutto sarebbe stato consegnato in tempo .
Quello che é successo dopo sono fatti a conoscenza di tutti : la motovedetta riesce a portare la bara e il funerale si svolge .
Mio padre é rimasto un giorno in più a casa sua.
Ora che voi consiglieri comunali , rappresentanti della comunità usticese , siete a conoscenza dei fatti vi chiedo di immedesimarvi in una situazione del genere: una famiglia che subisce la perdita di un proprio caro si ritrova a vivere in un momento doloroso un dramma, quello dell’assenza sul luogo della bara tanto da non potere fare il funerale al proprio caro e dare una degna sepoltura.
Vi chiedo delucidazioni in merito alla persona preposta ad occuparsi al mantenimento delle bare al comune, poiché l’ultima era stata utilizzata dalla famiglia Lo Cicero per un analogo caso e non é stata rimpiazzata, causando un danno, non alla famiglia Badagliacco ma a tutta la comunità usticese, visto che poteva succedere a chiunque.
Pertanto chiedo che il Consiglio Comunale prenda visione della corrispondenza tra i vari uffici e il sindaco per accertare di chi sia la responsabilità di quanto accaduto e successivamente che vengano presi i dovuti provvedimenti, non ultimo che tale persona venga invitata a dare le proprie dimissioni ed il tutto per il bene della comunità .
Inoltre vi invito a fare un sopralluogo al cimitero comunale e dove vengono messe le bare (in loculi fatiscenti, senza nessun tipo di norma igienica sanitaria) e verificare quanto materiale speciale giace accumulato…altro che diciotto mesi chiesti ai cittadini!
Le cellette di estumulo giacciono dentro la camera mortuaria da circa un anno .
Mi ripeterò chiedendo Al SINDACO, dopo avere accertato di chi sia la responsabilità dell’accaduto, che questo/a venga cacciato/a dal comune per non arrecare più danno alla comunità.
Se invece si venisse a scoprire che il sindaco, come massima Autorità sanitaria nell’isola, ha permesso tutto ciò, La prego, Signor Sindaco, dia le dimissioni per il bene della comunità.
Felice Badagliacco
Attracco bloccato contro l’aumento delle tariffe degli aliscafi e l’abolizione dei biglietti agevolati per i residenti nei giorni festivi.
Hanno bloccato Capri dall’ alba i manifestanti contro l’aumento delle tariffe degli aliscafi e l’abolizione dei biglietti agevolati per i residenti nei giorni festivi. Un migliaio di persone, sopratutto giovani, si è radunata sul porto di Marina Grande dopo il raduno nella celebre piazzetta. Impedito l’attracco all’aliscafo della Snav delle 8 da un doppio schieramento di barchette ed altri natanti, che ha ostruito l’accesso al Porto. Stessa scena con un aliscafo proveniente da Sorrento. Entrambi i mezzi hanno dovuto tornare indietro, dopo inutili manovre. I residenti di Capri ed Anacapri (11 mila), i due Comuni dell’isola, hanno risposto massicciamente alla manifestazione organizzata da «Autmare» e «Forum dei Giovani» con l’appoggio delle amministrazioni comunali e delle associazioni di categoria. I manifestanti – fronteggiati da uno schieramento di agenti del reparto mobile in assetto anti-sommossa e da quelli del commissariato diretti dal vicequestore Maria Edvige Strina – hanno consentito solo ai traghetti della «Caremar», che non ha applicato aumenti, di attraccare ai moli, accogliendoli con un’ovazione. Verso mezzogiorno, però, la tensione è salita quando è arrivato il maxi-traghetto «Triade» della «Caremar» per una corsa straordinaria chiesta dall’assessorato ai trasporti per decongestionare il Porto di Napoli, dove si accalcavano i passeggeri in attesa. I manifestanti hanno bloccato anche questo ormeggio, perchè non rientrava nel piano orario e la nave della «Caremar» è dovuta rientrare a Napoli. La giornata, comunque, si è conclusa senza incidenti.
Il «Forum dei Giovani», che ha promosso la protesta, ha approvato in serata un documento in cui chiede al presidente della Regione Stefano Caldoro ed all’assessore ai trasporti Sergio Vetrella un incontro urgente con una delegazione dell’isola per discutere sulle richieste avanzate dai capresi. Questi i punti: immediata revoca degli aumenti e ripristino dei biglietti per residenti nei giorni festivi, bando di gara europeo per creare una vera concorrenza tra gli armatori del Golfo, nuova regolamentazione delle concessioni del servizio marittimo, ed infine tutela della Caremar. «Qualora tali richieste non fossero accolte – avvertono gli organizzatori del blocco – i capresi continueranno ad oltranza la protesta. La manifestazione sul Porto di Marina Grande è terminata alle 18.00, ma i collegamenti non sono ripresi. Gli armatori delle compagnie private hanno inviato al Prefetto di Napoli, all’ assessore ai Trasporti della Regione, alla Capitaneria di Porto, alla Circomare Capri ed al Commissariato di Polizia, una nota nella quale avvertono che i collegamenti sono sospesi fino a quando le autorità non daranno garanzie di sicurezza sulle operazioni di ormeggio nel porto di Capri. Anche le amministrazioni comunali di Capri ed Anacapri chiedono alle compagnie di ripristinare le tariffe originarie.
27/05/2012
Fonte il TEMPO.it
Contro il caro-gasolio la Regione destina oltre 1,5 milioni agli operatori del settore della pesca. Il dirigente del dipartimento pesca della Regione, Salvatore Barbagallo, ha firmato due decreti: il primo prevede un contributo pari al 5% del costo complessivo sostenuto per l’acquisto dle gasolio per lo svolgimento dell’attività di pesca nel biennio 2009/2010 per un impegno totale di 1,5 milioni; il secondo provvedimento assegna un contributo a fondo perduto a carattere socio-economico agli operatori delle isole minori – Egadi, Eolie, Pelagie, Pantelleria e Ustica – e iscritti nei compartimenti di Trapani, Milazzo, Porto Empedocle e Palermo.
Fonte: Sicilia Informazioni.com