Militari: Padovani – Maggiore
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COMMENTO
Da Ustica Tania Licciardi
Caro Josè, apprezzo il tuo continuo interesse per ciò che accade nella tua terra d’ origine. Però trovo ormai monotoni, tristi, noiosi, i tuoi commenti. Da ciò che scrivi ormai da mesi, non fai altro che criticare noi abitanti, residenti e presenti quotidianamente nella nostra Cara Terra.(o comunque dietro le righe viene fuori questo) Va bene consigliare, ma i tuoi non sono più consigli. Vorrei ricordarti che a te è bastato un volo aereo e quelche centinaio di euro per abbandonare Ustica e passare a miglior vita.
Non pensi che sia più difficile restare?
Non pensi che sia più difficile cercare lavoro continuamente Quì?
Non pensi che sià più sofferente slogarsi una caviglia e non sapere se c ‘è un mezzo che mi porti a Palermo per ricevere le giuste cure, spendendo più di quanto hai speso tu x volare in Germania? Pensi che noi non voliamo via perchè non ci possiamo permettere un biglietto aereo, perche abbiamo paura di “volare”,perchè non riusciamo a non a staccarci dai nostri cari?
No Josè, non è per questo. un volo aereo ce lo possiamo permettere tutti, basta lavorare poco più di un mese, il cordone ombelicare ce l’ hanno tagliato come l’ hanno tagliato a te quando tua madre dolorosamente ti ha donato la vita.
ma forse a noi ne è rimasto un altro di cordone, quel cordone è legato allo scoglio,e ti assicuro è più difficile abitarlo lo scoglio che leggerlo, su usticasape, da lontano.
Io mi sento più forte di te e anche più coraggiosa, perdonami, ma amare la propria terra equivale a viverla con TUTTI i suoi disagi. Un giorno, forse, falliremo i restanti, quei restanti però son falliti a Casa Loro, per migliorarla la Loro Casa. La nostra presenza è più significativa di un commento lasciato su usticasape!
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Dalla Germania Josè Zagame
Credere, Obbedire, Combattere……!!!
dove CREDERE sta’ :
Tranquilli Usticesi, dovete CREDERE nel mio operato ed in quello dei miei camerati; il seme prima o poi si trasformera’ in FRUTTO (se poi e’ una Banana, pazienza)!!!
dove OBBEDIRE sta’ :
Usticesi dovete OBBEDIRE, se tutto va in malora, la colpa non e’ mia…..ma -come mi suggerisce un mio stretto collaboratore- della crisi mondiale!!!
dove COMBATTERE sta’ :
COMBATTERE sempre ed in ogni luogo, tutti coloro che cercano di opporsi alla nostra dittatura…….(piccolo lapsus) amministrazione, volevo dire, scusatemi!!
…….dalla serie, a volte tornano!!!
COMMENTO:
Dalla California Agostino Caserta
Bella foto di militari usticesi di stanza ad Ustica durante la seconda guerra mondiale. Sapevo che durante la seconda guerra mondiale alcuni usticesi erano militari, e militari di stanza ad Ustica, nel luogo di nascita e residenza, ma non ho mai saputo perche’. Forse erano corpi speciali o non erano andadi in guerra per limiti di eta’ ? Ma io so che mio padre era del 1908 e fu “richiamato” per prendere parte alla guerra nel 1942 a 34 anni e fu trasferito prima a Savona nella Finanza di Mare nel reparto Vedette Veloci ( MAS ) e dopo a Pantelleria come Timoniere e Furiere fino alla fine della guerra. Se c’e’ qualcuno che conosce la risposta e’ pregato di fornirla per ricostruire fatti storici.
Comunque so un aneddoto. Uno di questi militari era di guardia, per perlustrare il mare in quella zona, sul tetto della Torre Vecchia ( Torre Borbonica ) ad un certo punto vide un sommergibile semiemerso proprio appena fuori l’attuale Molo Spalmatore. Istintivamente scese giu’, si avvicina, e senza sapere se era alleato o no comincia a sparare contro il sommergibile che dopo qualche secondo si immerge e sparisce. Allora tutto contento scende in paese e comincia a raccontare ” Cariu u sommergibile”. ” Ci sparavu e cariu”. In riferimento a come cade una beccaccia sotto i colpi di un cacciatore.
Da sinistra si riconoscono : Ferdinando Salafia ( detto “u prufissuri” per la maestria nel gioco a carte ) Domenico Tranchina, Salvatore Caserta, Vincenzo Padovani, Francesco Bertucci, l’indimenticabile Professore Patti che era il Comandante, Giovanni Palmisano, Salvatore Lo Schiavo, Onofrio Maggiore, Salvatore Sciacchitano, Domenico Licciardi, In basso Francesco Martello, Pietro Ailara, Pietro Tranchina, Giovanni Di Lorenzo.
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COMMENTO:
La foto e’ quasi sicuramente dell’immediato dopoguerra quando ancora c’era ad Ustica un piccolo contingente di militari. Non e’ facile identificare. Si riconoscono i tre con abiti civili che sono usticesi, dalla sinistra all’impiedi Armando Caserta con la pistola, Giacomo Barraco, forse il Prof. Biagio Patti con una figlia ( Carmelina o Mariuccia ) e sulla destra con cappello Agostino Calderaro con il figlio Giulio o la figlia Rosa.
COMMENTI:
Dalla California Agostino Caserta
Interessante foto austera del periodo del regime che denota un certo tono di fierezza da ” conquistadores”, spavalderia e quasi quasi minaccioso di chi era in divisa che contagia anche qualche civile. Quelli che sono con i piedi a terra e sono piu’ coscienti della realta’ sembrano essere gli unici due usticesi presenti e cioe’ Tommaso Martucci primo da sinistra e Nino Lauricella accovacciato ( non l’ho conosciuto ma assumo sia lui per la forte rassomiglianza con il fratello Franco – Lanna ). La foto e’ scattata nel terrazzo dell’attuale Centro Accoglienza che fu chiamato per molti anni “Fascio” e che fu per diverse generazioni un locale tutto-fare usato per Feste, Carnevali, Battesimi, Matrimoni, Sede di Partiti Politici, Sala cinematografica dell’unico “Cinema” di Ustica per molti anni, Museo di archeologia sottomarina, Sala al coperto per comizi, teatrino, Sala da gioco e Circolo dei Coltivatori Diretti, Sala TV per la prima Televisione ad Ustica ( li gli usticesi videro in TV – con sala gremita – nel 1958 il primo Festival di Sanremo che vinse Modugno con Volare ) ecc..ecc…
Nuccio