Il ricordo di quando ti ho conosciuto, caro “Mancino”
Spesso una barchetta di legno solca quel tratto di mare. La riconosci subito. E’ piccola, non ci sono dubbi, chiunque direbbe: “ma è un guscio di noce! Come fa a reggere, è così minuscola!”.
No. Non è un guscio di noce, ma un mondo.
E’ al tempo stesso contenitore di sapienza e mezzo di trasporto; una membrana tra aria e mare al cui interno non trovi solo esche e attrezzi da pesca, ma una filosofia di vita.
E’ avvolta dal nero, dal rosso, dall’azzurro, dal bianco, colori che si alternano a vestire il fasciame appena sufficiente a contenere una persona.
Non sono messe a caso quelle strisce di vernice o, almeno, non lo sembrano…
Già, perché se il nero nasconde alla (altro…)