Ustica – Potatura alberi
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Happy Birthday Maria and love to the family.
Hope to make a trip to Ustica next year.
I can still taste that pizza you and Pietro served us in 2002.
Love – Angelo
Grazie signor Nuccio,
accetto con piacere di provare a spiegare, come posso, gli “nciuri” dei miei nonni…….Per evitare di sbagliare ho chiesto conferma dei miei ricordi a mio padre e anche a mia zia; entrambi concordano con quanto dirò. Cominciamo da “a piripicchia” è semplice: la mia cara nonna era una donna minuta di statura e di corporatura ma molto vivace e assai avvezza al lavoro anche a quelli assai pesanti e insoliti per le donne (arare, mietere…..). Nonostante ciò le piaceva sistemarsi bene quando usciva ed era sempre attiva e pronta a balli e divertimenti di famiglia… perciò qualcuno quando passava le diceva…….”varda a piripicchia” a sott’intendere una donna vispa, attiva e mai stanca, seppur apparentemente debole.
“Nacti” è un pò più difficile da spiegare e fa sorridere ma ci proverò……….da giovane nonno Mimi aveva un asino maschio che, su richiesta, faceva accoppiare, per la riproduzione, con le “asine” degli amici e sembra che durante tale rituale “incoraggiasse” il suo asino dicendo: “nacti,nacti,nacti”…Da qui gli amici lo ingiuriavano “nacti” col suo stesso buffo verso;
“u mpagghiatu”, mi dice papà, gli fu attribuito come “nciurio” da un certo Giovannino Santaniello (che lei a detta di papà ricorderà certamente).
Pare che il nonno da giovane fosse un bel tipo e come dire……le donne o qualcuna in particolare, non so… lo andava a trovare nel pagliaio o quando ricoverava il suddetto asino….Perciò tale Santanielllo sapendo e vedendo …….un giorno lo vide uscire da “a casa pagghia” tutto ricoperto di paglia e gli disse “oooh u mpagghiatu” e chi “facisti”?!Così con questo nciurio lo prendevano in giro per sue “imboscate” o “impagliate“.
Spero di esser stata abbastanza chiara e grazie ancora, mi sono divertita………..
A presto
Sono Lidia Ferrario, di Napoli, moglie di Follari Serafino, il figlio di Giuseppina Russo di cui ho chiesto informazioni.
Ho chiesto se qualcuno riconosce, nella foto allegata, mia suocera Giuseppina Russo.
Mio marito è nipote di Russo Serafino e Scannaliato Giovanna. mia suocera aveva anche un fratello che si chiamava Russo Angelo.
Mia suocera e suo fratello sono nati ad Ustica e vi hanno vissuto fino a quando mia suocera si è sposata con Follari Rosario, ed hanno abitato sia in via Petriera che al Piano dei Cardoni. Attualmente noi quando veniamo ad Ustica abitiamo in Piazza della Vittoria, 2, accanto alla trattoria “Da Mario”.
La ringrazio per la collaborazione e le faccio i complimenti per il sito che ci fa vivere la nostra cara Isola anche quando ne siamo lontani, la saluto.
A Felicetta Manfrè (in Australia)
e a Bartolomeo Taranto di Ercole
i migliori Auguri di Buon Compleanno
Abbiamo ricevuto una dettagliata nota di protesta da parte di cittadini indignati per quanto è accaduto ieri a bordo della Motonave Antonello da Messina che collega Ustica Palermo che volentieri pubblichiamo.
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A Sua Ecc. il Prefetto di Palermo
Al Sindaco di Ustica
Alla Capitaneria di Porto Palermo
e, p.c. Alla Spett/le SIREMAR
www.usticasape.it
OGGETTO: Motonave Antonello Da Messina in balia delle onde… Stavamo per toccare il fondo!!!
Alle ore 16,25 di Giovedì 25 Febbraio 2010 la M/N A. Da Messina in viaggio da Ustica a Palermo, improvvisamente si ferma e comincia a rullare in continuazione – quasi senza controllo. Passano i minuti ma nessuna comunicazione giunge ai passeggeri, se non un avviso per il nostromo che deve recarsi con urgenza nel ponte di comando, poi niente più. I passeggeri cominciano a preoccuparsi in quanto neanche l’equipaggio presente nel salone della nave sa darsi una spiegazione di quello che sta succedendo. Intorno alle 16,45 la nave traballa pericolosamente, quasi a capovolgersi… è in balia delle onde; si sente all’improvviso un rumore di piatti e bottiglie rotti proveniente dal bar; il vano contenente le cinture di salvataggio si spalanca e per poco non si rompono i vetri; una carrozzina sulla quale dorme una bambina, viene scaraventata sulle poltrone adiacenti. I passeggeri sono in preda al panico in quanto circola voce che un motore della nave è in avaria (cosa che può succedere!) e, una volta riparato, occorre spegnere anche l’altro motore per ripartire. Da notare che in questi momenti la nave è priva di controllo! Fortunatamente, dopo 30 minuti di panico, la nave alle 17,55, dopo ben TRE ore e 35 minuti di navigazione attracca al porto di Palermo, con i passeggeri salvi ma visibilmente scossi e spaventati.
A questo punto la domanda sorge spontanea.
1) Se fosse successo in mattinata, andando ad Ustica, quando il mare era più mosso e con i camion carichi?
2) Se si fosse rotta qualche catena che tiene fermi gli automezzi?
3) Se fosse successo in alto mare una cosa del genere, quali sarebbero state le conseguenze?
4) Quanto bisogna aspettare per fare qualcosa?
5) Occorre necessariamente aspettare che succeda la disgrazia, prima di correre ai ripari? (come succede spesso, anche ultimamente, in Italia). Facile poi dire: “si poteva tranquillamente evitare”.
Alla luce di quanto sopra si chiede alle Autorità in indirizzo, ciascuno per la parte di propria competenza, di intervenire con estrema urgenza, essendo ancora in tempo, a salvaguardia dell’incolumità dei passeggeri e del personale e garantire una traversata sicura con un mezzo SICURO e affidabile. Occorre anche tenere presente che negli ultimi due mesi la stessa nave non ha effettuato tantissimi collegamenti (facilmente riscontrabili!), mentre viaggiavano regolarmente aliscafo e catamarano! Crediamo sia giunta l’ora di valutare attentamente se la nave è ancora in possesso dei requisiti previsti per garantire collegamenti sicuri.
Ustica 26 Febbraio 2010
Lettera firmata
Ieri all’età di 71 anni è morto Gino Martello.
Ai familiari sentite condoglianze