Da Agrigento Giuseppe Giglia
Sig. Bertucci,
da un pò di tempo che non ci scriviamo. Io continuo sempre a seguire tutto ciò che viene pubblicato su Usticasape e sono contento delle cose che scopro.
Durante il servizio militare alla stazione meteo di Ustica, un giorno gironzolando a piedi per le vie del paese, mi fermai davanti a una parete di una casa dove c’era scritta una poesia e mi colpì la prima frase: “a Ustica eravamo soli il mare ed io e ci siamo parlati”. Dopo trent’anni sono andato a cercare quella casa ma non ricordando il posto esatto, non la trovai. Grazie al Suo meraviglioso sito, ho rivisto con piacere quella poesia su una foto dove oltre all’autore c’è anche Camillo, vero?
Adesso veniamo ad altro. Sfogliando le immagini di Ustica su internet, mi sono trovato questa foto davanti, ho riconosciuto il sig. Zanca del bazar ma non conosco l’altra persona che è con lui ma che certamente Lei conosce. Adesso la saluto cordialmente e alla prossima, le racconterò di un piacevole episodio che mi è capitato in chiesa con il grande Padre Carmelo.
Giuseppe Giglia