Ustica sape

Grave errore la (s)vendita del distributore di carburante


 

Nini CasertaCome è noto il distributore di carburante è stato alienato senza avere rispetto delle più elementari regole e prassi da seguire (vedi anche relazione del Segretario Comunale Avv.. Giudo Ingrassia). Il bene è stato (s)venduto per volere del Sindaco e dell’ Assessore della passata Amministrazione.

Esaminiamo ora i danni arrecati alle casse comunali e quindi ai cittadini di Ustica con tale (s)vendita.

Giorni fa a Palermo, ho fatto il pieno alla mia autovettura nella colonnina “fai da te” pagando per 40 litri di benzina 64 euro (1,60 litro.); ad Ustica per lo stesso quantitativo avrei pagato 84 euro (2,11 litro.). Ecco il danno per gli Usticesi! Veniamo invece al danno per le casse comunali: il Comune praticava un incremento intorno al 5% a litro sul prezzo consentito dal fornitore, mentre gli attuali proprietari praticano un incremento intorno al 50%  e quindi su una vendita annua presumibile di 600.000 litri di carburante ottengono un margine lordo di guadagno di 300.000 euro, contro i 30.000 che avrebbe avuto il Comune. Uno studio della precedente Giunta sulla questione mostrava l’accumulo di debiti spaventosi, in particolar modo negli anni 2005 e 2007, e non utili, ma non siamo mai riusciti a conoscere le motivazioni di tali perdite, in considerazione  che nell’ultimo esercizio e con prezzi cosi detti “consentiti” si sono avuti utili per 34.000 euro. Con questi prezzi, fuori da ogni logica, quanto avrebbe guadagnato ora il comune?prezzo del carburante

Una politica amministrativa più oculata, più attenta, nell’interesse di Ustica e dei suoi abitanti che fanno largo uso di carburante per il loro lavoro (es: pescatori, imprenditori edili ecc.), una volta individuate le cause delle perdite/ammanchi avrebbe trovato altre soluzioni di gestione in ambito comunale o, in alternativa, avrebbe potuto concedere la gestione del distributore in “comodato d’uso”, facendo restare l’utile in qualche nostra famiglia ed al Comune.
Pensate quante cose si sarebbero potute fare nel periodo estivo con il denaro proveniente dal distributore! Ustica, turisticamente parlando, langue e nulla può essere fatto per il risveglio in quanto mancano le risorse e noi le risorse le abbiamo regalate ad altri.

Ora perviene una richiesta di acquisizione del suolo dove opera il distributore in modo che quando ci sarà restituito l’impianto, perché così andrà a finire, visto che la vicenda è ancora in fase di istruttoria presso la Procura di Palermo, saremo nell’impossibilità di operare per via della concessione del suolo marittimo in possesso di altri; e poi chi non pensa che questa non sia un’astuzia per poterci creare difficoltà e mantenere l’impianto?

Allora che fare? Opporsi in tutti i modi possibili al rilascio della concessione con la motivazione del procedimento in corso per l’annullamento della vendita,  fatta in modo del tutto arbitrario ed autoritario e poi sollecitarne la restituzione, a chi di competenza, perché Ustica ha bisogno di mettere nelle proprie casse almeno 100.000 euro degli utili derivanti dall’attività del distributore, che un signore venuto da fuori ha ritenuto, invece, di fare affluire nelle tasche di altri, sempre forestieri.

 

Gaetano CASERTA, ex Consigliere

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COMMENTO

Da Ustica Salvo Tranchina

Nulla di peggiore di quando un ragioniere per far quadrare i conti immette numeri senza criterio. Non mi soffermo piu’ ne sulle motivazione che hanno portato alla vendita, ne sugli introiti comunali che ne scaturivano. Basta e’ offensivo intellettualmente!!! Inoltre, la situazione che l’ex consigliere continua a sostenere rischia di incorrere in qualcosa di penalmente perseguibile, anche se mi ero ripromesso di farlo cuocere nel suo brodo. La tolleranza per un pensiero espresso da una persona anziana ha anche un limite. Invito lo stesso, pertanto a ponderare i suoi pareri nei confronti della passata amministrazione la quale ha valutato oculatamente ed economicamente la vendita dell’unico impianto di carburanti gestito da un Comune (in tutto il territorio nazionale). I conti che dovevano quadrare erano quelli delle casse comunali, non quelli suoi e del suo pieno.

 

 

Ascolto Santa Messa (24 Agosto 2010 – San Bartolomeo)

Ascolto Santa Messa

Riflessioni sull’attuale silenzio .


 

Salvatore Militello  (11)Si potrebbe fare appello a diversi spot pubblicitari o riferimento ad una bella canzone di Claudio Baglioni degli anni ’70, laddove la Chiesa – luogo di culto e fede – venisse paragonata ad Ustica.
Ma non occorre ricorrere né agli uni, ne all’altro:  basta scendere in piazza, passeggiare per il paese per assaporare una tranquillità assoluta.

Troppo bello, se ciò non ti portasse a misere conclusioni.
Anche su internet è calato il sipario … addirittura non si scruta neanche più nei profili personali o nei gruppi, per poi scrivere commenti od addirittura articoli.
Poco meno di 2 anni fa iniziò una campagna mediatica – e non solo –  denigratoria, una “macchina da guerra ” a tutti i livelli, contro alcune persone , e contro il sottoscritto in particolare,  con argomentazioni  ed affermazioni talvolta anche personali molto gravi e non veritiere,  che poco o niente avevano a che fare con la politica se non il fatto  di gettare fango e denigrare in tal modo l’avversario politico.

Tra quelle che ancora oggi mi fanno sorridere ricordo la vicenda dell’  “apologia del fascismo e del conflitto d’interessi “,  tra quelle che mi fanno riflettere, ma i fatti oggi continuano a darmi ragione su tale giovane persona, anche  i suoi “ irrispettosi saluti ” e tra quelle che disprezzo sono quelle dei “ lecchini e degli affaristi ”.
E guardate bene, non mi lamento di ciò, anzi …  Le mie sono solo delle modeste riflessioni personali  su taluni personaggi che hanno calpestato la dignità di diverse persone e continuando nel loro calpestio hanno detto e scritto tutto e di più  su chi non era  – e non è – come loro, infangandoli salvo poi restare infangati loro stessi e dal loro stesso  fango.
Un’affermazione scritta dal “Tacco” mi è rimasta impressa: “ la rete non dimentica “…  ed io aggiungo: nella rete, prima o poi, si  rimane impigliati ( “s’ammagghia“).
Ma torniamo alla riflessione iniziale: la tranquillità assoluta.
“Finalmente si è arrivati ad un po’ di calma“… direbbe l’osservatore distratto o disinformato.
Siamo, invece, in presenza di una calma da quando un certo numero  molto ristretto di persone, per diverse ragioni , non scrivono e non parlano più!
Eppure di problemi ereditati, di quelli irrisolti, tra i quali i danni all’arredo urbano, e di altri più recenti, ce ne sono … eccome!
Ciò nonostante, si riesce a sentire il “rumore” del silenzio.
Francamente non intendo soffermarmi sui perché – mi dilungherei troppo -, ma sull’evidenza che ci sia il silenzio.
E sarebbe piacevole … se solo fosse reale e spontaneo.  Ma non è né reale, né spontaneo. 
Quindi, come si spiega?
Senza l’intento di farne alcun parallelismo, ricorro al primo punto della “Spiegazione”  in  “La  Passione di Gesù – Opera d’infinito amore” dei Padri Passionisti –  che cito testualmente:
“I soldati condussero Gesù flagellato nell’interno del pretorio e radunarono intorno a lui tutta la coorte.
La coorte era la decima parte della legione, composta di 6.000 soldati circa. Quindi la coorte era di 600 soldati circa.
Di questi seicento soldati una parte montava la guardia alla Torre Antonia; una seconda parte attendeva ai comandi del governatore; una terza parte rimaneva in riposo per turno. Quindi la coorte invitata al disumano divertimento non poteva essere che quest’ultima parte. Perciò i soldati che presero parte allo scherno soldatesco furono duecento circa.”
Calandola nella “nostra” realtà, procedendo in base a  tale spiegazione,  si tratterebbe di  33 soldati!
Ed allora, che fare?
Meglio sostenere tale silenzio, o piuttosto questi 33 soldati ?    O nessuno dei due ?
E la coorte?
Buona riflessione a tutti. (altro…)

Aforismi, Citazioni, Proverbi… del giorno


 

preoverbiol’APPARTENENZA è avere gli altri dentro di sè

Giorgio Gaber

(inviato da Salvio Foglia)

 

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