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Ustica, si raccontano barzellette divertenti


Isole minori “Covid Free”. Da Favignana a Pantelleria: dibattito aperto, ma senza vaccini…

 ‘Fiumi di parole’ si intitolava una, giustamente dimenticata, canzone dei Jalisse, vincitori del festival di Sanremo alcune ere geologiche fa, ma il ritornello è evidentemente tornato d’attualità in questi giorni di ciarle inutili sulle ‘isole ed isolette Covid free’.

Torrenti di chiacchiere che si ingrossano a dismisura e diventano il ‘Rio delle Amazzoni’. Buona parte della politica – anziché impegnarsi a chiarire al cittadino comune il perché non ci siano i vaccini per proteggere la popolazione dal corona virus – preferisce ammannirli con il nulla sotto vuoto. Che utilità ha, infatti, parlare di isole libere dal ‘Covid 19’ per aiutare la ripartenza del turismo quando i vaccini arrivano col contagocce, soprattutto in Sicilia, ed assistiamo a continui stop and go per le prenotazioni vaccinali?

 

UNA QUESTIONE DI SALUTE PUBBLICA – I sindaci delle isole minori – come ha scritto Repubblica – ne fanno soprattutto una questione di salute pubblica: “Altro che privilegiati, chi si ammala qui rischia la vita più che sulla terraferma”. In realtà, dietro l’idea allo studio del governo regionale e di quello nazionale di rendere gli arcipelaghi ‘Covid free’ entro l’estate, attraverso vaccinazioni di massa e green pass (‘passaporti vaccinali’), si gioca una doppia partita, sanitaria ed economica. Prima della pandemia il turismo delle isole minori valeva un milione di presenze a fronte dei 14 milioni del resto della Sicilia (in tutta Italia sono 435 milioni), e il 7 per cento dei 3,2 miliardi di euro prodotti da alberghi e ristoranti. Nell’anno nero della pandemia le piccole isole hanno retto meglio alla crisi, con una riduzione del 40 per cento delle presenze contro il 62 per cento regionale.

FAVIGNANA E LE EGADI – Per Francesco Forgione, sindaco di Favignana, fermarsi è una follia: “La popolazione di tutte le isole ammonta a poco più di 30mila persone. Non vogliamo certo fare la guerra a Rimini e a Riccione che vivono di ben altra economia e di ben altre ricchezze”. Anche alle Egadi la stagione non è partita: “Abbiamo avuto pochissime prenotazioni a Pasqua, a Favignana gli unici hotel aperti sono le piccole strutture a gestione familiare, gli altri senza turisti non possono né pagare le spese né assumere”, dice Nino Mazzara, dell’associazione turistico-alberghiera delle Egadi. Tra Favignana, Levanzo e Marettimo ci sono circa 4mila posti letto alberghieri ed extra-alberghieri che nel 2020 hanno registrato 144mila presenze a fronte delle 209mila dell’anno prima.

PANTELLERIA E USTICA – C’è stata una riduzione di quasi 50mila presenze rispetto alle 122mila pre-Covid, a Ustica il calo è stato moderato: 8.121 presenze contro le 9.800 precedenti. “Ma prima del 2 giugno non apriamo”, dice Gigi Tranchina, presidente dell’associazione di operatori turistici Vivit Ustica. L’isola è già Covid free: da settimane non ha positivi. Ed è in pressing per la vaccinazione di massa osteggiata dai giganti del Nord.


I COMMENTI POLITICI
 – “Sulla questione ‘Isole Minori CovidFree’ – dichiara Giuseppe La Francesca, responsabile Isole Minori del Partito democratico provinciale – in questo particolare momento di crisi ed incertezza economica la politica deve assumersi la responsabilità di non alimentare polemiche, evitando di cadere nello scontro politico che non verrebbe compreso e generando così, sempre maggiore confusione in un momento in cui i cittadini invece chiedono certezze. Quando parliamo di massiccia campagna vaccinale per le isole minori non lo facciamo per mero interesse economico; certo è anche importante affrontare con maggiore serenità l’ormai imminente stagione estiva – conclude La Francesca – ma lo facciamo in quanto riconosciamo che le isole minori sono territori di per se sanitariamente molto fragili e dove i propri abitanti già affrontano enormi disagi proprio per le condizioni di insularità in cui vivono”.

L’assessore regionale alle Attività produttive, Girolamo Turano, si rivolge al presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, commentando la sua contrarietà alla proposta delle isole minori Covid-free. “Rendere Covid-free le isole minori – spiega Turano – significa mettere nelle condizioni di ripartire a livello turistico e dunque economico dei territori che già per la condizione insulare sono svantaggiati e che senza l’immunizzazione subirebbero la concorrenza spietata delle isole spagnole e greche. Il presidente Bonaccini invoca regole uguali per tutti, ma credo che anche in questo caso non ci sia nulla di più ingiusto di fare regole uguali tra diseguali”.

Alessandro Accardo Palumbo
www.facebook.com/AlessandroAccardoPalumbo

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