Giorni fa il torneo di slowpitch ( baseball e softball )svoltosi nella nostra isola ha rafforzato in me l’idea che lo sport in genere, parlo in maniera specifica dello sport dilettantistico, è la migliore scuola di vita.
Non voglio neanche accennare allo sport agonistico dove girano molti interessi e soldi che rovinano lo stesso sport.
Innanzitutto, da cittadino usticese sono doverosi i complimenti, gli elogi e le lodi da trasmettere ai ragazzi che con grande entusiasmo, impegno, sacrifici e un lavoro certosino hanno saputo rivalutare il terreno di gioco e le strutture ad esso connesse così’ da renderlo veramente molto accogliente.
Sono stato due volte al campo ad assistere a qualche partita e sin dall’ ingresso sugli spalti ho notato subito con piacere grande partecipazione di pubblico e altrettanto entusiasmo di giovani, grandi e bambini.
Ciò che mi ha colpito favorevolmente e ha suscitato grande emozione e gioia durante le partite e le loro conclusioni è stato il clima di fratellanza e di rispetto vicendevole tra i giocatori. (Avversari in campo e amici fuori dal campo).
Per il sottoscritto questo comportamento è uno dei più alti valori educativi che ci può dare lo sport che condivido pienamente e che ho sempre finalizzato sin da quando allenavo i miei allievi nuotatori.
Secondo il mio modesto parere l’organizzazione di questo bellissimo evento e lo spirito con cui si è svolto ci ha trasmesso una grande lezione di vita da trasferire in seno alla politica della nostra isola.
Quindi, soltanto se si è uniti e si lavora per lo stesso fine, allora si possono raggiungere risultati sorprendenti.
Giovanni Martucci