Sono 1050 i/le volontariə in ferma prefissata che il Ministero della Difesa selezionerà per l’Aeronautica Militare. In particolare sono richiestiə 1.000 ‘ordinariə’ per categorie varie che saranno assegnate dalla Forza Armata; 50 per il settore d’impiego ‘Incursori’.
Sono previste due distinte fasi di inserimento: un incorporamento si svolgerà nel mese di giugno 2024 per i/le primi/e 525 candidatə che superano la selezione per VFI ordinari; il secondo incorporamento, si terrà nel mese di settembre 2024 per 475 VFI ordinariə e 50 incursori.
Oltre ai requisiti generali per partecpare ai concorsi pubblici, per candidarsi è necessario:
La domanda di partecipazione può essere inviata attraverso la procedura telematica guidata dal portale dei concorsi online InPa entro il 15 dicembre 2023. Per prendere visione del bando e inviare la candidatura clicca qui
fonte: informagiovani
Principio di Laurence J Peter: in ogni gerarchia, un impiegato (leggi anche politico) tende a salire fino al proprio livello di incompetenza.
In un’azienda dotata di una struttura organizzativa gerarchica, vengono promossi gli impiegati in base alla valutazione delle capacità dimostrate nello svolgere il lavoro attuale.
Finché un impiegato si dimostra in grado di assolvere il suo compito, questi verrà promosso al livello immediatamente superiore, nel quale dovrà assolvere un compito differente. Alla fine del processo, tale impiegato avrà raggiunto il proprio livello di incompetenza, ovvero la condizione in cui non è in grado di svolgere il compito assegnato e di conseguenza non ha più alcuna possibilità di essere promosso, ponendo fine alla propria carriera nell’organizzazione.
L’incompetenza non dipende dal fatto che la posizione gerarchica elevata è legata a compiti più difficili di quelli che l’impiegato è in grado di svolgere, ma più semplicemente perché i compiti sono di natura diversa da quelli svolti in precedenza e richiedono, di conseguenza, esperienze lavorative che l’impiegato solitamente non possiede.
Ad esempio, un operaio specializzato nella tornitura che svolge il suo lavoro in maniera eccellente potrebbe essere promosso caporeparto, posizione in cui, però, non è più essenziale l’abilità a manovrare il tornio ma la capacità di trattare con il personale sottoposto.
A Maria Grazia Gumina in Nava
a Maurizio Mario Caminita
a Giuseppe Russo
a Maria Natale Concetta in Tranchina
a Anna Plizzi
a Greg Vallelunga i Migliori
Auguri di Buon Compleanno
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Oggi si festeggia l’Immacolata Concezione
È stata presentata martedì 5 dicembre la “Rete delle isole di confino” presso la sala stampa di Palazzo Madama a Roma, un coordinamento tra le isole nelle quali, durante il fascismo, furono confinati gli oppositori del regime fascista.
Il progetto, portato avanti grazie al supporto dell’Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti, (Anppia) è stato presentato dal presidente ANPPIA nazionale Spartaco Geppetti e il vicepresidente Marco Miccoli.
L’evento è stato moderato dallo storico Claudio Natoli e ha visto l’intervento dei rappresentanti dei Centro Studi delle isole di Ventotene, Ustica, Tremiti, Ponza, Lipari. È intervenuta per l’occasione la vicepresidente del Senato, Anna Rossomando sottolineando il coraggio dei protagonisti e dei relegati Antifascisti confinati nelle isole.
Attraverso la costituzione di tale rete viene avviata una collaborazione e ricerca comune che mira ad offrire una prospettiva approfondita su uno dei periodi più bui della storia nazionale, con l’obiettivo di attivare un dialogo con le amministrazioni e le istituzioni allo scopo di valorizzare le Isole confinarie come luogo della memoria collettiva e per accrescere la conoscenza storica tra le popolazioni locali e i turisti che le visitano.
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Discorso che Gino Cecchettin ha pronunciato il 5 dicembre durante i funerali della figlia Giulia, nel Duomo
Carissimi tutti,
abbiamo vissuto un tempo di profonda angoscia: ci ha travolto una tempesta terribile e anche adesso questa pioggia di dolore sembra non finire mai.
Ci siamo bagnati, infreddoliti, ma ringrazio le tante persone che si sono strette attorno a noi per portarci il calore del loro abbraccio. Mi scuso per l’impossibilità di dare riscontro personalmente, ma ancora grazie per il vostro sostegno di cui avevamo bisogno in queste settimane terribili. La mia riconoscenza giunga anche a tutte le forze dell’ordine, al vescovo e ai monaci che ci ospitano al presidente della Regione Zaia e al ministro Nordio e alle istituzioni che congiuntamente hanno aiutato la mia famiglia.
Mia figlia Giulia, era proprio come l’avete conosciuta, una giovane donna straordinaria. Allegra, vivace, mai sazia di imparare. Ha abbracciato la responsabilità della gestione familiare dopo la prematura perdita della sua amata mamma. Oltre alla laurea che si è meritata e che ci sarà consegnata tra pochi giorni, Giulia si è guadagnata ad honorem anche il titolo di mamma. Nonostante la sua giovane età era già diventata una combattente, un’oplita, come gli antichi soldati greci, tenace nei momenti di difficoltà: il suo spirito indomito ci ha ispirato tutti.
Il femminicidio è spesso il (altro…)
Dalla Rivista “Lettera” del Centro Studi e Documentazione Isola di Ustica
Vogliamo ricordare un simpatico personaggio della vecchia Ustica attraverso i magici colori della memoria
di Massimo Caserta – Ad Alfredo Ventrice
«Ciò che qui è narrato è realmente accaduto, niente è accaduto così come qui è narrato». Göethe
Questa piccola-grande storia ve la voglio proprio raccontare, affinché resti bella memoria del personaggio di cui si parla. È una storia che risale agli anni Cinquanta, la storia di un uomo e di un lavoratore davvero straordinario.
L’uomo era conosciuto ed indicato nell’isola più per il soprannome che per il suo vero nome. Lo chiamavamo tutti “Tammurricchiu”, e diventa una cosa assai complicata dirvi quale fosse il suo vero lavoro, almeno quello principale. Forse sarebbe più semplice dire quale non fosse … perché Tammurricchiu faceva proprio di tutto, ed era pure molto bravo a fare tutto: rattoppava e risuolava le scarpe degli isolani, raccoglieva capperi da commerciare, trasportava bagagli ad ogni arrivo e partenza della nave, consegnava le bombole del gas, svolgeva piccole commissioni, eccetera eccetera… Ma, fra le tante, l’attività di cui conservo il ricordo più marcato e divertente e da cui il nostro prese il soprannome è quella del “banditore”, quando con il suo tamburino a tracolla, Tammurricchiu, cominciando dalla piazza e poi girando per le stradine del paese, dopo l’iniziale “rataplan, rataplan, rataplan …”, seguito dal rituale «Attenzioni, attenzioni! … ‘A Sinnaca rissi… », urlato a pieni polmoni, portava a conoscenza della popolazione notizie di interesse pubblico per conto del comune o di qualche altra autorità locale: Tammurricchiu, abbanniava la partenza in anticipo dall’isola della nave per il maltempo, gli orari della erogazione dell’acqua, la sospensione della erogazione dell’energia elettrica per lavori o per altro, una qualche disinfestazione o vaccinazione nel paese o nelle campagne, l’uscita del boiacani. Ma gli capitava anche di dover abbanniare per incarico di privati cittadini, per chiunque gliene facesse richiesta. E la materia, in questi ultimi casi, era la più varia: piccoli fatti, come scambio di bagagli, smarrimenti di oggetti, di animali … insomma di tutto. Noi ragazzetti lo seguivamo dappertutto per goderci le sue prestazioni, e ci divertivamo un sacco. Non sempre si riusciva però a capire cosa Tammurricchiu avesse abbanniatu. Né noi, né, in verità, buona parte degli isolani. E l’oggetto dell’abbanniata poteva diventare argomento di discussioni, soprattutto fra le donne che, al primo rullare del tamburino, sospendendo le loro faccende domestiche, si affacciavano sulle porte di casa, alle finestre e ai balconi per conoscere le novità portate quel giorno da Tammurricchiu. E se ne parlava anche nei bar e in tutto paese, e poteva anche capitare che la notizia venisse ad assumere, dal passaggio di bocca in bocca, contenuto di altra sostanza e di altra natura: del tipo, come si diceva nell’isola, «Ovu ruttu nn’ a chiazza… omu mortu ô Sparmaturi». Comunque, alla fine, rimettendo insieme i “pezzi” dell’abbanniata, si riusciva a cogliere la notizia nella sua interezza e veridicità. E, spesso, con il tanto auspicato sollievo perché da queste parti la gente è adusa ad accogliere con animo sospettoso e diffidente le abbanniate provenienti dalle “Autorità”. Ricordo pure che Tammurricchiu era solito indossare un cappellino da marinaio con la Visiera e un grembiule di colore blu che la frenesia delle sue attività non gli lasciava neanche il tempo di togliersi quando, sospendendo di risuolare qualche scarpa, passava ad altro e in altro luogo con i suoi brevi, scattanti e veloci passi.
Tammurricchiu aveva un parente negli Stati Uniti … a ‘Merica. Costui, intuendo le potenzialità di un formidabile lavoratore come Tammurricchiu in quel paese, ebbe l’idea della “chiamata”, cioè di farlo emigrare per fare fortuna lì. Così, un bel giorno, Tammurricchiu partì tra il dispiacere di tutti gli isolani. Non so come Tammurricchiu avesse vissuto quel periodo della sua vita in America, né quali fossero stati, lì, i suoi pensieri. Fatto sta, che, dopo qualche tempo, non molto però, egli fece ritorno nella sua isoletta. Il giorno del suo arrivo ero al porto insieme ad alcuni miei amichetti perché non volevamo perderci il tanto preannunciato avvenimento. Ricordo che, appena sceso dalla barca che dalla nave lo aveva trasportato alla banchina, Tammurricchiu, facendosi largo tra la folla di compaesani, amici e parenti che lo attendevano festosamente, scansò tutti, fece qualche passo, imprecò più volte contro qualcuno o qualcosa, si chinò verso terra e la baciò più volte esclamando: «È chista ‘a ‘Merica!». La festa ricominciava …
L’autore, usticese, è socio fondatore del Centro Studi e Documentazione Isola di Ustica.
GLOSSARIO ESSENZIALE
Tammurricchiu, da Tammurinu. Tamburino. Sinnaca. Sindaca. Rissi. Ha detto. Boiacani. Accalappiacani. Abbanniari. Dare pubblico avviso. Bandire. Chiazza. Piazza. Sparmaturi. Spalmatore, contrada lontana dal centro abitato. Toponimo, in uso anche in altre isole per indicare zone ada e per tirare a secco le galere per la «spalmatura», l’operazione con cui si spalmava il sego (sivu) sull’opera viva delle imbarcazioni per renderle più idrodinamiche.
… ad eccezione della partenza delle ore 07,00 da Ustica in quanto l’aliscafo Tiziano è fermo a Palermo
P.S. 07,07 – contrariamente alle previsioni, purtroppo, l’aliscafo Carmen M omette la partenza per Ustica ma, mi dicono che alle ore 08,30 la nave Antonello da Messina alle 08,30 partirà regolarmente. Regolare l’approdo a Cala Santa Maria mentre è con riserva l’approdo al molo del Cimitero
Fai ciò che ami, ama ciò che fai, e mantieni più di quanto hai promesso.
Harvey B. Mackay
A Francesco Liotti e
a Filippo Vena
a Pasquale Arnò
a Helen Killeleaa (Mississippi)
a Giusy Caravella i Migliori
Auguri di Buon Compleanno
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Oggi si festeggia S. Ambrogio.
Auguri a tutti coloro che festeggiano
il loro Onomastico sotto questo Nome.
P.S. ore 06,12 – Naviservice conferma omissione aliscafo Carmen dello ore 07.00 per Ustica
P.S. ore 07,32 – Dall’Agenzia Naviservice riceviamo comunicazione che la nave Sibilla alle 08,30 partirà regolarmente per Ustica
P.S. ore 1426 – Dall’Agenzia Naviservice riceviamo comunicazione che l’aliscafo Tiziano questo pomeriggio alle ore 15 non partirà per Ustica
“Dove regna l’onore la parola data sarà sempre sacra.”
PUBLILIO SIRO