Per decenni i comunisti, con tenacia, hanno portato avanti una campagna anti-capitalistica in quanto hanno sempre sostenuto che il denaro è uno strumento che causa l’oppressione del proletariato e, di conseguenza hanno sempre reso impossibile o difficoltoso fare impresa.
Con piacere apprendiamo che il Sindaco Licciardi, pur mantenendo i suoi connotati di vetero comunista, celebra con enfasi, sui social network, che a cura dell’iniziativa privata il faro di Punta Cavazzi diventerà un resort di lusso rappresentando “una grande vetrina per l’isola”.
Che il faro di Punta Cavazzi, sul modello dei “Paradores” in Spagna poteva rappresentare la leva per lo sviluppo del turismo sostenibile, rimanendo nella disponibilità pubblica, l’avevamo intuito oltre venti anni fa allorchè, nel lontano 1998, grazie alla dismissione, richiesta e ottenuta, da parte dell’Autorità Militare, ed al finanziamento di due miliardi di vecchie lire concessi dal Ministero dell’ Ambiente poteva essere strappato al degrado e destinato, fin dall’allora, alla ricettività turistica o a laboratorio di ricerca per lo studio della natura o ancora alle attività collegate al mare come le società sportive di immersione subacquea aventi anche scopi scentifici. Come già ho avuto modo di rappresentare tutto ciò non è stato reso possibile proprio per l’imperizia dell’amministrazione pro-tempore, anche allora guidata dal Licciardi.
Sorgendo il faro all’interno dell’area marina protetta, in un contesto incontaminato di notevole pregio ambientale e paesistico, si è certi che susciterà l’interesse di tanti, rappresentando oltretutto un edificio di grande valore storico che ben si presta alle attività ricettive e pertanto ci si augura che al più presto l’edificio possa essere recuperato e destinato ad attività che possano contribuire al potenziamento e allo sviluppo del territorio isolano.
Salvatore Compagno
