[ id=6012 w=320 h=240 float=left]Entro il giorno 24 del corrente mese di gennaio, firmeremo presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, così come ci siamo impegnati a fare, il verbale di accordo, quale atto conclusivo della procedura di consultazione sindacale prevista dalla legislazione vigente, che permetterà l’utilizzo della cassa integrazione salariale straordinaria oltre che per i marittimi in regolamento organico (R.O) e in continuità del rapporto di lavoro (C.R.L) anche per quelli in turno particolare (T.P.), temporaneamente in esubero.
Desideriamo tuttavia sottolineare che ciò è strettamente subordinato alle assicurazioni del commissario straordinario di Tirrenia e Siremar, Giancarlo D’Andrea, circa l’assenza di esuberi strutturali dei dipendenti oggi in forza nelle due aziende ai quali verrebbe, secondo quanto da egli dichiarato, comunque garantita, a conclusione del processo di privatizzazione in atto, la continuità occupazionale.
Ovviamente mi auguro che gli impegni del commissario vengano parimenti onorati, come noi onoreremo i nostri e si traducano in fatti concreti, ma desideriamo precisare che nel caso in cui per una qualsiasi ragione dovesse invece presentarsi anche un solo esubero strutturale nei piani industriali dei soggetti che dovessero aggiudicarsi le due distinte gare (sempre che anche ciò paradossalmente non ci venga nascosto come è avvenuto sino ad oggi per ogni altro misterioso aspetto della privatizzazione a partire dall’identità dei concorrenti) per l’acquisizione dei compendi aziendali di Tirrenia e Siremar, piani che dovranno in ogni caso essere discussi col sindacato, non potrà essere trattato con la cigs ma il Governo dovrà mettere in campo gli stessi ammortizzatori sociali utilizzati in analoghe situazioni già verificatesi nel medesimo comparto dei trasporti e in quello del trasporto aereo in particolare.
Il Governo ha il dovere, oltre che di non discriminare, di ascoltare finalmente le ragioni dei marittimi della Tirrenia e della Siremar così come quelli di Caremar, Toremar e Saremar, aziende pubbliche queste, i cui lavoratori oltre a non avere nessuna responsabilità per quanto ad esse artatamente accaduto, con il loro duro lavoro oltre ad assicurare da più di un secolo la continuità territoriale del Paese, hanno fortemente contribuito al suo sviluppo socio-economico e in maniera determinante a quello delle sue isole maggiori e minori.
La ragionevolezza e il senso di responsabilità che sino a oggi hanno prevalso in questa bistrattata categoria, anche in occasione dello svolgimento ordinato degli scioperi, non vengano da nessuno interpretate come segno di debolezza o di rassegnazione. Di fronte alla disperazione e alla perdita di ogni possibilità di poter sopravvivere le reazioni dei lavoratori non potranno che essere esasperate.
Fonte: Trasporti Passione – di Giacomo Bonardi
