Incredibile… ma vero… Due convocazioni per un Consiglio Comunale!
Dopo la riammissione del Consiglio Comunale di Ustica da parte del TAR, in data 10-12-2009 si è tenuta la prima seduta Consiliare per la riapprovazione degli atti precedentemente approvati dal Commissario ad Acta, Dott. Sajeva. Erano stati rinviati al 17 dicembre alcuni punti:
– “necessarie” variazioni di bilancio;
– Revoca del Presidente del Consiglio Comunale (su richiesta di n. 7 Consiglieri);
– Richiesta locali gruppi consiliari (su richiesta di n. 7 consiglieri) già inseriti all’O.d.G.
Ma la seduta, fissata per il giorno 17 non si è potuta tenere per mancanza del numero legale (alcuni consiglieri erano rimasti a Palermo a causa del cattivo tempo) ed è stata rinviata, come per legge, al giorno successivo, che non si è potuta effettuare, questa volta, per mancanza della segretaria comunale (ammalata).
Dice Giovanni Palmisano, Vice Presidente del Consiglio, – “dal 19/12 abbiamo richiesto al Presidente del Consiglio di convocare urgentemente il Consiglio Comunale, ma tutte le nostre richieste non hanno avuto un minimo cenno di riscontro. Allora, in considerazione dell’assenza da Ustica del Presidente, ho deciso di convocare, come Vice Presidente, un Consiglio Comunale urgente e straordinario per il 30 dicembre, inserendo all’O.d.G., oltre ai punti rimasti in sospeso, anche – la modifica dello Statuto Comunale – regolamento degli affitti dei beni comunali – regolamento per il commercio su aree pubbliche. Da notare che la lettera di convocazione è stata assunta a protocollo comunale al n. 7738 del 24-12-09.
Lo stesso giorno (Rep. N. 379) il messo comunale mi notifica una lettera di convocazione del Consiglio Comunale per il giorno 29 a firma del Presidente con gli stessi punti rinviati nella seduta del 10/12 ad eccezione delle variazioni di bilancio. Faccio ancora notare che la lettera di convocazione del Consiglio Comunale, a firma del Presidente, è stata protocollata (successivamente alla mia) al n. 7744 il 24-12-09” -.
Notiamo, con rammarico, che né il Sindaco né il Presidente del Consiglio hanno una propria maggioranza, ma nessuno è disposto a fare un passo indietro…