Lecce. Già la visita all’insediamento di Roca Vecchia, luogo abitato sin dal II millennio a.C. vale il viaggio. Per non parlare poi della visita al Museo Castromediano sede del Convegno archeologico e degli interventi degli studiosi e della ospitalità degli organizzatori.
Stiamo parlando del Terzo Convegno Internazionale di Archeologia Aerea “Le città invisibili. Remote e proximal sensing in archeologia: metodologie non invasive per lo studio della città antica” conclusosi sabato pomeriggio organizzato dai professori Giuseppe Ceraudo e Veronica Ferrari dell’Università del Salento e da Giuseppe Scardozzi dell’ Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale del CNR.
Il titolo del convegno ispirato alle 55 città del libro di Italo Calvino “Le città invisibili” ha coniugato archeologia e tecnologia in un dialogo vivace sulle molteplici e pluridisciplinari metodologie non invasive per lo studio delle “città” antiche.
La spedizione nautica, culturale, scientifica e sociale, salpata nel 2013 con l’obiettivo di studiare il Mediterraneo e sollecitare l’attenzione pubblica sui grandi temi sociali, politici e ambientali, ha fatto tappa nell’isola di Ustica per un incontro con le Istituzioni e il proseguimento del programma culturale previsto lungo la Rotta 2022.
“Siamo qui per incontrare, conoscere, capire, per poi tornare e raccontare quello che abbiamo visto. Ustica è il Mediterraneo, non si può prescindere da essa. Così come non si può prescindere da alcuna delle isole minori del Mediterraneo, il cui habitat naturalistico è costantemente minacciato dall’antropizzazione e dai cambiamenti climatici” – ha dichiarato l’equipaggio di Mediterranea durante l’incontro in Municipio -. “L’incontro con l’equipaggio di Mediterranea – affermano il sindaco di Ustica e presidente dell’Area Marina Protetta Salvatore Militello e il direttore Davide Bruno – è stato un momento di confronto importante poiché è emerso la comunione d’intenti tra quanto egregiamente portato avanti e quanto l’Amp Isola di Ustica, immedesimandosi nella loro missione sostiene, ossia lo sviluppo di una conoscenza diffusa e condivisa non solo sulla salvaguardia e la tutela dell’ambiente e del mare ma sulla consapevolezza di un Mar Mediterraneo non confine che divide ma un bacino in cui confluiscono e si mescolano in un unicum culture millenarie”.
Nel corso dell’incontro, al Sindaco di Ustica è stata donata la bandiera del Mediterraneo che rappresenta il vero “Sesto Continente”, dove vivono 400 milioni di persone e dove si concentra la maggiore ricchezza culturale e sociale del Pianeta. La bandiera disegnata dagli studenti della Facoltà di Architettura dell’Università di Catania: Salvatore Scollo, Hushmand Toluian e Gugliemo Persano, si presenta con tre strisce di mare, cielo e terra che, unite in maniera complementare, danno vita ad un albero di ulivo, elemento comune di tutti gli Stati che si affacciano sul Mediterraneo e segno di longevità, pace e forza, mentre al centro svetta un grande sole giallo.
La bandiera è nata dall’iniziativa “Una bandiera per il Mediterraneo”, ideata da Simone Perotti e lanciata da “Progetto Mediterranea” al termine del lungo viaggio a vela per tutto il Mediterraneo, Mar Nero, Atlantico, dal 2013 al 2019 alla ricerca e riscoperta delle radici identitarie mediterranee.
La Rotta 2022 di Mediterranea si svilupperà lungo il mar Tirreno, Ionio e Adriatico, da Trapani a Venezia. Quasi 2.000 miglia in 19 settimane durante le quali i Mediterranei si alterneranno a bordo insieme a ospiti di rilievo, come biologi marine, scrittori e giornalisti. Progetto Mediterranea, che gode del patrocinio onorario del Ministero della Cultura, affianca l’Istituto Superiore di Prevenzione e Ricerca Ambientale-ISPRA e l’Università Milano Bicocca – Dipartimento di Scienze della Terra nei progetti di salvaguardia ambientale e preservazione del mare.
“Per questi motivi, legati primariamente all’attenzione che Progetto Mediterranea pone nei confronti del Mare e dell’Ambiente – aggiungono i Mediterranei – la tappa sull’isola di Ustica appariva obbligata, sia per l’alto valore storico ed etico di essere Area Marina Protetta dal 1986, la prima ad essere istituita in Italia (insieme a quella di Miramare Trieste), sia per il ruolo centrale culturale e storico che l’isola ha nel Mediterraneo, quale crocevia dei popoli che abitano da secoli la regione, punto di scambio di merci, terra di confino nel corso delle tante dominazioni che si sono succedute nei secoli, territorio dove da millenni si coltiva la pregiata lenticchia di Ustica DOP”. Ieri pomeriggio i Mediterranei hanno incontrato Margherita Longo e Vito Barbera della storica azienda agricola Hibiscus, per conoscere da vicino i segreti e la storia della lenticchia di Ustica e della viticoltura sull’isola.
Saggezza e buon senso si ottengono in tre modi: primo con la riflessione, che è la cosa più nobile; secondo attraverso l’imitazione, che è la cosa più semplice; e terzo con l’esperienza, che è la cosa più amara di tutte.
(Confucio)
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