Folto gruppo di studenti e insegnanti del Dipartimento di Scienze della Terra e del Mare dell’Università di Palermo ha affollato stamane i locali del Museo geovulcanologico e i sentieri della Rocca della Falconiera, accolti dal direttore Franco Foresta Martin. I visitatori hanno espresso grande interesse per le notevoli peculiarità geologiche e vulcanologiche che l’isola mette in mostra. A porgere il suo saluto a insegnanti e studenti è intervenuto anche il direttore dell’area Marina Protetta di Ustica Davide Bruno. Per il museo si è trattato di una gradita anteprima di riattivazione dell’attività didattica ed espositiva, alla vigilia della riapertura ufficiale dei locali che sarà celebrata domani pomeriggio (mercoledì 14 settembre), alle ore 18:00.
Ustica non è solo un’isola con un mare di cristallo ricco di flora e fauna, non è solo un’area di notevole interesse naturalistico, Ustica ha anche tanti tesori relativi ad un epoca lontana da noi che sono stati riportati alla luce e tanti che sono ancora da far riemergere dalle profondità del mare o dalle profondità della terra. E’ con grande gioia che ho appreso che si sono riavviati i lavori di ricerca archeologica inerenti il villaggio preistorico dei faraglioni e del ritrovamento dell’anfora nei fondali del porto. Questo può sembrare marginale rispetto a quanto offerto dall’isola relativamente ad attività turistiche piu’ appetibili, ma il turismo archeologico oggi ha subito dei mutamenti non solo quantitativi ma anche qualitativi che lo hanno portato ad essere turismo di massa tanto che si sono modificati anche i modi di promuoverlo e distribuirlo. Spesso si pensa che il binomio cultura commercio non sia conciliabile ma il turismo archeologico ci dimostra invece l’esatto contrario. L’incontro tra l’archeologia e la civitas deve produrre dei risultati in termini culturali ma anche economici. Un suggerimento a questa e alla prossima amministrazione : Puntare sul turismo archeologico.
A questo proposito invito gli amministratori presenti e futuri di Ustica a recarsi alla Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico che si terra’ a Paestum da Giovedi’ 27 a domenica 30 Ottobre 2022.
Caro Sindaco Militello il folklore è importante ma è sulla cultura che si basano le fondamenta di una società civile. Questo è cio’ che dobbiamo insegnare alle giovani generazioni.
Spero che nel programma elettorale di coloro che si presenteranno per ambire alla carica di sindaco di Ustica sia presente questo aspetto dell’isola che per sua fortuna ha anche questi tesori.
Alle operazioni – nella zona della banchina Taormina – presenti giovani sub sardi presenti nell’Isola per l’Asinara Cam
Da Palermo Today
Il nucleo subacqueo della Soprintendenza del Mare della Regione ha effettuato il recupero di un’anfora “Spatheion” individuata da Alessandro Gallo del “Marenostrumdiving” di Ustica, nel fondale del porto dell’isola di Ustica, a 10 metri di profondità nella zona della banchina “Taormina”.
L’anfora, che risale al quarto-quinto secolo d.C. si trovava su un fondale di sabbia misto a roccia, parzialmente sepolta; dopo l’individuazione il subacqueo, come previsto dalla legge, ha immediatamente avvertito la Sopritendenza del Mare che è intervenuta per recuperare l’oggetto scongiurando il pericolo di trafugazione che sarebbe stato possibile in considerazione della bassa profondità del fondale e la grande frequentazione della zona.
All’intervento di recupero, effettuato dai subacquei della Soprintendenza Salvo Emma e Aurelio Vaccaro, ha assistito un gruppo di giovani subacquei che si trovava sull’isola in occasione dello stage finale dell’Asinara Camp, un progetto di formazione e sensibilizzazione verso il mare e i suoi molteplici aspetti, organizzato dalla scuola di immersione “I sette mari” di Porto Torres in Sardegna.
Dieci giovani subacquei, accompagnati dal loro istruttore Luca Occulto, hanno avuto modo di assistere direttamente sott’acqua alla fase di recupero dell’anfora, mostrando grande interesse per questo aspetto legato al loro piano formativo che comprende la biologia marina, la formazione subacquea, l’ecologia e l’educazione ambientale. Una straordinaria occasione, quindi, sia per i giovani sub che per la Soprintendenza del Mare che, anche attraverso queste occasioni riesce crea opportunità di valorizzazione dei patrimonio sommerso sensibilizzando i giovani verso la protezione di quel vasto giacimento culturale che è il mare.
Le operazioni si sono svolte in sinergia con le realtà del territorio grazie alla preziosa collaborazione del Marenostrumdiving di Ustica che ha messo a disposizione i mezzi nautici e l’assistenza in acqua, alla locale delegazione di spiaggia della Capitaneria di Porto che ha fornito l’assistenza, e all’Area Marina Protetta Isola di Ustica al cui Direttore, Davide Bruno, è stato consegnato in affidamento temporaneo il reperto per le prime necessarie operazioni di dissalazione.
“Un’ulteriore testimonianza del passato viene restituita all’isola di Ustica – dichiara il Soprintendente del Mare Ferdinando Maurici – andando ad arricchire le tracce lasciate in questo luogo dalle popolazioni antiche. Il reperto, dopo i primi necessari interventi, sarà esposto in una delle sedi istituzionali dell’Isola, per la pubblica fruizione. Contatterò il Direttore del Parco archeologico di Himera, Mimmo Targia, da cui dipende il museo archeologico di Ustica per concordare l’esposizione dell’anfora all’interno del Museo archeologico di Ustica. Siamo particolarmente orgogliosi, inoltre, – ha evidenziato il direttore Maurici – di avere contribuito all’esperienza dei ragazzi dell’”Asinara Camp” che hanno vissuto l’esperienza molto singolare dell’individuazione e del recupero di un bene archeologico sommerso. Un’esperienza che, sono certo, porteranno con loro tutta la vita imparando a rispettare ancora di più il mare e la cultura legata ad esso”.
Attualmente nell’isola di Ustica sono fruibili due itinerari archeologici sommersi creati dalla Soprintendenza del Mare e riservati a subacquei in possesso di brevetto. Il primo, situato nei fondali di Punta Falconiera, consente di ammirare lungo un itinerario fino ai 30 metri di profondità, anfore e ancore che vanno dal periodo romano a quello moderno. A Cala Spalmatore, il secondo itinerario è costituito da ancore di diversa tipologia ed epoca storica, dalle più antiche ancore in pietra alle più moderne ancore del tipo “Ammiragliato”, passando per numerosi ceppi in piombo di epoca romana. Ciò a dimostrare che il sito è stato luogo di rotte e ancoraggi fin dall’epoca antica. Gli itinerari sono visitabili dai subacquei accompagnati dai diving center autorizzati dalla Soprintendenza del Mare.
Dopo due anni di stop forzato per via della pandemia, finalmente abbiamo ripreso anche con le tradizionali feste popolari.
E come si sa dopo ogni fine, c’è sempre un nuovo inizio.
La festa di San Bartolicchio è una festa che coinvolge tutta l’isola ed è un appuntamento importante per gli amanti delle feste popolari e del folklore.
La campagna si riempie di luci, suoni, colori e sapori e la contrada Oliastrello diventa teatro di festeggiamenti e giochi, proseguendo durante la serata con grigliate di carne (questo è stato ieri sera, stasera avremo la prima sagra del Totano), vino e musica per rimanere allegri ed in compagnia.
Ebbene quello a cui abbiamo assistito ieri sera è la conferma di quanto ho appena detto; è stato qualcosa di straordinario; una ripresa della quale se ne sentiva proprio il bisogno; il bisogno di tornare ad essere tutti insieme partecipi; era davvero da tanti anni che non si vedeva una così massiccia partecipazione a quella che è una festa campestre, sicuramente tra le più antiche dell’isola.
Non so di preciso quanti anni siano che si (altro…)
A Massimo Onofri a Cristiana Capotondi
a Mariangela Lo Schiavo a Angela Pecora a Valentina Balbo a Giuseppe Crocetti Carini a Pasquale Leone a Rixann Palmisano
a Loredana Bazzano
a Mary Mangano i Migliori
Auguri di Buon Compleanno
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Oggi si festeggia S. Maurilio Auguri a tutti coloro che festeggiano
il loro Onomastico sotto questo Nome.
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