Ustica sape

Angelo Longo: lettera aperta ai cittadini di Ustica

Lettera aperta all’att.ne di Alessandro  Zanca e dei giovani di Ustica

Caro Alessandro, sei venuto più volte a cercarmi per avere chiarimenti, forse conforto, trovandoti a vivere con i tuoi compagni, una esperienza davvero confusa e sconfortante.

Eri molto occupato e talvolta sei venuto dopo la mezzanotte ed io ti ho sempre atteso perché sentivo che a un giovane che con onestà ed apprensione si trovava a vivere una esperienza definibile quanto meno

allucinante

non si poteva rifiutare una parola che fosse d’aiuto, che veniva dalle esperienze vissute.

Tu e tutti gli altri, senza distinzione di “maggioranza e minoranza”, siete stati cacciati fuori dal comune, cioè da casa vostra solo grazie alle complicità di qualcuno che mentre usciva dalla finestra, lasciava un valido (quanto lui!) erede all’interno del …. portone!

So che con la solita strategia  i soliti quattro (o più?) ruffiani vi accusano di ogni colpa.

Certo di errori, anche di comportamento, ne avete commessi tanti! Ma la verità è che chi doveva guidarvi, il buon comandante della vostra nave non conosceva né conosce cosa sia la bussola, e se il timone sia un’altra cosa, confonde Nord e Sud, e la sua azione produce sempre venti di Scirocco e Maestrale, e quando cambia vento ti porta a Greco e Ponente.

Il suo barometro ha sempre segnato tempesta ed il vento veniva da pochi complici, ruffiani ben ricompensati che hanno consentito che

1)- Silvana Bertacci, 2)- Felice Badagliacco, 3)- Gaetano Caserta, 4)- Angelina Ciaccio,

5)- Bartola Martello, 6)- Martina Natale, 7)- Giovanni Palmisano, 8)- Alessandro Picone,

9)- Giampiero Giuffria, 10)- Alessandro Zanca, 11)- Leo Cannilla 12)- “il fratello

venissero, ripeto, cacciati dalla loro casa, il nostro Comune, come cani randagi.

Ma i complici del permanere di tale grave incresciosa situazione son tanti e tutti, come già detto, debitamente premiati!

Volete sapere tu ed i tuoi amici chi sono i complici di costui, peraltro tutti ben ricompensati?

Essi sono in tanti e si annidano soprattutto nella cerchia di coloro che hanno prevalentemente interessi di vario genere.

Tra questi si contraddistinguono quegli pseudo intellettuali che sanno far mostra solo di una cultura fine a se stessa, per appagare il proprio snobismo di setta senza preoccuparsi della promozione culturale dei concittadini, così come invece si faceva 50 anni fa nella casa di Grazia Favaloro, locata per struttura pubblica adibita a scuola, prima che la stessa fosse realizzata..

Nel frattempo i beni storico-monumentali dell’Isola crollano, distrutti dai vandali, o meglio da quei giovani che sono stati abituati a distruggere perché arrabbiati, allevati da una società che li ha calpestati facendo subire loro soprusi di ogni genere! Oggi quei giovani delusi, sbagliando, esprimono così la loro protesta.

Questi esempi sono solo la punta dell’iceberg di una situazione complessa quanto grave, e credo che sia il momento che voi conosciate la storia amministrativa di Ustica degli ultimi 30 anni. A partire dalle dimissioni (obbligate?) di Filippo Vassallo da Sindaco; per cacciare gli invisi comunisti Nicola Longo, Vito Natale, Camillo Padovani, entrati a far parte della maggioranza per supplire all’insipienza di alcuni amministratori (così inutili, come si dice con appropriata definizione) o per altri motivi??? Parliamone! Alle dimissioni di Vassallo hanno fatto seguito altri eventi, qualcuno ben più tragico!

Se vi fermate a riflettere Ustica oggi potrebbe essere rappresentata da tre immagini:

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La prima: Il Comune con intonaci cadenti e con finestre già cadute, immagine identificabile col Sindaco che non solo non ha restaurato il Comune, ma ha pure fatto perdere i soldi che erano nel cassetto, per fregare Compagno, e perché non apparisse troppo bravo.

Per la cronaca si trattava di 300.000.000 milioni di lire.

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La seconda: Cala S. Maria, discarica autorizzata (per omissione multipla – Comune, Capitaneria); colma di bidoni, di motori marini e di fondi di bottiglia;

N.B. per i preservativi si consiglia il Castello della Falconiera, è più romantico!! Per i bisogni corporali invece si preferisce l’ingresso della Torre dello Spalmatore!

Peccato che la festa della Provincia più monnezzara della Regione con il Comune più monnezzaro della Sicilia, come puntualmente ci ha informato il Giornale di Sicilia, non sia stata tenuta sulla spiaggia della Cala S. Maria. Ritengo che sarebbe stata la cornice più adeguata per i partecipanti.

Chi volesse può vedere tutto questo degrado in mostra su Internet.

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La terza: Il Centro Studi allocato nel vecchio Comune in piazza senza averne alcun diritto. Quando 10 anni fa scrissi al Presidente di spendere qualche parola perché il Comune non desse alla Riserva Marina altri locali visto che ne occupava già più del dovuto, il Centro Studi non mi diede alcuna risposta, tranne una breve nota sul loro giornale firmata…Ponzio Pilato e il segretario dello stesso fu l’unico ex sindaco a non sottoscrivere la petizione organizzata dall’ex sindaco Nicola Longo nella quale si chiedeva che la casa di tutti, della nostra storia dei sindaci Gaetano Ailara e Nicolò Longo, di Anna Notarbartolo, restasse a disposizione della comunità e non finisse nello squallido calderone in cui versa la riserva marina per totale incapacità operativa di coloro che pretendono di amministrarci.

Mi spiace per i tanti soci del Centro Studi, quasi tutti in buona fede, specie quelli che vivono fuori patria. Ma ci sono momenti in cui LA VERITA’ DEVE PREVALERE.

Riserva marina che continua ad essere paralizzata, malgrado le sollecitazioni di ex sindaci e cittadini che si sono offerti volontari per prestare servizio gratuito riaprendo tutti i locali della riserva nel pieno rispetto della legge.

Ergo, dicevano i Latini, “fuori il Centro Studi dal vecchio Comune!”

Amici, vi parlo da “Port Cross”, la Riserva Marina istituita nel Mediterraneo, vicino Marsiglia, nel 1963. Andiamo tutti insieme a visitarla, ci riceverà con grande ospitalità monsieur Nicolà Gerardine il quale è stato ad Ustica e ricordava la torre e il faro dello Spalmatore.

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Sul faro non ho risposto, sulla torre ho spiegato che, superati i tempi dei pirati, la torre è diventata dormitorio e cacatoio per le pecore di Ustica. Oggi il nulla.

Sono certo che molti giovani si assoceranno e potranno capire come da una piccola isola come Port Cross, più piccola di Ustica, stia nascendo un Parco Nazionale già in formazione comprendente oltre “Port Cross” le isole di “Il Edelevante” e l’isola di “Poquerolle” più 11 Comuni rivieraschi che si stanno costituendo in Parco Nazionale, avendo capito che l’unico modo di poter sopravvivere e promuovere l’economia locale è quello di utilizzare il patrimonio ambientale.

E allora, io URLO, URLO, URLO!!! Perché tutto questo non può accadere anche ad Ustica ?

La nostra Isola possiede molto di più: ha un mare unico, un ambiente naturale terrestre favoloso, un patrimonio archeologico ineguagliabile, un’eredità di immobili e di cultura ereditati dal confino.

Ad Ustica io mi sento in grado, con l’aiuto di un solo amico, e sapete di chi parlo, di far nascere il museo vulcanologico: è il momento che il più anziano dei sub di Ustica, dimentichi i suoi anni e gridi forte in piazza, con la sua voce possente, la rabbia per il male che stanno facendo alla sua Isola;

I veri amici del mare che nelle loro immersioni di amatori rinuncerebbero sicuramente a catturare la più bella aragosta del mondo, ove se ne presentasse l’occasione, perché per loro una creatura del mare tanto è più bella, tanto più va lasciata nel mare alla vista di tutti.

Ribellatevi amici e familiari, urlate a squarciagola contro i barbari che vengono a distruggere la nostra unica ricchezza, e urlate contro tutti i complici che si annidano nell’Isola; io e molti saremo con voi.

Sono convinto che se qualche adulto perbene e perché no, un giovane o una giovane si farà avanti, molti lo seguiranno o la seguiranno. Anche quei vandali che sino a ieri non ho compreso facendomi tanta rabbia per il loro comportamento.

Oggi ho capito che questi ultimi sono vittime dell’ignoranza, dell’arroganza e dei soprusi degli adulti, alcuni dei quali nascosti sotto un manto di misticità

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A Ustica purtroppo non esiste il giusto orgoglio neanche fra quelli che se oggi hanno un posto di lavoro lo devono proprio alla Riserva Marina.

Alcuni preferiscono stare al Comune dove peraltro chi meno fa, o chi compie più disastri amministrativi viene ricompensato con migliaia di euro, grazie anche ad una compiacente Commissione di Valutazione.

Oggi ad Ustica è consentito fare di tutto e di più ma non a tutti.

Infatti la ultra ottantenne signora Elena Olivares è stata tempestivamente fermata da due baldi marò mentre, udite, udite “cugghia rui patedduzzi pi farisi u sucu”; intanto i cari amici, uno un po’ bauscia, ma a me cari (tranne quando fanno queste cose), organizzano ricche cene a base di cernie naturalmente provenienti da…Cile, Cuba o Australia.

Ragazzi diamoci una regolata, credo che tutti i limiti siano stati superati!!

Giovani di Ustica, volete conoscere quanto posso raccontare a fronte di qualunque interlocutore?

Fatemelo sapere firmando il modulo di seguito allegato.

Ad Angelo Longo:

Voglio sapere quanto sai, in piazza all’aria aperta, in merito agli ultimi 30 anni della storia amministrativa di Ustica.

Nome…………..Cognome…….

Data di nascita……………….

Firma……

Vi chiedo questo perché voglio parlare solamente a chi ha veramente l’interesse di conoscere la verità dei fatti accaduti.

P.S.: Una domanda una sola, per il momento al dott. Aldo Messina: Perché, avendo ricevuto due lettere anonime, che denunciano un grave e annoso abuso edilizio, entrambe con lo stesso contenuto e con lo stesso mittente, ne abbia protocollato una sola e l’altra no ? Grazie

Prof. Angelo Longo

Una risposta

  1. Grande Angelo! Ora che ci penso, forse è meglio fare scuola dei nostri politici Usticesi che andare a scuola di politica, perché io voglio sapere chi sono quei mafiosi di merda che hanno ridotto l’isola in questo stato. Che sia Angelo a raccontarla o no, io la verità voglio conoscerla.

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