Ustica sape

Appello al Sindaco di Ustica da una innamorata di questo “scoglio”


Egregio Sig. Sindaco Salvatore Militello, mi rivolgo direttamente a Lei anche se non sono una Sua concittadina, ma sono semplicemente una proprietaria di seconda casa sull’isola che, in un futuro molto prossimo,  ha tutta l’intenzione di diventare residente perchè innamorata di questo “scoglio”.

Faccio mio quanto già espresso da Altri su questo blog ed in particolare mi riferisco all’appello che Le ha inviato il Sig. Pietro Bertucci in merito alla equiparazione dei non residenti ma” nativi” dell’isola per la concessione di tariffe ridotte  della Compagnia Liberty lines

Si fa tanto parlare oggigiorno del fatto che una persona non stia ad attendere passivamente l’intervento dello stato ma sia attivo nel ricercare la propria soddisfazione lavorativa, professionale, formativa e pe chi questo l’ha fatto gia’ tanti anni fa lasciando con una pena immensa nel cuore il proprio luogo natio,  il posto dove ci sono tutte le proprie radici affettive per recarsi altrove in luoghi a loro a volte totalmente estranei magari senza nemmeno il conforto di un parente, a loro  oggi è negato anche il riconoscimento in primo luogo morale e poi anche economico  di appartenere sempre e comunque alla loro terra, alla loro comunità. Chi và all ‘”estero”, Italia compresa, rimane per sempre “ cittadino  ” del proprio luogo d’origine, “natio” di quel posto dove i propri  antenati hanno costruito la loro casa hanno formato e cresciuto la loro famiglia.

Sig. Sindaco faccia Suo  questo appello che tanti Le rivolgono e con gli altri sindaci portate avanti  la richiesta alla compagnia Liberty Lines.  Sarebbe un minimo di risarcimento per tutti coloro che con sacrificio si sono caricati sulle spalle il peso del proprio futuro e senza paura hanno cercato altrove quello che l’isola da loro tanto amata non poteva offrire.   

Confidando in una Sua  fattiva e positiva collaborazione la saluto cordialmente.

Una grande amica di Ustica

Ornella Picetti

Una risposta

  1. condivido l’accorata richiesta della sig.Picetti in quanto oltre al riconoscimento affettivo di una appartenenza negata, invoglierebbe anche i giovani discendenti ad amare, curare e valorizzare le proprietà dei loro avi ,contribuendo all’economia e alla vivacità dell’isola.

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