In un assolato pomeriggio di mezza estate, l’ombra di una schiera di verdi alberi, oltre a donare frescura con le proprie fronde, creava anche quella voglia di un invito al dialogo.
Infatti sopra la panchina marmorea di una piccola piazzetta italiana con uno scorcio di mare all’orizzonte, parlavano animosamente due gemelli dai nomi particolari, e per la precisione si chiamavano Qualcuno e Nessuno.
In realtà chi discuteva a voce alta e con veementi gesti era per l’appunto il distinto sig. Qualcuno, che cercava di fare capire a suo fratello che poco importavano i natali di una persona.
E mentre nascondeva le sue pupille agli angoli dei suoi occhi, tentava di fare capire al suo consanguineo quanto fosse importante emergere e diventare un personaggio di spicco in codesta società.
Così Nessuno, gonfio e stanco di tutta l’aria prodotta da Qualcuno, si armò di coraggio e con estrema precisione sferrò un ceffone sulla nuca di Qualcuno, che stordito stramazzò a terra.
E, con due occhi sbarrati dallo stupore, prontamente disse: “Cosa è successo. Chi è stato?”
A questa punto Nessuno ruppe il silenzio e con un grande esclamativo stupore rispose: “Chi è stato? Oh mio Dio, NESSUNO!”.
E guardandolo dritto negli occhi gli ricordò cosa avesse detto, il giorno in cui morì la loro madre Umiltà, “Prima di essere quel che sei adesso eri praticamente nessuno”.
Anche perché nella vita non basta darsi delle arie per essere qualcuno, e rammenta che la fiducia degli altri te la devi guadagnare con la tua onestà e rispettando sempre il prossimo.
Grazie al dolore di uno schiaffo ricevuto, Qualcuno ricorderà la lezione di vita che Nessuno ha impartito con grande Umiltà.
Pietro Fiorito
Una risposta
Ustica e il mancato DIALOGO!
Parafrasando una strofa della canzone di De Andre’ “il Pescatore”,
mi verrebbe da scrivere
“All’ombra dell’ultimo sole, ad Ustica si e’ a
Dunque, da comprendere a chi spetta “Svegliare” Donne, Uomini, ma soprattutto i nostri giovani ed iniziare a proporre una discussione pubblica, capace di mettere in discussione l’operato dell’attuale “Classe dirigente” usticese, presupposto del “Risveglio” delle coscienze!!!
“lezioni di vita”, ad Ustica non mancano certo “maestri” che con grande umilta’ potrebbero dare il proprio contributo.
A “Qualcuno” consiglio di farsi coraggio e dimostrare che “Nessuno” ha imparato la lezione ed e’ pronto affinche altri facciano lo stesso.
Se il messaggio non e’ chiaro, chiedete pure.
Cordiali saluti,
Jose’ Zagame usticese non residente.