Con la delibera n. 146 /2010 a Corte dei Conti bacchetta l’Amministrazione Comunale di Ustica( Sindaco e Consiglio) a causa dell'”incremento della spesa per il personale, del consistente volume di residui attivi dovuti ai ritardi della riscossione delle entrate e per la mancata adozione del provvedimento di giunta in materia di destinazione della quota vincolata dei proventi derivanti da sanzioni amministrative.
Tolta la critica, prettamente burocratica, relativa alla destinazione delle somme derivanti dalle sanzioni amministrative, la Corte rende rischiosa ogni assunzione di personale trimestrale , che sino ad oggi è stato utilizzato per rafforzare gli organi del trasporto bus e della raccolta Rifiuti Solidi urbani, ed al tempo stesso chiede al Comune di aumentare le proprie entrate. Inasprire le tasse tra le quali quelle di occupazione suolo pubblico, come la tanto criticata, ma obbligatoria e sempre esitita per legge, “tassa sugli scalini”:”
In un’ economia abbastanza difficile, quale quella di una piccola isola che per di più vive di turismo e quindi di immagine,tale decisione appare poco opportuna.
Nelle sue valutazioni la Corte dimentica alcuni aspetti sociali importanti:
1) la nostra comunità è costituita da 1300 abitanti che nei mesi estivi si decuplica
2) il Comune di Ustica è forse l’unico in Sicilia a non avere personale precario
3) la nostra Isola vive di turismo e pertanto alcuni servizi ( Raccolta immondizia e trasporto bus) sono maggiormente richiesti solo in
alcuni periodi
4) L’economia dell’isola è molto fragile e pertanto le assunzioni trimestrali costituiscono per molti cittadini l’unica fonte di reddito
La Corte riconosce all’attuale amministrazione comunale di essersi adoperata alla risoluzione dei propri problemi di bilancio tanto che , nella memoria della delibera, afferma che ” ritiene di dovere evidenziare come le criticità segnalate risultino, nonostante l’adozione di misure volte a contenere la spesa per il personale ed ad accelerare la riscossione delle entrate proprie, sostanzialmente confermate”. Si afferma cosi che il non avere sostituito il personale andato in pensione con altro personale e l’avere inasprito la riscossione delle entrate(specie nel capo delle tasse sull’occupazione dei suoli pubblici, leggasi – lo ripeto- ” tassa sugli scalini”) non sia da ritenersi sufficiente.
Occorre fare di più – secondo la Corte- . Ma cosa? Forse abbandonare l’isola.
