Ustica sape

Saluto di benvenuto del Sindaco al Vescovo Monsignor Don Corrado Lorefice in occasione della visita Pastorale ad Ustica


Ustica, 15/05/2022
Eccellenza Reverendissima,

Le porgo il deferente ossequio della comunità dell’isola di Ustica che ho l’onore di rappresentare.
In questo giorno atteso da tempo oggi trova compimento la Sua preziosa presenza nella nostra isola di Ustica che ripone in Lei speranza e fiducia, forte del rinnovato entusiasmo che la Sua Visita Pastorale sarà in grado di generare.
La Sua visita è per noi motivo di un rinnovato vigore nel cammino della fede e della cristianità, che quotidianamente questa comunità vive con le tante iniziative che periodicamente realizza: dalla comunione agli ammalati, dal catechismo, alla preparazione ai Sacramenti della Prima Confessione, della Prima Comunione e della Confermazione, ai momenti di approfondimento e analisi della Parola di Dio, alla Messa del giorno, all’Eucaristia domenicale.

Eccellenza Reverendissima, sono certo che Lei è in mezzo a noi quella presenza viva del Padre Buono che ha cura delle anime dei fedeli che gli sono state affidate; ci ha sempre stupito il suo linguaggio semplice ma allo stesso tempo profondo, in grado di toccare con naturalezza le corde del cuore.

Io ne sono un testimone.

Ho avuto la fortuna di conoscerLa diversi anni fa, quando appena nominato Arcivescovo, in un Suo momento di riposo in abiti civili, io da “barcaiolo” ho avuto il piacere di averLa a bordo in una escursione: quel giorno chiacchierammo molto e da quel giorno, grazie alle Sue semplici parole, ho ripreso il percorso di vita cristiana che per diverse motivazioni avevo interrotto.

Sono seguite altre diverse occasioni di incontro con Lei ed ogni volta mi sembrava di dialogare con “mio fratello”, tanto Lei è riuscito a mettermi a mio agio; ma quello che mi ha emozionato di più, e che ricordo con estremo piacere, è averLa rincontrata, io da Sindaco e Lei con gli abiti da Arcivescovo, in occasione della Festa del nostro Patrono S. Bartolomeo.

Ieri pomeriggio Lei ha esortato la nostra comunità e gli ospiti presenti a mantenere e portare avanti il concetto della “casa comune” facendoci riflettere in merito alle responsabilità “ dell’Occidente ” e di conseguenza la responsabilità della nostra generazione, per quelle future, anche sull’ecosistema.

In questa Sua gradita visita, ha avuto modo di conoscere le doti della maggior parte della nostra gente operosa, sincera, strenua tutrice del ricco patrimonio di tradizioni, di cultura e della fede ed ha avuto modo di toccare con mano quanto questa comunità sia molto sensibile ai temi da Lei suggeriti, mentre a riguardo le responsabilità dell’occidente noi non possiamo fare altro che opera di divulgazione senza riuscire, purtroppo, ad incidere nella sostanza in tal senso, i cui risultati dipendono dai governi mondiali per i quali, purtroppo molto spesso, gli interessi non coincidono con quelli umani.

La nostra piccola comunità è formata da persone con idee e sensibilità diverse che sanno, però, trovare unione di intenti, vero senso di comunità, in momenti di particolare condivisione come quello odierno.

Mi hanno colpito, ma non stupito – conoscendoLa -, le parole ed i concetti consequenziali ad esse, da Lei enunciate: “ Sobrietà ed Umiltà “ ; ebbene se solo riuscissimo compiutamente ad attuare tali concetti nel nostro quotidiano diversi dei problemi di questa comunità sarebbero risolti o comunque meno gravosi.

Grazie per queste parole ! “Sobrietà ed Umiltà”.

Eccellenza, la Sua presenza alla presentazione del libro “L’Amore che non muore”, che tratta della Sacra Sindone, telo sepolcrale che riporta i segni dei patimenti di Cristo e che ci offre l’immagine di com’era il suo corpo disteso nella tomba, amorevolmente descritto in tale libro dal nostro concittadino Angelo Russo, non può che farci ritenere ulteriormente orgogliosi per aver condiviso insieme a noi anche questo momento particolare della nostra comunità.

Da tale testo credo si possa avere una ulteriore conferma dell’insegnamento di come la sofferenza dell’Uomo crocifisso si sia trasformata in gioia e riconciliazione.

Concludo con una frase augurale che mi è stata inviata questa mattina da un amico mentre scrivevo il nostro saluto per Lei: “ Cerca sempre quel raggio di sole e di speranza per non arrenderti mai. Anche nelle giornate più tristi.”

Grazie Don Corrado, che con la Sua presenza porta a questa comunità quel raggio di sole e di speranza che talvolta faticosamente cerchiamo.

L’amico sindaco
Salvatore Militello

 

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