Ieri in occasione del mio ottantottesimo (e di mia sorella gemella Ninì) compleanno fra gli auguri che ho ricevuto numerosi sono stati quelli pervenuti da
Le cose che diciamo quando siamo stati provocati sono più sincere di quelle che diciamo quando siamo tranquilli. (Marco Tullio Cicerone)
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Litterio Maggiore – “fuoriuscito ante litteram” – all’epoca Sindaco di Ustica e coetaneo di mia madre si nota in primo piano nella foto. Per i non Usticesi chiarisco che si trattava di un valente chirurgo plastico che dopo aver soggiornato per un decennio (mi sembra di ricordare) ad Houston Stati Uniti, avendo acquisito una robusta e vasta esperienza professionale è tornato in Italia stabilendosi a Roma. Nel maggio del 1972 mi recavo ad Ustica per le elezioni perché ero ancora residente nonostante fossero trascorsi 11 anni dalla mia “fuoriuscita”. E’ stata una decisione improvvisa per cui trovai solo un aereo che faceva scalo a Roma Fiumicino. In attesa del reimbarco mentre al bar bevevo una coca mi sentii chiamare e girandomi lo riconobbi immediatamente: si trattava del Prof. Maggiore. Era un buon amico perché era coetaneo di mia madre ed al quale più di una volta, ad Ustica, avevo confessato di volere studiare ed in che modo nella circostanza gli dissi che mi ero iscritto a giurisprudenza ed avevo già sostenuto una decina di esami, ma gli confessai che la mia passione era la fisica: avevo studiato Einstein, ancorché in modo superficiale, ed ero affascinato dalle teorie della relatività .Ma l’età incombeva per cui decisi giurisprudenza. Lui si congratulò e quella volta mi chiese se avessi bisogno di un appoggio, magari con un trasferimento a Roma Ciampino. Gli risposi che a Milano mi trovavo benissimo e che Milano era una città che offriva ogni opportunità se solo lo si voleva. Bene, mi disse ed aggiunse: perché non cambi aereo e vieni con me così possiamo continuare la discussione sia su Ustica, sia sui tuoi studi. Provai ad informarmi ma non c’erano posti. Ci salutammo e mi imbarcai 15 minuti prima di lui proponendoci di vederci ad Ustica, non senza dimenticarsi di salutargli mia madre.
Quando presi l’autobus per Palermo a Punta Raisi subito dopo esserci immessi sulla superstrada direzione Palermo incontrammo una teoria di ambulanze che a sirene spiegate si dirigevano in aeroporto. E tutti ci chiedevamo perché: all’epoca i cellulari erano di là da venire. Lo sapemmo all’arrivo: l’aereo proveniente da Roma sul quale viaggiava Litterio Maggiore si era schiantato sulla
“montagna longa” di fronte all’aeroporto. Mi sentii gelare il sangue perché su quell’aereo dovevo esserci anch’io. Persi però un grande amico ed uomo oltre che grande professionista ed Ustica perse il più competente e qualificato Sindaco che da allora abbia mai avuto.
Giuseppe Giuffria
Che bello il ricordo di Giuffia sul papà di Massimo!!! Noto che sulla destra della foto, in piedi, c’è anche il mio, di papà 🙂 Lucio Messina