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SU “L’ODDO VOLANTE” IN COMPAGNIA … DE ‘N ROMANO DE USTICA. OGGI SU E GIU’ CON CLAUDIO IOVANE.


Proseguono senza sosta questi “voli” settimanali nel corso dei quali registro sempre piacevoli incontri con cui scambio le ormai consuete “quattro chiacchiere” a tema rigorosamente usticese. Oggi il piacere di stargli accanto me lo riserva Claudio Iovine che a Ustica non ha certo bisogno di presentazione (e neanche fuori). Scheda personale in forma dialettale anticipata sinteticamente nel titolo: usticese di nascita, “romano” riferito alla Capitale dove svolge la sua professione. E’ notissima e stimatissima “autorità” nel campo della chirurgia plastica ma, in linea con la impostazione di questa rubrica, su <l’Oddo volante> non sale il “Prof./Dott.” ma          “anchiana” l’isolano Claudio. Si parte …

Claudio, da bambino più o meno è capitato a tutti sentirsi fare la classica domanda: “piccolo, cosa vuoi fare da grande?”. Anche a te a Ustica da giovanissimo. Non dirmi che quando vestivi il grembiulino già vedevi un futuro col camice …

Sin da piccolo ero affascinato dal lavoro di mio zio Lillo, il chirurgo. Inoltre, sull’Isola avevamo l’esempio del Dott. Fazio, che da solo risolveva quasi tutti i malanni della cittadinanza, era il vero medico! Io insieme a pochi altri, siamo gli ultimi Usticesi nati sull’Isola e ciò grazie alla bravura del su citato medico”.

– Grado di parentela a parte, in Litterio “Lillo” Maggiore tuo zio per parte materna, migliore maestro nell’avvio della tua brillante carriera di chirurgo plastico non potevi avere …

Senza dubbio alcuno l’imprinting è stato forte e determinante e nonostante che a Catania, città dove ho fatto gli studi superiori e dove risiedeva la mia famiglia, ci fosse una facoltà di medicina molto rinomata, la lungimiranza ed i sacrifici economici dei miei hanno fatto si che io frequentassi l’Università Cattolica del S. Cuore di Roma e contemporaneamente seguissi nella pratica chirurgica mio zio”.

Claudio, la tua professione comporta ritmi di lavoro molto sostenuti e il periodo estivo in cui volentieri ritorni “a casa” in vacanza costituisce un salutare relax, una rigenerazione; ma la borsa con gli “attrezzi” è sempre a portata di mano; una “chiamata isolana urgente” e il vacanziere Claudio riveste subito i panni del dott. Iovine … ti capita a Ustica, no?

Fin quando era responsabile del poliambulatorio di Ustica il collega dott. Mariano Scalisi mi era permesso fare quegli interventi chirurgici, per me poco impegnativi, ma per i pazienti una vera benedizione in quanto li sollevava dal dover intraprendere un viaggio e relativi disagi a Palermo. A tal uopo avevo destinato il giovedì mattina a questo volontariato ed in una mattinata risolvevo dai 5 ai 10 casi. Dopo, nonostante avessi fatto regolare domanda ai responsabili dell’Azienda Sanitaria da cui dipende il distretto di Ustica, per proseguire questa forma di volontariato, non ho ricevuto neanche una risposta ed ho dovuto interrompere questa attività. Fido nell’attuale responsabile che mi sia permesso continuare questa forma di assistenza, naturalmente metto sempre a disposizione di tutti la mia professione, supportata per quanto riguarda l’urologia da mio cognato il dott. Michele D’Anca, già primario urologo ad Enna. Attualmente svolgo la mia attività presso il prestigioso Ospedale IDI dove lavorava mio zio ed adesso è primario suo figlio, Marino Maggiore, che ha continuato così la tradizione di famiglia e lì posso convogliare eventuali casi gravi o complessi che dovessero affliggere i miei compaesani”.

Una domanda in stile-Marzullo: del passato di Ustica cosa ti piacerebbe poter rivivere al presente e cosa del presente ti rammarichi di non essersi ritrovato nel passato?

La possibilità di usufruire per la balneazione tutto lo Spalmatore, l’Isola è piccola e sottrarre la parte più accessibile ai concittadini mi sembra una crudeltà, secondo me sarebbe il caso di far ruotare la zona protetta verso il Passo della Madonna, poco praticabile da terra in modo da non vedere la “calca” estiva delle tre zone dove è permesso attualmente fare il bagno. Per quanto riguarda il passato, sarebbe stato confortevole avere a quei tempi l’attuale servizio di elisoccorso”.

Claudio, ora ti rivolgo un invito: fatti una domanda (che non ti ho fatto), sempre a tema usticese, e dai a te stesso una risposta.

Claudio, su approdo alternativo e costo dei biglietti, hai qualcosa da dire?

Si, la necessità di proteggere adeguatamente la zona portuale dai venti dei quadranti nord-est, est e sud-est. Inoltre, creare un approdo alternativo allo Spalmatore sarebbe risolutivo per non lasciare l’Isola senza mezzi per svariati giorni se non settimane. Il mediterraneo è un mare chiuso e rarissimamente ci sono onde talmente alte da non poter far navigare il catamarano, il problema sorge all’attracco e come tutte le isole del mondo, Ustica ha sempre una zona sottovento con mare calmo. Quanto al costo del viaggio per Ustica è sicuramente una nota dolente; pensate che molti miei collaboratori, ai quali offrivo gratuitamente la mia casa, rinunciavano alla vacanza appena facevano un preventivo di spesa per il viaggio”.

ritengo sia più o meno al corrente che nell’isola da tempo vengono lanciati ripetuti appelli a trasformare in coesione tutto quanto finora nelle istituzioni comunali viene portato avanti in divisione. Sicuramente attento alle vicende dell’isola posso chiederti se pensi possa concretizzarsi questa invocazione all’unità d’intenti’

Io penso che l’unità di intenti non sia un sentimento spontaneo nell’essere umano; pertanto, va imposta per il bene della comunità”.

Claudio, ed ora la consueta sotto-rubrica conclusiva “Via col…vanto”. Casualmente ti trovi nell’occasione di dover, appunto, vantare ad altri la “tua” isola di Ustica; quali parole spenderesti?

Fondali unici al mondo a detta di tanti sub di svariate nazioni. Per esempio, il mar Rosso offre una varietà di fauna e fondali spettacolari, ma basta una piccola mareggiata che la sabbia viene in sospensione e per quasi una settimana non si vede nitidamente nulla, invece ad Ustica, passata la tempesta, l’acqua è trasparente grazie      ai fondali rocciosi”.

E così anche questo “giro” è giunto al termine; piacevolissimo è stato il tempo che ho trascorso con Claudio Iovine al quale va il mio ringraziamento per avermelo cortesemente dedicato. Conclusione: italianizzando il vecchio proverbio siculo <cu nesci arrinesci> del gradito ospite si può ben dire: <uscito da Ustica, riuscito a Roma>. Il richiamo dello “scoglio” comunque in lui è costante, forte e prevalente; le frequenti presenze nell’isola non solo particolarmente nel periodo estivo ma anche saltuariamente durante l’anno, costituiscono un rilassante ritorno all’erba di casa sua. A questo proposito, mi piace immaginare che, al momento di lasciare Ustica, chiusa la porta d’ingresso, ogni volta vi appende il cartello <TORNO SUBITO>, se non materialmente, sicuro idealmente …E’ così Claudio?

Mario Oddo
odmar@libero.it

 

Una risposta

  1. Salve,
    molto interessante l’intervista, specie per quanto attenzionato, e cioe’, la fruizione del tratto di costa che comprende precisamente da Cala Sidoti a poco prima della Caletta dello Spalmatore/Grotta segreta;
    di mio aggiungo mettere in discussione la stessa AMP, visto cio’ che ne rimane oggi e cio’ che (non) offre, sia come opportunita’ di lavoro che delle stesse attrattive!

    Non ultimo, cio’ che riguarda l’aspetto politico/sociale (da dove dovrebbe partire l’input per rendere possibile e realizzare anche solo quanto sopra riportato) :
    “Io penso che l’unita’ di intenti non sia un sentimento spontaneo nell’essere umano; pertanto, va imposto per il bene della comunita” !

    Visto il fallimento anche dell’attuale amministrazione, sarebbe il caso che l’attuale Sindaco ne prenda atto ed “imponga” alla propria parte politica e sostenitori, quanto meno una doverosa riflessione…. oserei scrivere propore una “Tregua” ai suoi avvesari politici e loro sostenitori (politica e societa’ civile)!
    Dell’approdo alternativo, del fatto che in passato era ancora possibile nascere ad Ustica.

    Da usticesi non possiamo che essere orgogliosi di avere avuto e avere ancora oggi dei compaesani, come il Prof. Iovine e Litterio Maggiore, che tanto hanno fatto per la nostra comunita’ e spiace dirlo, molto spesso dimenticati e mai abbastanza riconoscenti nei loro confronti da parte chi “di Dovere”… politici e non solo.
    Bello sapere anche del Prof. Marino Maggiore.

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