Spesso ti accompagnavo con lo sguardo attento dentro il mio magico nero scoglio, dove hai vissuto le tue estive gioventù tra spumose bianche onde, ombrosi verdi boschetti e ameni luoghi solitari.
Il tuo corpo e la tua mente avevano quella capacità di avvertire, grazie a me, quel seducente attimo di felicità, e improvvisamente la tua anima mutava, e senza parole mi ringraziavi con dei lunghi respiri a occhi chiusi, lo facevi in modo delicato e intimo.
Rammenti quante volte l’hai fatto ed eri in totale sintonia con i miei strabilianti dirupi, i miei sbalorditivi sentieri e i miei panorami mozzafiato.
Quando in me la benevola natura ciclicamente rinasce con quel suo naturale nativo impegno, e a tempo debito e con cortese previsione si presenta puntualmente ogni anno al cospetto della tua anima, lo fa in modo elegante, precisa e senza alcuna costrizione, pure se a volte potrà apparire selvaggia non sarà mai arrogante.
In altre parole sono il luogo ideale per ristorare quei tuoi stanchi pensieri, nonché terra salubre e sempre predisposta a fartene elaborare di nuovi. Come quando in passato ospitavo esuli illustri, che in modo stupido venivano con forza confinati tra le mie braccia, non sapendo che per le loro menti era una bella e produttiva vacanza, mentre per il loro corpo era un triste e logorante calvario.
Solo qui non avvertirai più sul tuo petto quel carico che da tempo preme sulla tua anima, così i miei protettivi costoni, le mie macchie dal profumo selvatico e i miei mutevoli cieli, per magia e ancora una volta si presenteranno alla tua persona in maniera favorevole e col vestito della festa.
Pertanto solo dopo sarai pronto ad affrontare altre battaglie della vita, in sintesi per purificarsi appieno non v’è al mondo terra migliore della mia.
Qui da me avrai la totale consapevolezza che il tuo cervello è il terzo occhio del tuo cranio e ti servirà per vedere ciò che le tue pupille non riescono ad osservare. Mentre il tuo petto sarà quello scrigno geloso e inviolabile che custodisce il tuo prezioso cuore, così mi ricorderai per sempre fra vellutati petali di fiori colorati e fragranti alghe salmastre, per cui sono sicura che sarai contento soltanto se non mi dirai mai più la parola addio.
Tu per me non sei altro che un desolato straniero, un sobrio superstite, nonché un fragile gozzo che rischia di naufragare sulle mie taglienti omeriche rocce.
Pietro Fiorito