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COMMENTO:
Dalla California Agostino Caserta
Si, Carlo esattamente. Quando ho scritto il ricordo su “Salvatore Natale”, detto Marzotto, ho menzionato se non sbaglio il famoso veliero S.Giuseppe” nella foto, di cui il proprietario era tuo cugino infatti il veliero era inteso ” ‘u muturi ru’ mulinu “, azionato a motore o a vela, che garantiva tutti i trasporti da e per Ustica, Palermo e Napoli di qualsiasi materiale da costruzione ed altro, che in seguito, quando Salvatore si dedico’ a tempo pieno all’edilizia, passò al coraggioso Comandante Peppino Pitruzzella & Figli, che non aveva paura di nessuno, quando c’era da partire si avventurava con qualsiasi mare. Mi ricordo che quando il veliero era attraccato alla piccola banchina Sailem, come si vede dalla foto, che a quei tempi si chiamava banchina Gargano noi ragazzini salivamo sull’albero maestro e se u’ zu Pippinu Pitruzzella un ni furiava facevamo i tuffi ad angelo o a capriola da circa 7 metri ( che e’ un’altezza paurosa ) intrattenendo praticamente tutti quelli che facevano la passegiata alla rotonda. Devo dire che i piu’ bravi nei tuffi erano Mariolino Da Prada e Natale Pecora.
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Questa non è l’imbarcazione che veniva adibita al trasporto di merci e materiale per l’edilizia, che chiamavamo ” ù muturi du mulinu”?
Sono sicuro che Nuccio Caserta saprà rispondere a questa mia domanda!
2 risposte
Questa non è l’imbarcazione che veniva adibita al trasporto di merci e materiale per l’edilizia, che chiamavamo ” ù muturi du mulinu”?
Sono sicuro che Nuccio Caserta saprà
rispondere a questa mia domanda!
Si, Carlo esttamente. Quando ho scritto il ricordo su “Salvatore Natale”, detto Marzotto, ho menzionato se non sbaglio il famoso veliero S.Giuseppe” nella foto, di cui il prorietario era tuo cugino infatti il veliero era inteso ” ‘u muturi ru’ mulinu “, azionato a motore o a vela, che garantiva tutti i trasporti da e per Ustica, Palermo e Napoli di qualsiasi materiale da costruzione ed altro, che in seguito, quando Salvatore di dedico’ a tempo pieno all’edilizia, passò al coraggioso Comandante Peppino Pitruzzella & Figli, che non aveva paura di nessuno, quando c’era da partire si avventurava con qualsiasi mare. Mi ricordo che quando il veliero era attraccato alla piccola banchina Sailem, come si vede dalla foto, che a quei tempi si chiamava banchina Gargano noi ragazzini salivamo sull’albero maestro e se u’ zu Pippinu Pitruzzella un ni furiava facevamo i tuffi ad angelo o a capriola da circa 7 metri ( che e’ un’altezza paurosa ) intrattenendo praticamente tutti quelli che facevano la passegiata alla rotonda. Devo dire che i piu’ bravi nei tuffi erano Mariolino Da Prada e Natale Pecora.