Ustica sape

Vigili del Fuoco, Ustica necessità di un distaccamento permanente…


Il 13 gennaio 2019 partiva la richiesta del sindaco per la creazione di un distaccamento permanente a Ustica, a fronte dell’articolo 3 del DDL n. 24 del 30 gennaio 2004, poi trasformato in legge 87 2004 il 31 marzo. Per la verità non fu l’unica richiesta da parte del sindaco.

Ma non fu il solo sindaco a segnalare questa “stortura” al governo centrale. A questa richiesta si unirono molti politici nazionali, regionali ed europarlamentari, attraverso diverse interrogazioni parlamentari. Ne possiamo contare tre alla Camera, e tre al Senato. Ma anche i deputati della Regione Siciliana ne hanno sostenuto la validità presentandone due in due legislature differenti. Per non farci mancare nulla, la questione è arrivata fino a Bruxelles con una interrogazione al Parlamento Europeo. Ecco, questa situazione ha scalato la piramide politica continentale, senza aver avuto un riscontro politico dei vari governi in carica, atto a superare questo “empasse” . Anche diverse sigle sindacali di categoria hanno dato il loro sostegno. MA NON DISPERIAMO! La soluzione c’è, e l’ha indicata il gruppo di minoranza “TUTTI INSIEME PER USTICA” nel presentare al sindaco Salvatore Militello, lo stesso della prima richiesta sopra citata, un ulteriore interrogazione, dove nel punto numero 3 si suggerisce l’unica soluzione rimasta, visto che dal Governo centrale non arrivano indicazioni precise per la creazione del distaccamento permanente. Se, nell’ottica di garantire la sicurezza alle persone e allo stesso  territorio usticese, di affidarsi ad un legale che con capacità si possa rivolgere al Tribunale Amministrativo Regionale affinché una legge tutt’ora attiva, venga applicata anche nei confronti dell’isola e degli abitanti che amministra, come è già stata applicata in altre isole della Sicilia.

Quello che non si capisce è come mai fino a questo punto non si sia pensato, visto la mancanza di una soluzione e considerato (visto le numerose interrogazioni) la validità di richiedere il servizio tecnico urgente per Ustica di affidarsi ad un legale, che possa attraverso il TAR Sicilia arrivare ad una sentenza che possa dare a questo territorio e alla sua gente la SICUREZZA, che in caso di pericolo ci sia qualcuno addestrato al soccorso.

Eppure una soluzione del genere, oltre a generare un valore aggiunto a questo territorio, sarebbe fondamentale anche per altre questioni, che insieme andiamo a valutare.

Ritengo che l’applicazione del DDL n. 24 del 2004, possa essere per Ustica una sorta di PIRR, piano isolano di ripresa e resilienza. Potrebbe sembrare azzardato paragonare il PIRR al PNRR, ma vi dimostrerò che non lo è. Il PNRR (piano nazionale di ripresa e resilienza) nasce per riattivare il tessuto produttivo e sociale dello stato italiano dopo il periodo pandemico. Il PIRR potrebbe rappresentare un nuovo inizio per Ustica. Parliamoci chiaro, lo spopolamento di questo territorio, rappresenta un deciso passo verso l’oblio sociale. Se i giovani partono in cerca di un lavoro che possa sostenere loro e le loro famiglie, la conseguenza sarà che i genitori che li hanno cresciuti con enormi difficoltà, si ritroveranno ormai anziani senza che nessuno li possa accudire. E non solo i giovani che sono rimasti, si ritroveranno ad avere meno coetanei con cui confrontarsi. La conseguenza sarà, che molti di loro seguiranno gli amici che già se ne sono andati.

Per rendersi conto che è già in atto quanto sostenuto, basta guardare il numero degli alunni che compongono le classi partendo dalla scuola dell’infanzia fino ad arrivare al Liceo. Io sono figlio degli anni del boom economico, in cui le classi scolastiche avevano una media di 20 alunni. Oggi le classi spesso sono accorpate l’una con l’altra, raggiungendo di poco le dieci unità. Questi sono i problemi reali di una comunità che piano piano sta consumando la propria identità culturale, sparendo attraverso un eutanasia sociale. Una delle sfide più importanti per un amministrazione locale è proprio questa, cioè quella di riuscire a ricreare le condizioni affinché questo territorio e i suoi abitanti possano trovare un ambiente dove crescere e prosperare. Ecco i perché, il distaccamento permanente a Ustica può essere il volano per riavviare il tessuto sociale ed economico.

Primo fattore sicuramente è la sicurezza intesa come la possibilità di avere assistenza specializzata in caso di calamità o altro. Quanto successo ad Ischia e ancora vivo negli occhi di tutti.

Un altro fattore è il lavoro. Difatti sedici famiglie di Ustica, avrebbero l’opportunità di avere un lavoro in loco, generando economia circolare sul territorio, con fondi che vengono da fuori. E non solo, di norma un distaccamento permanente è costituito da un numero di persone pari a 28 unità, pertanto ad integrazione al personale già presente in luogo, verrebbero altre 12 vigili, con tutte le loro famiglie. Quindi ulteriore economia in circolazione per Ustica. Rovescio della medaglia, senza il distaccamento a Ustica, altre 8 famiglie abbandonerebbero Ustica, e mi riferisco alle persone che hanno superato le prove della stabilizzazione.

Del fattore economico abbiamo parlato anche nel punto precedente, ma quello che non ho detto è che l’economia creata dal personale del distaccamento sarebbe importante anche per l’ente comunale, in quanto più persone vivono nel territorio, maggiori saranno le entrate per le casse comunali.

Sarebbe per me anche un fattore importante per l’istruzione dei giovani di Ustica. Penserete e che c’entra l’istruzione? Un numero maggiore di famiglie che vivono sull’isola incrementerebbero di molto gli alunni che frequentano le nostre scuole, e magari per arrivare a dieci alunni non ci vorrebbero due o tre classi accorpate. Quindi le lezioni sarebbero più mirate, e l’apprendimento sarebbe maggiore.

Altro fattore anche se un po’ azzardato, visto come vanno le cose, sarebbe quello sui trasporti marittimi. Difatti aumentando la capacità di utenti sul territorio, creerebbe i presupposti per poter attingere a mezzi e qualità dei servizi marittimi più congrui. Potrei continuare ad elencare altri fattori che grazie al PIRR generato dall’applicazione del DDL n. 24 del 2004 art 3 migliorerebbe la qualità della vita degli abitanti della NOSTRA Isola, ma credo di aver reso l’idea.

Mi auguro che non appena verrà trattata questa interrogazione gli abitanti di questo paese possano essere presenti a dimostrazione della volontà di migliorare la qualità della nostra vita. Mi auguro che la giunta comunale insieme al sindaco, possano capire che, in assenza di un riscontro politico, e sono passati più di 5 anni, la strada da percorrere, se realmente lavorano in funzione di questo territorio e dei suoi abitanti, è quella di affidarsi al giudizio del TAR.

Lettera firmata

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